REGIONALI: SCHLEIN A L’AQUILA, “ABRUZZESI STUFI DI MARSILIO IMPOSTO DA ROMA, CHE TACE SU TAGLI PNRR”

30 Novembre 2023 20:00

L'Aquila - Gallerie Fotografiche, Politica

L’AQUILA  – “Gli abruzzesi sono stufi del malgoverno di questi anni, sono stufi di un candidato imposto da Roma, sono contenta che si sia creata una coalizione ampia con diversità che hanno concordato un programma comune per il futuro di questa regione, e scelto una candidatura di grande profilo e competenza, come quella di Luciano D’Amico, apprezzata trasversalmente. Invece, non abbiamo sentito alzarsi la voce di questo presidente della regione, quando nel Pnrr il governo di Giorgia Meloni ha deciso di tagliare il 40% delle risorse che spettavano all’Abruzzo, anche per infrastrutture importanti, vitali e strategiche come la ferrovia Roma-Pescara”.

Così in un gremito auditorium di Renzo Piano Elly Schlein, segretaria nazionale del Partito democratico, primo big all’Aquila e anche in Abruzzo, in vista delle elezioni regionali del 10 marzo,  a sostegno di Luciano D’Amico, ex rettore dell’università di Teramo docente di economia ed anche ex presidente della società regionale del trasporto pubblico, la Tua, candidato alla presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo. La coalizione vede insieme Partito democratico, Movimento 5 stelle, Azione, Abruzzo riformista che vede insieme Italia viva, Socialisti, +Europa, lista progressista, con Sinistra Italiana, Articolo 1, Demos ed Europa Verde, una lista di amministratori promossa da Polis 305, e forse anche una lista del presidente.





D’Amico dovrà vedersela con il centro-destra del presidente uscente Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia a capo della coalizione di centrodestra.

Ha aggiunto Schlein: “E’ ora di pensare a ciò che è stato lasciato indietro, a partire dalla sanità pubblica che soffre, questo vuol dire carenza di medici e infermieri, vuol dire lunghe liste di attesa per fare visite specialistiche noi del Partito democratico ci stiamo battendo per mettere più risorse sulla sanità pubblica universalistica”.

E alla domanda, “il modello di campo largo e aperto anche al Movimento 5 stelle è replicabile anche a livello nazionale?” Schlein ha risposto, “ogni territorio ha le sue specificità, senz’altro è un modello il metodo, quello del partire dai bisogni concreti degli abruzzesi, e costruire intorno un progetto e poi individuare la figura più valida per rappresentarlo e concretizzarlo, un lavoro che speriamo di fare anche in tanti altri territori. Il Partito democratico è impegnato a costruire coalizioni ampie e competitive e vincenti in tutti i territori”.

Ad accogliere la segretaria molti dei papabili candidati in territorio aquilano, come la sindacalista Cgil Rita Innocenzi e il consigliere regionale uscente Pierpaolo Pietrucci, presente tra gli altri il deputato ed ex presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, il senatore Michele Fina, il segretario regionale del partito, Daniele Marinelli, il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, leader di Polis, 305, i consiglieri regionali Antonio Blasioli e Dino Pepe, l’ex sindaco Massimo Cialente, l’ex parlamentare ed ex presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli, l’ex deputata Stefania Pezzopane e tutti gli altri consiglieri comunali e quadri del partito provinciale, i rappresentanti delle altre liste alleate, molti sindacalisti. A moderare il segretario cittadino, Nello Avellani.





Ha detto a sua volta D’Amico: “Cittadine e cittadini abruzzesi sono coinvolti già nella fase di scrittura del programma elettorale, in grande processo di ascolto dei problemi e delle proposte, che hanno al centro il lavoro, la sanità e il sociale, la cultura e l’istruzione, un programma necessario per far voltare pagina a questa regione dopo cinque anni di malgoverno del centrodestra”.

“In Abruzzo  – ha aggiunto – di lavoro c’è ne è poco e quello che c’è è povero, non possiamo più permetterci di avere salari così bassi, e anche la Regione deve fare la sua parte. Per quanto riguarda la nuova rete ospedaliera manca una idea di specializzazione, e molte cose vanno riviste, soprattutto nell’assistenza territoriale, resta il gigantesco problema delle liste di attesa, alla mobilità passiva, alla diminuzione delle prestazioni”.

Allargando lo sguardo e infiammando la platea, ha poi incalzato Schlein: “Sul lavoro abbiamo raccolto tutte le opposizioni che hanno voluto sostenere la battaglia al salario minimo, che serve a quei 3 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori che non riescono a portare a casa pranzo e cena. La nostra proposta dice che sotto i 9 euro all’ora non è lavoro ma sfruttamento. Stiamo insistendo su questo ma non basta questa battaglia se accanto non contrastiamo la precarietà, che colpisce soprattutto le donne e i giovani in questo Paese”.

“Questo vuol dire non avere prospettiva di futuro, perché se c’è un contratto di un mese come faccio a costruirmi una famiglia o anche solo a uscire di casa. L’obiettivo è lottare contro la precarietà che Giorgia Meloni e il suo governo hanno aumentato estendendo i contratti a termine. È il contrario di quello che serve all’Italia. E poi questo governo ha deciso di non prorogare il regime di mercato tutelato su luce e gas, che vorrebbe dire per 10 milioni di utenze salire ancora in un momento di grande inflazione e caro vita. Chiediamo al governo di fermarsi, altrimenti non si torna più indietro”, ha concluso Schlein.

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