L’AQUILA – Il tema della sanità sempre più al centro del dibattito della campagna elettorale in vista delle regionali del 10 marzo in Abruzzo, con continue segnalazioni di ritardi e attacchi da parte del centrosinistra sulle liste d’attesa.
A rispondere alle accuse, dopo giorni di dure critiche, l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, candidata nella lista del ricandidato presidente uscente Marco Marsilio, di FdI: “Non c’è alcuna attesa di 550 giorni per effettuare una colonscopia in Abruzzo: il centrosinistra, che sta portando avanti una campagna elettorale dai toni sempre più violenti, ha inventato di sana pianta quelli che sono i reali tempi di attesa. Ma siccome questi ultimi sono pubblici, questa mattina abbiamo fatto una semplice verifica in ciascuna Asl e i risultati sono completamente diversi”.
“Escludendo le prestazioni urgenti – spiega Verì -, le altre 3 classi di priorità prevedono le seguenti tempistiche previste dai Lea: classe B (breve) entro 10 giorni; classe D (differita) entro 30 giorni; classe P (programmata) entro 120 giorni. Ebbene, per una colonscopia oggi è necessario attendere nella Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila 8 giorni per una B, 1 giorno per una D, 63 giorni per una P; nella Asl 2 Lanciano-Vasto-Chieti 7 giorni per una B, 15 giorni per una D, 110 giorni per una P; nella Asl 3 Pescara 7 giorni per una B, 38 giorni per una D, 308 giorni per una P; nella Asl 4 Teramo 7 giorni per una B, 16 giorni per una D, 108 giorni per una P”.
Ma il centrosinistra il Pd, che sostiene il candidato del campo largo Luciano D’Amico, riparte all’attacco: “L’assessore alla sanità della Regione Abruzzo, dopo anni di sonnolenza, sciorina dati scritti sul nulla. Gli abruzzesi sono arrabbiati ed esasperati: quasi l’8% rinuncia a curarsi, il 16% va fuori regione, mentre rispetto alle 25.000 prestazioni in meno il Covid non c’entra nulla. Non abbiamo accumulato meno prestazioni negli anni del Covid, abbiamo 25.000 prestazioni in meno rispetto a cinque anni fa. È molto diverso: Verì lo sa o fa finta di non saperlo?”, dice il segretario regionale Daniele Marinelli.
A rincarare la dose l’ex assessore regionale e candidata sindaco a Pescara Marinella Sclocco, che corre per le regionali del prossimo 10 marzo nelle liste civiche di D’Amico: “Tutti gli abruzzesi dovrebbero farsi una domanda: ma come fa a ricandidarsi l’assessore alla Sanità Nicoletta Verì? Ha lasciato solo macerie, 4 asl in debito, liste d’attesa drammatiche, un calo delle prestazioni specialistiche in tutte le provincie ( a Pescara del 3,9%) ed un tracollo mi chiedo come sia possibile rivotare per lei o per tutti gli assessori uscenti”.
Verì però precisa che i suoi sono “numeri pubblici e ufficiali, aggiornati alla data di oggi che sono ben diversi da quelli sbandierati dal centrosinistra, che continua a strumentalizzare una questione che non è solo abruzzese, ma coinvolge tutte le Regioni italiane, comprese quelle amministrate dai loro partiti. Questione sulla quale, anche questo va ricordato, in Abruzzo si è cominciato ad intervenire solo nel 2019, all’insediamento dell’attuale governo regionale: abbiamo investito circa 70 milioni di euro per la riduzione delle liste di attesa e i risultati sono incoraggianti”.
“Il dato delle classi P su Pescara, va comunque contestualizzato, sia perché risente di un numero elevato di richieste rispetto alle altre aziende, sia perché è in fase di completamento il processo di integrazione delle agende di prenotazione degli erogatori privati accreditati, che effettuano un numero rilevante di colonscopie che però non compare in questo monitoraggio. E non dimentichiamo che nella classe P – conclude Verì – confluiscono sia le prestazioni di follow up di controllo, che vengono calendarizzate anche con due anni di anticipo dopo una patologia oncologica e tutte quelle rinviate dopo il Covid. Siamo perfettamente consapevoli che c’è ancora da fare, ma siamo certi che le basi gettate in questi 5 anni trascorsi ci permetteranno di centrare il risultato nei prossimi 5”.
Dati e ricostruzioni che non convincono le opposizioni: “Esca dal bunker e vada nelle strade, nei mercati, nelle piazze, nei CUP a chiedere alle abruzzesi e agli abruzzesi quanto sono lunghe le liste d’attesa. Vada a chiedere loro se sono soddisfatti del nostro sistema sanitario. Scoprirà che in qualche caso le liste non ci sono nemmeno, perché gli operatori rispondono che non c’è neppure una data – aggiunge Marinelli – Gli abruzzesi non si fanno prendere in giro dal soccorso dei ministri romani, dalle promesse di fondi che piovono in campagna elettorale e da una Regione sonnecchiante che si è ricordata dell’Abruzzo soltanto a 20 giorni dal voto, per la paura di perdere. Per fortuna manca poco e libereremo l’Abruzzo da chi ha perso anche il limite della vergogna”.
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