L’AQUILA – Il sondaggio commissionato a Winpoll dal Partito democratico, che evidenzia un testa a testa tra Marco Marsilio e Luciano D’Amico alle regionali del 10 marzo, ha rinfrancato le truppe del centrosinistra e gli aspiranti candidati. Ma dietro le quinte in realtà i problemi non mancano, e l’insofferenza cresce.
Insofferenza, almeno per parte della truppa, per il candidato presidente ex rettore dell’Università di Teramo D’Amico, che non “buca”, è poco “aggressivo e coinvolgente” e troppo “dottorale” e “accademico” essendo del resto alla sua prima vera prova nell’agone politico, affermano almeno fonti interne alla coalizione.
E poi perché ci sono oggettive difficoltà a chiudere le liste, con nodi ancora da sciogliere, a tre mesi dalle elezioni. Mentre nel centrodestra che ricandida il presidente della Regione uscente, Marsilio di Fdi, i candidati sono già in campo da tempo, aprono i loro comitati elettorali, il loro volto campeggia nei manifesti nelle città abruzzesi, e i candidati di Fdi sono stati ufficializzati in conferenza stampa già a dicembre, in tutti e quattro i collegi.
Nel Partito democratico, guida della coalizione, nel fine settimana sono comunque previste le direzioni provinciali per decidere finalmente i candidati, poi tra l’8 e il 9 gennaio è prevista la direzione regionale, presieduta dal segretario Daniele Marinelli, per il definitivo via libera, e con voce in capitolo anche per il senatore Michele Fina, ex segretario regionale, della corrente di Elly Schlein, e dell’ex presidente della Regione e ora deputato, Luciano D’Alfonso, della corrente oggi minoritaria del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.
Dicevamo dei nodi da sciogliere, soprattutto nel collegio provinciale dell’Aquila: nel territorio della valle Peligna infatti per il Partito democratico un posto in lista è conteso tra Antonella La Gatta, consigliere comunale a Sulmona, e il sindaco di Pacentro, Guido Angelilli, che già a dicembre ha radunato le sue truppe a Bagnaturo con tutti i circoli del Centro Abruzzo, dall’Alto Sangro alla Valle Subequana, proprio per valutare le ipotesi di rappresentanza e candidatura. L’idea era però di candidare due donne nell’area Peligna.
E e due posti per tre candidati sono a disposizione anche nella Marsica: il sindaco di Sante Marie ed ex assessore regionale, Lorenzo Berardinetti, il sindaco di Aielli, Enzo Di Natale, e il segretario provinciale della Uil-Funzione pubblica. Antonio Ginnetti.
Tre uomini, e tutti e tre non disposti a fare un passo indietro, che complicano le cose anche dal punto vista delle quote rosa, perché sui sette candidati della lista, tre almeno devono essere donne. E nella Marsica è spuntato un nome di donna data da fonti interne al Pd come candidata certa, Angela Marcanio, consigliera comunale di Celano.
Unici candidati certi sono quelli del territorio aquilano, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, 4.547 voti alle ultime regionali del febbraio 2019 e Rita Innocenzi, da anni sindacalista Cgil e oggi componente del coordinamento politico del Partito Democratico.
Dunque l’aritmetica non dà scampo: le donne aspiranti candidate sono tre, forse quattro, gli uomini in ballo sono cinque, e qualcuno non potrà essere ricandidato, almeno nella lista del Pd, perché in realtà c’è ipotesi di trovare un posto il lista della costituenda lista del presidente.
Per quanto riguarda il Movimento 5 stelle occorrerà invece attendere gli esiti delle consultazioni on line, con le autocandidature degli iscritti, e le liste che ne usciranno dovranno poi avere il via libera del partito nazionale.
Più generale tra gli aspiranti candidati del centrosinistra, in tutta la regione, c’è tensione anche per la cattiva programmazione che abbassa le percentuali di elezione, in quanto le candidature non sono razionalmente distribuite nel territorio, e c’è un eccesso di candidati competitivi che saranno costretti a contendersi i voti nello stessa città e territorio circoscritto. Un problema ad esempio che si vive nel collegio di Teramo, dove per il Pd scendono in campo due pezzi da novanta, consiglieri uscenti con un bacino elettorale consolidato, come Sandro Mariani e Dino Pepe.
All’Aquila capoluogo c’è mal di pancia per l’eccessivo numero di candidati di centrosinistra, considerando tutte le liste che vanno man mano definendosi, nel territorio aquilano, che ha 90mila abitanti, rispetto alla Marsica, con un bacino di 130mila.
E questo in generale nelle seconde file, sta inducendo qualcuno a non candidarsi, visto che l’elezione, che può scattare solo se si prendono almeno dai 2.500 voti in su, viene considerata impossibile, e una campagna elettorale, fatta come si deve, ha i suoi costi.
A seguire l’ultimo totonomi abbozzato da Abruzzoweb, considerando che nel frattempo possono esserci state novità e variazioni.
PARTITO DEMOCRATICO
Per quanto riguarda il collegio aquilano i nomi sono stati fatti, passiamo dunque al collegio provinciale di Chieti dove saranno in corsa il capogruppo del Pd in consiglio regionale, ed ex assessore alla Sanità e Bilancio, Silvio Paolucci, che alle regionali del 2019 ha preso 6.349 voti. Paolucci è stato fino alla fine in corsa per essere lui il candidato presidente della Regione e poi ha rivestito il ruolo di tessitore dell’alleanza. Ci sono poi l’assessore comunale alle pari opportunità di Chieti, Chiara Zappalorto, e il presidente del consiglio comunale, sempre a Chieti, Luigi Febo. Tra le donne resta aperta la partita per Paola Cianci, vice sindaco di Vasto e assessore alle Politiche ambientali e del territorio, Elisabetta Merlino, ex consigliere comunale di Lanciano e dirigente del partito, Cristina Rapino, assessore comunale Francavilla con delega alla cultura, Anna Bosco, assessore comunale di Vasto e componente della segreteria regionale.
Certo è che Bosco e Cianci, entrambe di Vasto non potranno essere entrambe candidate, e c’è chi dice che Cianci potrebbe trovare posto nella lista del presidente D’Amico.
Nel collegio provinciale di Teramo manca solo un nome, di una donna. La novità è che correrà per il Partito democratico, Sandro Mariani, consigliere regionale di Abruzzo in Comune, due volte in consiglio, l’ultima volta eletto con 4.109 voti, che così torna a tutti gli effetti nel partito da cui aveva più volte marcato le distanze, vedasi le elezioni provinciali per il presidente di gennaio scorso.
Punto fermo resta ovviamente l’ex assessore all’Agricoltura e ora consigliere regionale, Dino Pepe, 5.413 voti nel 2019, C’è poi ex sindaco di Pineto, Robert Verrocchio, che ha rassegnato le dimissioni da primo cittadino, in quanto nei comuni sopra i 5mila abitanti per una legge regionale scatta l’incompatibilità, con la necessità di dimissioni da sindaco tre mesi prima la presentazione delle liste. In corsa sarà anche il giovane sindaco di Castelli, Rinaldo Seca.
Per le donne ci sono Pamela Roncone, segretaria provinciale del Pd e dipendente del gruppo in consiglio regionale e Francesca Nardoni, consigliera comunale di Atri. Manca una casella per arrivare a sette, ad appannaggio di una donna. Fino a qualche settimana fa circolavano i nomi di Manola Di Pasquale, ex presidente regionale del partito ed ex presidente dell’Istituto zooprofilattico di Teramo, e di Eleonora Magno, consigliere comunale di Montorio al Vomano. Ma non sono le uniche proposte in campo.
Anche nel collegio provinciale dell’Aquila i giochi sono quasi fatti e anche qui manca solo una casella.
Nel collegio provinciale di Pescara, certe sono le candidature del consigliere regionale uscente Antonio Blasioli, 3.763 voti nel 2019, e Leila Kechoud, la vicesegretaria regionale. Salite e di molto le quotazioni del direttore regionale della Cna Abruzzo, Graziano Di Costanzo. e del consigliere comunale di Pescara, Piernicola Teodoro, fratello di Gianni Teodoro, ex vice sindaco. Per il resto la partita è aperta, mancano all’appello almeno due donne, e altri papabili uomini. Da voci di corridoio, pare siano scese le quotazioni di Giovanni Di Iacovo, scrittore, ex assessore comunale alla cultura ed ex vicesindaco e dell’ex presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco.
MOVIMENTO 5 STELLE
In attesa delle primarie on line, certo è che non potranno essere della partita chi ha fatto già due mandati, in Regione o al Parlamento. Dei consiglieri regionali uscenti e con un solo mandato in corsa restano dunque il capogruppo Francesco Taglieri, in provincia di Chieti, proposto anche come candidato presidente della Regione (3.094 voti nel 2019), Giorgio Fedele in provincia dell’Aquila, (2.875 voti) e Barbara Stella, in provincia di Pescara (2.282 voti).
Fuori dai giochi il due volte consigliere regionale, Pietro Smargiassi e anche Domenico Pettinari, il più votato in assoluto alle elezioni del 2019 con 9.563 preferenze, che di alleanze con il Pd e altri partiti della coalizione non vuole sentirne parlare, e pur restando iscritto ala gruppo M5s in consiglio, si sta concentrando piuttosto per la corsa a sindaco di Pescara, con una sua proposta civica tutti gli altri. Non potrà candidarsi neanche il coordinatore regionale, Gianluca Castaldi, che ha fatto due mandati al Parlamento.
AZIONE
Lavora a testa bassa alla composizione delle liste anche il partito di Carlo Calenda, e del deputato e segretario regionale, Giulio Sottanelli, ma vanno coperte ancora parecchie caselle, cercando candidati competitivi in tutti e quattro i collegi.
In provincia di Chieti, già ufficializzata la candidatura di Antonio Scaparrotta, esperto nella costruzione e gestione di infrastrutture per il trasporto dell’energia e dirigente provinciale. Quotati innanzitutto il segretario provinciale Giovanni Luciano, la segretaria cittadina di Lanciano, Paola Zulli, come pure, sempre a Lanciano, il consigliere comunale ed ex sindaco Giacinto Verna, e il sindaco di Perano, Gianni Bellisario.
In provincia di Pescara, non ci sarà il candidato presidente di regione, messo sul tavolo da Azione, Carlo Costantini, ex parlamentare ed ex consigliere regionale, che salterà il turno, in attesa di candidarsi, con ogni probabilità, a sindaco di Pescara. Potrebbe essere in corsa Stefano Torelli, coordinatore provinciale, e per il resto poco o nulla filtra.
In provincia dell’Aquila, potrebbero essere in lista il sindaco di Villavallelonga, Leonardo Lippa, l’imprenditore di Celano e coordinatore provinciale, Matteo Ranalletta. Sta valutando la candidatura Enrico Verini, consigliere comunale dell’Aquila.
Più certezze in provincia di Teramo, dove è il feudo elettorale di Sottanelli: a candidarsi l’ex sindaco e consigliere comunale di Roseto, Enio Pavone, l’ex sindaco di Crognaleto, Giuseppe D’Alonzo, ex Pd, alla sua terza candidatura per il consiglio regionale, il consigliere comunale di Atri, Giammarco Marcone.
Nel totonomi ci sono anche Gabriella Recchiuti, assessore comunale a Roseto e Nausicaa Cameli, consigliere comunale di Giulianova.
ABRUZZO RIFORMISTA
Molti nodi da sciogliere anche per la lista che vede insieme Italia viva, + Europa e socialisti.
In provincia di Chieti, tutti si attendono la discesa in campo del segretario regionale, ex parlamentare ed ex sottosegretario di giunta in Regione, Camillo D’Alessandro. Si parla di una candidatura poi di Domenico Molino, consigliere comunale a Vasto.
Nel collegio aquilano si rafforza l’ipotesi di Katia di Marzio, presidente del consiglio comunale di Sulmona. Mentre non si candiderà il consigliere comunale dell’Aquila, Paolo Romano.
A Pescara si ragiona su Carmine Ciofani, coordinatore provinciale.
In provincia di Teramo c’è Emma Zarroli, già presidente del consiglio e candidata sindaco di Martinsicuro. Pronto a tornare in campo, l’ex sindaco di Pineto ed ex consigliere regionale, Luciano Monticelli, e c’è poi Ernesto Piccari, sindaco di Montefino,
LISTA PROGRESSISTA
Va definendosi il quadro anche per la lista progressista, con Sinistra Italiana, Articolo 1, Demos ed Europa Verde. Nel collegio dell’Aquila, la novità è rappresentata da Vanna Andreola, dirigente regionale in pensione, in quota Demos, al fianco del coordinatore regionale, Alfonso D’Alfonso imprenditore agrituristico. In campo anche la consigliera comunale di L’Aquila coraggiosa, Simona Giannangeli, e Willian Giordano, neolaureato, in quota di Sinistra italiana.
Nel collegio provinciale di Chieti, candidato di punta è Alessio Monaco dei Verdi, ex consigliere regionale, mentre a Pescara dovrebbe essere della partita Daniela Santroni, di Sinistra italiana, ex consigliera regionale.
POLIS 305
Si infittisce l’impegno per comporre le liste anche per la proposta politica lanciata dal sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, e dall’ex sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, che dunque segnerà il suo divorzio dal Pd.
Nel collegio aquilano candidato di punta sarà il consigliere regionale uscente di Noi con Legnini, Americo Di Benedetto, 4.041 voti nel 2019, già candidato sindaco nel 2022 nel capoluogo, leader del movimento civico Il passo possibile. In corsa ci sarà anche l’ex assessore comunale e consigliera de Il Passo Possibile, Emanuela Iorio.
Nel collegio provinciale di Teramo, dovrebbero essere in lista l’assessore al Comune di Teramo, Valdo di Bonaventura, a Giulianova c’è poi Franco Arboretti, consigliere regionale e leader dell’associazione Il Cittadino Governante.
Nel collegio di Chieti dovrebbe tornare in campo Mario Pupillo, già sindaco di Lanciano e presidente della Provincia di Chieti negli anni dal 2014 al 2021, ed anche Francesco Ricci, ex sindaco di Chieti. Certa la candidatura di Dora Bendotti, consigliera comunale di Lanciano.
LISTA DEL PRESIDENTE
Nome certo e già ufficializzato è intanto Vincenzo Di Marco, ex sindaco di Castellalto in provincia di Teramo, per dieci anni e consigliere provinciale fino al 2021.
A Teramo c’è anche il vicesindaco, Giovanni Cavallari, e Pescara si rafforza l’ipotesi di un ritorno nell’agone dell’ex assessore regionale e ora consigliere comunale Marinella Sclocco. Sempre nel collegio provinciale di Pescara sembra essere fatta anche per la discesa in campo del sindaco di Scafa, Giordano Di Fiore.
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- REGIONALI: REBUS CANDIDATI NEL PD E ALTRE LISTE, D’AMICO TROPPO MITE, NERVOSISMO E RITARDIL'AQUILA - Il sondaggio commissionato a Winpoll dal Partito democratico, che evidenzia un testa a testa tra Marco Marsilio e
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