REGIONALI: PIETRUCCI, “DA ADSU NEFANDEZZE, DANIELE SI CREDE GAUDI’, CENTRO STORICO L’AQUILA MUORE”

19 Febbraio 2024 09:47

Regione - Politica

L’AQUILA  – Scelte “aberranti” dell’Adsu dell’Aquila, che ha delocalizzato gli studenti universitari a Cansatessa, il vicesindaco dell’Aquila Raffaele Daniele che  “si è arrogato la scelta di quella infelice pavimentazione quasi fosse, lui che è avvocato, una sorta di Gaudì a Barcellona”. E ancora la “non ricostruzione delle scuole, l’assenza di parcheggi, la mancanza di spazi di socializzazione per i giovanissimi”.

Solo questi i temi toccati, nell’intervista ad Abruzzoweb, da Pierpaolo Pietrucci, aquilano, consigliere regionale del Partito democratico, ricandidato alle elezioni del 10 marzo, nel collegio provinciale dell’Aquila, che punta il dito contro il centrodestra al Comune dell’Aquila, del sindaco Pierluigi Biondi, e in Regione, del ricandidato presidente Marco Marsilio, sulle sorti del capoluogo, e in merito alle politiche aventi ad oggetto l’università.





“Il sistema universitario, in particolare quello dell’Aquila, il centrodestra è stato molto, molto superficiale, dando come spesso avviene, più attenzione a quello delle aree costiere. E quello che poi ha combinato l’Adsu dell’Aquila, va annoverato tra ciò che che non deve essere fatto nella gestione della cosa pubblica. Come si sa, sono stato costretto ad andare anche in Procura a fare esposti, e continuo ad invocare il commissariamento di quell’azienda, per le nefandezze che sono venute fuori. Basti solo pensare alla scellerata decisione da parte di chi doveva contribuire a ripopolare il centro storico con la presenza universitaria, di prendere invece una palazzina dell’Ater a Cansatessa, che sarebbe servita per chi ha bisogno di una casa popolare, per metterci gli studenti, per di più a Cansatessa, cioè nell’area peggio servita della città, allontanando gli studenti dal centro storico, che intanto si sta spopolando e desertificando”.

Prosegue Pietrucci, “con il sindaco Massimo Cialente, e il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli, un futuro della città in ricostruzione l’avevamo pensato, sulla base dello studio del professor Calafati, con il progetto di legge Barca. Una città che doveva avere innanzitutto parcheggi satelliti intorno al centro storico, e io per questo  mi opposi alla realizzazione della sede dell’Azienda sanitaria locale su via XX settembre, nell’ex palazzo Inam, perché quel sito doveva diventare un prezioso parcheggio. Ma di quel parcheggio, con il centrodestra, nemmeno l’ombra”.

Parole dure poi contro il vicesindaco Daniele, che “si è arrogato la scelta di decidere cosa farne del centro storico, mettendoci quella pavimentazione infelice, quasi fosse una sorta di Gaudì a Barcellona, pensando di lasciare il proprio segno della città, da avvocato quale è. Ma come gli è venuto in mente? Senza nemmeno chiamare persone competenti,  grandi architetti che potevano fare un piano dell’ornato della città. Basti guardare come hanno rifatto piazza Duomo. Ma è possibile che una sola persona debba arrogarsi le scelte, e decidere il futuro della città a livello di ornato, di pavimentazione e di illuminazione. È una cosa ignobile, quella che è stata fatta, e i danni purtroppo li pagheremo per tantissimi anni”.





Conclude Pietrucci, ancora sul centro storico dell’Aquila: “hanno compromesso gravemente non solo il nostro presente, ma il futuro dei nostri figli. Non hanno pensato a ricostruire le scuole in centro, gli universitari li hanno portati fuori, non ci sono parcheggi, e i commercianti fanno benissimo a protestare, abbiamo una città non ripensata a dimensione dei figli, a dimensione dei nostri ragazzi, che dai 13 ai 20 anni non sanno cosa fare in centro storico, perché non ci  sono centri di aggregazione. Ci sono tanti locali, è vero, ma se sei astemio, la sera in centro non sai che fare…”.

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