PESCARA – “Non ci sarà nessuna possibilità di vedermi alleato di esponenti che hanno fatto parte del centrodestra e del centrosinistra. Sono un battitore libero e un cane sciolto e tale rimarrò. Correrò a sindaco di Pescara, con liste civiche costruite da me”.
Il vicepresidente del Consiglio regionale, il pescarese Domenico Pettinari, campione di preferenze del 2019 eletto con il Movimento 5 stelle con 9.563 voti, esclude ad Abruzzoweb l’ipotesi, che aveva preso corpo nelle ultime settimane, della costituzione di un terzo polo civico assieme al il consigliere regionale di Abruzzo in Comune, ma con tessera Pd, il teramano Sandro Mariani, ex capogruppo dem nella passata legislatura, in alternativa al costituendo campo largo del centrosinistra, e al centrodestra, che ricandiderà il presidente Marco Marsilio, di Fdi.
Pettinari conferma però con forza la sua intenzione di correre alla carica di sindaco di Pescara, a giugno 2024, e il suo essere di fatto ormai fuori dal Movimento 5 stelle, essendo stato non da ora contrario ad ogni alleanza con il centrosinistra e il Pd, che per lui pari sono al centrodestra.
Dice infatti a questa testata: “non accetterò alleanze con partiti politici del centrosinistra e del centrodestra, che ho sempre considerato due facce della stessa medaglia. In Regione, ugualmente non condividerò le alleanze con il centrosinistra, tantomeno con il centrodestra, che ho sempre coerentemente combattuto.
E aggiunge, e qui il riferimento è anche a Mariani: “e non appoggerò nessun percorso con partiti di centrodestra e di centrosinistra e liste civiche che hanno fatto parte di queste coalizioni. Quindi non ci sarà nessuna possibilità di vedermi alleato di esponenti che hanno fatto parte delle predette coalizioni”.
Rivendica dunque con orgoglio: “sono un battitore libero e un cane sciolto e tale rimarrò, perché ritengo che la linea delle origini del M5s , quella che diceva ‘o noi o loro’ e ‘nè destra, nè sinistra’, sia l’unica via, quella che ha fatto sognare milioni di italiani . Se il M5s si alleerà con il Pd rimarrò con le mie liste civiche, equidistante dalla destra e dalla sinistra”.
Più chiari di così, insomma, è difficile essere, visto che l’alleanza tra M5s e Pd già è realtà.
L’ipotesi di un terzo polo civico era emersa a seguito dei malumori di Mariani da quando ha fatto irruzione il nome di Carlo Costantini di Azione, come possibile candidato della coalizione di centrosinistra, visto che Mariani caldeggia il nome di Luciano D’Amico, l’ex rettore della Università di Teramo ed ex presidente della Tua, la società regionale del trasporto pubblico. Ma non solo, si era diffusa anche la voce che per convincere M5s ad accettare la candidatura di Costantini, il Pd avrebbe messo sul piatto la scelta del candidato sindaco a Pescara, affidata al segretario regionale pentastellato Gianluca Castaldi.
Candidato che non sarebbe stato certo Pettinari, che pur essendo il politico con più consenso tra i pentastellati, in particolare a Pescara, viene osteggiato all’interno del movimento, come da lui stesso denunciato in un post su facebook di luglio, dove è arrivato a scrivere: “sono odiato per le mie idee, per la mia coerenza da diversi esponenti del M5s, che non accettano le mie vedute, e mi vorrebbero fuori. Esponenti locali del M5S non esitano a chiedere più volte la mia testa”.
Del resto ci sarebbe anche un impedimento oggettivo, per Pettinari, nel diventare candidato sindaco per M5s: ha fatto già due mandati in consiglio regionale, e al massimo, per l’attuale statuto, non potrebbe correre nemmeno come sindaco, oltre che come consigliere regionale.
E’ probabile che il nuovo leader pentastellato Giuseppe Conte modificherà questi vincolo, che impedisce di mettere in campo uomini e donne di esperienza nelle competizioni elettorali e di consolidare una classe dirigente all’altezza. Ma arrivati a questo punto a Pettinari poco importa. Sarà in campo a Pescara, a prescindere, come battitore libero e cane sciolto, potendo confidare su un corposo consenso, suo personale e della rete di associazioni civiche che lo vedono come punto di riferimento, capace di fare la differenza e riservare sorprese sia al centrosinistra che al centrodestra.
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- REGIONALI, RISCHIO DEFEZIONI DAL CAMPO LARGO: PETTINARI E MARIANI PENSANO A POLO CIVICOPESCARA - Che alle elezioni regionali della primavera prossima in corsa potrebbe esserci un terzo polo a sparigliare le carte, in molti lo considerano...