REGIONALI: MARCOZZI, “RIELETTA O MENO, PORTO AVANTI MIE BATTAGLIE CON FORZA ITALIA E CENTRODESTRA”

30 Ottobre 2023 11:52

Chieti - Politica

CHIETI – “Per me la priorità non è essere rieletta consigliere regionale, nel mio collegio, quello di Chieti, ci sono candidati fortissimi, ma per me l’importante è che vengano prese in carico le battaglie che sto conducendo da anni, in particolare sulla gestione del ciclo idrico in Abruzzo e sui diritti delle donne e contro la violenza di genere. Temi che il mio nuovo partito, forza Italia e il centrodestra, hanno abbracciato”

Le elezioni regionali del marzo 2024, le priorità programmatiche per l’Abruzzo e gli abruzzesi, la situazione nel centrodestra che ricandida il presidente della regione uscente, Marco Marsilio di Fratelli d’Italia.

Questo i temi al centro dell’intervista streaming di Abruzzoweb all’avvocato Sara Marcozzi, consigliere regionale di Forza Italia, e data come pressoché certa ricandidata nel collegio provinciale di Chieti, con la lista degli azzurri.

Marcozzi è passata ad Fi dopo essere stata due volte candidata presidente della Regione per il Movimento 5 stelle, con 6.5oo voti presi nel 2019. L’addio ai pentastellati in occasione della crisi del governo di Mario Draghi, con Marcozzi che si è schierata con l’ex premier Luigi Di Maio, e contro la linea di rottura scelta da Giuseppe Conte.





In provincia di Chieti assieme a Marcozzi si ricandideranno il capogruppo in consiglio e decano dell’Emiciclo, Mauro Febbo, 5.553 voti nel 2019 e l’assessore alle Attività produttive, Turismo e Cultura, Daniele D’Amario, 2.253 voti nel 2019.

In corsa poi il consigliere regionale Manuele Marcovecchio, oggi in Valore Abruzzo, federato con Fi,  fuoriuscito dalla Lega, con cui ha preso 4.305 voti nel 2019, e il sindaco di Crecchio, Nicolino Di Paolo. Probabile la candidatura di due assessori donne al comune di Lanciano, Graziella Di Campli e Tonia Paolucci, ma la seconda deve però ancora sciogliere la riserva.

Marcozzi ha depositato recentemente una proposta di legge regionale per istituire il reddito di libertà a sostegno delle donne vittime di violenza. “un provvedimento – spiega Marcozzi – che nasce con un intento ben preciso: aiutare le donne a liberarsi dal ricatto economico e proseguire il percorso per ritrovare il diritto alla libertà”.

Per quanto riguarda il ciclo idrico, Sara Marcozzi è stata ispiratrice e presidente della commissione regionale d’inchiesta all’esito della quale spiega ad Abruzzoweb, è emersa con estrema chiarezza la non adeguatezza della governance: in Abruzzo urge una riforma, che preveda un’unica società di gestione regionale ed un unico consorzio di bonifica. Anche dal confronto di quello che avviene in altre regioni è necessaria l’industrializzazione del ciclo idrico che non significa ovviamente la privatizzazione ma creare un economia di scala una gestione manageriale e coordinata. E poi occorre trovare le risorse, ingenti, per ridurre la dispersione idrica”.

Alla domanda “cosa è cambiato nel rapporto con Marco Marsilio e il centrodestra contro cui lei ha condotto battaglie dai banchi dell’opposizione per nove anni?





“Ho cominciato a riflettere durante il lockdown e la pandemia del covid – rivela Marcozzi -: dentro il MoVimento 5 stelle mi spingevano a cavalcare le difficoltà che anche la regione Abruzzo si doveva trovare ad affrontare come altre regioni in una drammatica e inedita emergenza. Ma mi sono rifiutata di fare opposizione in questo modo così strumentale. Ed è stato quello il momento in cui le mie posizioni si sono avvicinate a quelle di Marsilio e del centrodestra, con il presidente che ha apprezzato molto la mia onestà intellettuale e spirito collaborativo per il bene di tutti i cittadini”.

Poi appunto c’è stata la caduta del governo Mario Draghi e l’uscita definitiva di Marcozzi dal Movimento 5 stelle.

“Ho fatto la scelta giusta, trovando casa in un partito moderato e liberale come Forza Italia. Il Movimento 5 stelle e il centrosinistra, anche in questa via di campagna elettorale non hanno un tema che li accomuna, se  non un modo di fare politica solo e sempre contro. Hanno creato una coalizione profondamente eterogenea che vede insieme, nonostante i veti incrociati, e le grandi distanze politiche, sia il MoVimento 5 stelle che Azione e Italia viva. Il loro unico obiettivo è impedire la vittoria del centrodestra, ma non hanno idee e progetti”.

LA DIRETTA

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