ROMA – Continua il muro contro muro tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni sulle elezioni regionali in Sardegna. La Lega, infatti, insiste per la conferma di Christian Solinas alla presidenza della Regione mentre Fratelli d’Italia punta su un altro cavallo, Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari, la cui candidatura sarà anzi ufficializzata nel week end.
E l’onda lunga di questo scontro attraversa il mar Tirreno e investe anche le altre regioni al voto nel 2024, mettendo in discussione, almeno in teoria, anche la candidatura in Abruzzo del presidente uscente Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia.
Che in Abruzzo il centrodestra cambi il cavallo già da tempo in corsa, contro il centrosinistra di Luciano D’Amico, sembra fantapolitica: il volto di Marsilio campeggia già nei 6X3 in tutte le città. Ma la politica italiana dalla Prima repubblica ad oggi, ha abituato a colpi di scena, prima impensabili. E a Roma, in caso di rottura e guerra totale tra Lega ed Fdi, già si prefigurano scenari che avrebbero del clamoroso.
La partita investe anche il Piemonte per Alberto Cirio e in Basilicata per Vito Bardi, uscenti di Forza Italia. Mentre in Umbria la Lega difende a prescindere e con i denti la sua uscente di Donatella Tesei. Fdi vuole anche la Sardegna, oltre all’Abruzzo, perchè rivendica l’essere di gran lunga in primo partito del centrodestra, secondo gli ultimi sondaggi al 29%, rispetto al 9% della Lega, e al 7,3% di Forza Italia.
Ha detto del resto Matteo Salvini al Corriere della sera, chiaro e tondo: “Compensazione all’interno della coalizione di centro-destra nel caso dovessero esserci dei candidati alternativi? Non mi interessano le compensazioni. Ma è chiaro che se dici ‘cambiamo in Sardegna’ allora cambiamo in Basilicata o in Abruzzo”.
E ieri ha lanciato un altro siluro il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, armato dal leader Salvini: “Se in Sardegna Solinas non va più bene e i motivi sono sconosciuti, anche nelle altre regioni bisognerà rivalutare i candidati presidenti. Secondo me la scelta più normale è la continuità. Voler candidare qualcuno in più del proprio partito “non è una motivazione, ma un capriccio”.
Ma se davvero, per quanto clamoroso, l’Abruzzo non dovesse non toccare più a Fdi e andare alla Lega, in cambio della Sardegna cosa potrebbe accadere?
Marsilio potrebbe candidarsi alle Europee, questa una delle ipotesi. Oppure potrebbe entrare nel governo dei Meloni, di cui è da sempre un fedelissimo, visto che a giugno ci sarà il rimpasto, tenuto conto del fatto che più di un ministro di Fdi potrebbe candidarsi ed essere eletto alle Europee.
E a quel punto i candidati presidenti della Regione Abruzzo potrebbero essere per la Lega il segretario regionale Luigi D’Eramo, sottosegretario all’Agricoltura, o per Forza Italia il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri. O un altro nome da tirare fuori dal cilindro.
Un’altra trattativa porterebbe la Sardegna a Fratelli d’Italia e la Basilicata, oggi a Forza Italia, alla Lega. In questo quadro l’Abruzzo vedrebbe la conferma di Marsilio.
Download in PDF©
- REGIONALI: SOLINAS, “MIA RINUNCIA? ANCORA NULLA DI STABILITO, DECIDE IL PARTITO”ROMA - "Una mia rinuncia alla candidatura in Sardegna? Al momento non c'è ancora nulla di stabilito, ci saranno alcuni passaggi del partito sardo d'A...