L’AQUILA – Riammessi i due partiti centristi di Noi Moderati e UDC-Dc in lizza per le elezioni regionali abruzzesi del prossimo 10 marzo a sostegno di Marco Marsilio, di Fdi, candidato alla presidenza per il centrodestra che erano state messe sotto osservazione dal Tribunale dell’Aquila, per quanto riguarda la formazione politica di Maurizio Lupi, e dai Tribunali dell’Aquila e Teramo per il partito di Lorenzo Cesa (Udc) e Gianfranco Rotondi (Dc per Rotondi): le rispettive commissioni circoscrizionali, stamani al termine delle udienze per la discussione dei ricorsi, hanno dato il via libera alle tre liste di candidati.
Diverso l’orientamento delle commissioni composte da tre magistrati: Noi moderati erano stati ammessi dai tribunali di Teramo, Chieti e Pescara, UDC-Dc da quelli di Pescara e Chieti.
Saranno quindi 12 le liste che complessivamente correranno alle elezioni regionali abruzzesi, sei per Marsilio, e sei per Luciano D’Amico, candidato alla presidenza per il centrosinistra allargato al M5S.
Per Marsilio: Fdi, Forza Italia, Lega, Lista civica Marsilio presidente, Noi Moderati, Udc-Dc. Per D’Amico: Pd, M5S, Azione, Lista Verdi e Sinistra – Abruzzo progressista solidale, Abruzzo insieme e Riformisti e civici.
Nonostante la conclusione della vicenda, in seno al centrodestra chiamato a confermare l’Amministrazione della Regione, non è rientrato l’imbarazzo politico di un alleato che ha attaccato un altro nell’ambito di uno scontro tutto centrista e moderato.
La coda alla presentazione delle liste ha una matrice politica nazionale essendo conseguenza di diatribe politiche e storici contenziosi tra le tante forze centriste in guerra da decenni per la proprietà del simbolo scudocrociato e per la conquista, finora fallita, dell’eredità della Democrazia Cristiana.
A fare da protagonista è stata l’Unione di Centro a presentare il ricorso contro l’alleato Noi Moderati per un presunto rischio di indurre l’elettore per via del fatto che i due partiti erano insieme, e con i rispettivi loghi, nella squadra di forze di centro che si è presentata alle elezioni politiche del settembre del 2022 nella coalizione di centrodestra.
L’Udc-Dc ha invece subito il ricorso perché una delle sigle che rivendica la proprietà del simbolo scudocrociato contesta proprio l’utilizzo dello stesso in Abruzzo all’Unione di Centro.
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