LANCIANO – ”Ho conosciuto sudore e semplicità, non rinnegherò mai le mie umili origini. Ho avuto la capacità di osare perché sognare non è una colpa, né peccato. Ho avuto fortuna sicuramente, ma posso dire che la fortuna l’ho inseguita. Anche oggi mi hanno dato del pazzo, mi hanno detto ‘ma chi te lo fa fare’. Ma non è follia, è solo la mia voglia di fare, di mettermi al servizio della città e del territorio, e non ho bisogno della politica per vivere, la mia è solo passione”.
Con queste parole, rotte dall’emozione, davanti un gremito mercato coperto di Lanciano, ha presentato oggi la sua candidatura alle regionale del 10 marzo con la Lega, l’imprenditore e avvocato Donato Di Campli, già procuratore sportivo, che tra le altre cose è anche attuale presidente dell’Ente Fiera di Lanciano. Personaggio di spicco del territorio frentano, proprietario di alcune delle strutture ricettive più gettonante lungo la Costa dei Trabocchi, Di Campli è da sempre vicino al centrodestra e in particolare alla Lega e ora sarà direttamente a sostegno con la Lega, del ricandidato presidente Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia.
Al fianco Di Campli, oggi, il segretario regionale della Lega, e sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo il senatore Alberto Bagnai, il segretario provinciale Maurizio Bucci. Ad aprire l’evento un saluto del sindaco Filippo Paolini.
Ha aggiunto Di Campli: “mi presento qui dove sono cresciuto, nel mercato coperto, dove sono stato bambino, dove ho cercato di mettere insieme qualche soldino facendo qualsiasi lavoro ed è per questo che poi sono poi diventato imprenditore. Nel fare questo viaggio non sarò da solo, e questo mi dà forza ed entusiasmo. Servono pochi obiettivi, concreti, chiari e condivisi. Uno di questi riguarda il turismo. La costa dei trabocchi merita di più, e l’Abruzzo è ancora etichettato come la regione delle pecore e degli arrosticini, dove ognuno difende il proprio recinto, serve invece più sinergia, e servizi alle imprese. Prendiamo esempio da Trentino, Emilia Romagna e Puglia. Lanciano deve poi ridestarsi, è arrivato il momento dell’orgoglio, questa città da troppo tempo non esprime un rappresentante in consiglio regionale, siamo stati sempre bravi a dividerci, e forse lo stiamo facendo anche ora”.
Ha detto il segretario Luigi D’Eramo: “Donato ha generato economia, lavoro e ricostruzione dell’immagine prestigio di un territorio, ed è questa la filosofia con cui stiamo componendo le liste dei candidati per presentarci ancora una volta davanti agli elettori, forti dei risultati ottenuti e della coerenza dimostrata. Un partito di governo come Lega, importante e determinante, ha una doppia responsabilità: non solo portare massimo consenso alla coalizione, ma anche la massima capacità dei nostri eletti, in tutti i territori. Le liste vanno create con un criterio preciso, servono capacità politiche, professionali e imprenditoriali. Non si può votare per amicizia e per le promesse fatte balenare. Donato poteva e doveva essere l’uomo giusto assieme a tutti gli altri candidati della Provincia di Chieti”.
Infine una sottolineatura sulla coerenza, che ha suonato come una stoccata vibrata nei confronti innanzitutto del lancianese Nicola Campitelli, assessore regionale che ha lasciato la Lega per passare con Fratelli d’Italia, e che i salviniani hanno con fermezza chiesto al centrodestra di non ricandidare.
“La coerenza in politica viene spesso cancellata, non considerata con la sacralità che merita. L’elettorato è stanco di chi si fa eleggere e poi tradisce la volontà degli elettori, che antepone la sua carriera alla comunità politica che gli ha dato fiducia. Donato, da questo punto di vista, è uomo di coerenza ed uomo di parola”.
LA DIRETTA
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