SAN SALVO – “Presidente, ci rivediamo in giunta!”. Le elezioni regionali non sono ancora vinte, e non è affatto detto che lo siano, ma già nel centrodestra, Tiziana Magnacca, ex sindaco di San Salvo, e candidata per Fratelli d’Italia alle regionali del 10 marzo, ha così salutato nell’incontro elettorale di sabato al palazzetto dello Sport in via Magellano, il presidente della Regione, che corre per lo storico bis, Marco Marsilio, arrivato nel giorno del suo 56esimo compleanno a sostenere Magnacca, assieme al senatore Etelwardo Sigismondi, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, sindaci e vari amministratori locali.
All'”ipoteca” di Magnacca sulla giunta, lanciata durante il taglio della torta, Marsilio ha risposto con un sorriso. Ma nel partito c’è forte insofferenza, e ben pochi sorrisi, per l’atteggiamento dell’ora presidente del consiglio comunale di San Salvo, prima in Forza Italia, poi leghista e infine in Fratelli d’Italia, solo dal luglio dell’anno scorso, in tempo utile per candidarsi alle regionali.
E non tanto per le ambizioni di Magnacca, più che legittime, vista la statura politica, ma ritenute inopportune per una nuova arrivata, e perché secondo quanto riferito a Roma e poi rimbalzato in Abruzzo, la candidata sarebbe stata avvistata a colloquio con Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e responsabile della segreteria politica e del tesseramento di Fratelli d’Italia. Bypassando a piè pari il partito regionale, si sospetta per perorare la causa di un posto di vertice in caso di elezione in Regione.
L’irritazione riguarda innanzitutto e comprensibilmente i big e decani di Fratelli d’Italia, che ambiscono già da ora anche loro, ma con ben altro pedigree e medaglie sul petto conquistate sul campo, ad un assessorato. Come pure ci sarebbe un patto per un posto in giunta, sancito tra Marsilio e Nicola Campitelli, assessore regionale all’Ambiente uscente, andato via dalla Lega e che ha aderito a Fdi, anche lui candidato nel collegio provinciale di Chieti, lo stesso di Magnacca. Un collegio dove forte è la lista di Fdi, e agguerriti tutti gli altri candidati: Carla Zinni, vicesindaco di Casalbordino, Carla Di Biase, capogruppo al Comune di Chieti, Camillo Franco Vanni, capogruppo al Comune di Ortona, Antonio Tavani, sindaco di Fara San Martino e coordinatore provinciale, Paolo Bomba, commissario cittadino a Lanciano e Francesco Prospero, noto avvocato.
Certo è che in caso di riconferma del centrodestra, se questi sono i chiari di luna, una delle prime beghe da superare per il riconfermato presidente Marsilio, sarà quella di scegliere i sei assessori, con postazioni in numero ben inferiori rispetto alle ambizioni dei candidati di punta, e dei singoli partiti. In Fratelli d’Italia, i dirigenti storici ci scherzano già sopra, dicendo che ci vorrebbero almeno 12 assessorati per soddisfare le ambizioni degli esponenti di punta del loro partito, senza contare gli alleati.
Tornando dunque all’incontro di sabato sera, Marsilio ha avuto parole affettuose nei confronti della candidata: “Quando sono arrivato cinque anni fa, Tiziana è stata schietta, ‘Non ti volevo, ma ti sosterrò’, guardateci oggi. Qui c’era una grande incompiuta, l’autoporto, oggi c’è il polo logistico di Amazon. Durante il lockdown il Governo dimenticò il sostegno per la Pilkington costretta a tenere acceso l’altoforno producendo a vuoto e non c’è stato verso di fargli cambiare idea. Siamo stati noi a scongiurare la chiusura con 4 milioni e mezzo di contributi”.
Magnacca ha iniziato il suo discorso chiedendo un minuto di silenzio per l’operaio abruzzese Luigi Coclite deceduto in un cantiere a Firenze. ha Poi detto: “abbiamo l’obiettivo di dimostrare ancora una volta di essere capaci di amministrare in Regione per la crescita dell’intero territorio. Dobbiamo essere il valore aggiunto per Marco Marsilio. Io da famiglia umilissima sono diventata sindaca grazie alla lungimiranza della nostra comunità, dimostriamo che è possibile anche in Abruzzo, io sarò qui per tutte voi”.
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