L’AQUILA – “Italia Viva, come simbolo ufficiale non c’è, anche perché Matteo Renzi fa un discorso per conto suo ormai a tutti i livelli. Ce lo troviamo spesso, orgogliosamente, contro per quanto ci riguarda perché abbiamo ben poco da condividere a livello politico”.
Tanta fatica, mesi di incontri e tavoli, per mettere insieme il campo largo del centrosinistra a sostegno del professor Luciano D’Amico, candidato alle regionali di marzo, che ad aprire una pericoloso crepa sono arrivate le parole del leader del Movimento 5 stelle, l’ex premier Giuseppe Conte, a ‘Il Rosso e il Nero’ su Radio1, parlando proprio della partita delle regionali in Abruzzo.
Non si è fatta attendere infatti la rabbiosa reazione di Camillo D’Alessandro, presidente regionale di Italia Viva Abruzzo, ex parlamentare e consigliere regionale del Pd.
“Dove e come sta Italia viva in Abruzzo non lo stabilisce Conte. Posso capire la logica romana, ma qui noi siamo impegnati ad occuparci di Abruzzo, di sanità, famiglie, imprese, giovani. Non del resto che divide”, ha tuonato D’Alessandro.
Si registra però, almeno fino ad ora, un imbarazzato silenzio dei pentastellati abruzzesi, alleati di Italia viva, anche loro con qualche resistenza, va ricordato, fino a quando si sono fatti convincere dai pontieri della coalizione, sul fatto che occorreva compattezza, unità, e una coalizione più larga possibile, e senza alcun veto, per avere concrete speranze di strappare la regione al centrodestra di Marco Marsilio, ricandidato presidente di Fratelli d’Italia.
Incalza nella nota ancora D’Alessandro: “non è un caso che solo in Abruzzo c’è una alternativa, mi pare che in Sardegna, Basilicata e Piemonte stiamo in alto mare. Venite e dite quello che volete, ma almeno fateci lavorare, perché da noi viene prima l’Abruzzo del resto che divide”.
La coalizione, lo ricordiamo, è composta da Partito democratico, Movimento 5 stelle, Azione, Abruzzo riformista che vede insieme Italia viva, Socialisti, +Europa, lista progressista, con Sinistra Italiana, Articolo 1, Demos ed Europa Verde, una lista di amministratori promossa da Polis 305, e una lista del presidente.
A cogliere l’occasione e lanciare bordate contro Conte e’ Sara Marcozzi, ex capogruppo del Movimento 5 stelle, ora in Forza Italia e ricandidata il 10 marzo.
“Ho sempre messo la faccia sulle mie scelte politiche, con conferenze stampa chiare per fugare i dubbi prima che potessero nascere – ha incalzato Marcozzi -. Ho scelto da sola il mio campo politico, senza che Conte potesse impormi di stare alla sinistra del Pd (piacerà a lui, non a me!). E sono certa che tante e tante persone abbiano fatto il mio stesso ragionamento visto l’entusiasmo che ho avuto modo di respirare fuori dalla bolla dei social”.
“Sentirlo oggi, in diretta nazionale, definirsi ‘orgogliosamente contro’ Renzi quando in Abruzzo, non più di due settimane fa, Maria Elena Boschi lanciava la campagna elettorale di Luciano D’Amico (che ha fatto la prima uscita pubblica da candidato Presidente in un evento di Italia Viva) è solo l’ultima presa in giro di chi prova a passare per il più puro dei puri nascondendo la realtà”.
Per essere realmente utili e fare la differenza per il nostro Abruzzo ci si può schierare soltanto dalla parte di chi ha acceso il motore della Regione, di chi lavora per il futuro e non per ricreare la passata Giunta di centrosinistra, di chi sposa una causa se è giusta e non se conviene (e a questo punto non mi stupisco che il partito dell’acqua Pd-M5S abbia votato contro alla Commissione Permanente su Sistema Idrico e Cambiamento Climatico da me proposta). Dalla parte, cioè, di Forza Italia!
Ps: un caro saluto agli odiatori seriali/leoni da tastiera a cui, evidentemente, la realtà fa tanto male.
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