PESCARA – “In questi cinque anni la regione Abruzzo è stata nella palude. Il centrodestra si è limitato, quando è stato possibile, a spendere con anni di ritardo le risorse che noi avevamo trovato, senza aggiungere nulla, arroccato nelle proprie stanze, senza ascoltare i territori. Del resto da Marco Marsilio, vassallo romano di Giorgia Meloni, non ci si poteva aspettare di altro”.
Così nell’intervista streaming Marinella Sclocco, candidata nel collegio provinciale di Pescara nella lista “Abruzzo Insieme” a sostegno del candidato presidente del Patto per l’Abruzzo Luciano D’Amico. Sclocco, di professione psicoterapeuta, è stata cinque anni consigliera regionale e altri cinque assessore regionale con delega a Sociale a Lavoro, nella giunta di Luciano D’Alfonso. Candidata sindaco di Pescara nel 2019, è ora consigliera comunale di opposizione.
Entrando nel merito della sue vibranti accuse al centrodestra Sclocco ricorda che “noi del centrosinistra avevamo messo 20 milioni di euro per l’ampliamento del parco depurativo a Pescara e per le pompe di sollevamento per la separazione delle acque bianche e delle acque nere. E se Pescara può fregiarsi della bandiera blu è merito nostro e non del centrodestra che rivendica questa opera. O vogliamo parlare dell’aeroporto e l’allungamento della pista? Anche in questo caso le risorse le abbiamo trovate noi, loro hanno preso solo la pala in mano per l’inaugurazione del cantiere, a fine legislatura, dopo tanti anni persi. E mi chiedo perché piuttosto non hanno almeno lavorato intanto al potenziamento del porto militare, trasformandolo in uno scalo commerciale, che sarebbe stato prezioso per le nostre imprese”.
E ancora: “in cinque anni il potenziamento della ferrovia Pescara-Roma non ha fatto nessun passo avanti concreto. Per il sociale hanno ritrovato una riforma fatta dalla sottoscritta che hanno copiato incollato con grande ritardo, perdendo tempo prezioso, e quello che è ancor più grave è che non hanno proceduto all’autorizzazione e all’accreditamento delle strutture sociali, riconoscendo il ruolo e la professionalità di centinaia e centinaia di operatori . Sulla sanità ci ritroviamo con gli stessi problemi e nel loro piano della rete ospedaliera non è stata prevista la cosa più importante, ovvero l’ospedale di secondo livello. Questo perché hanno deciso di non scegliere per ragioni di campanile. E dunque un politraumatizzato, che ha anche complicanze cardiochirurgico dovrà continuare ad andare in due ospedali diversi, perché non ci sarà un hub che ha entrambe queste specializzazioni”.
Infine Sclocco nell’intervista spiega le ragioni del suo ritorno nell’agone politico delle regionali.
“Sicuramente una grande motivazione è stata è la scelta di candidare Luciano D’Amico a presidente. Ho avuto modo di conoscere le sue altissime competenze in quanto come assessore avevo anche la delega al diritto allo studio universitario, e Luciano era rettore dell’università di Teramo. Ho avuto modo poi di apprezzare la sua grande capacità e preparazione, quando è stato fautore e regista della fusione che ha portato alla nascita della Tua, la società unica regionale del trasporto pubblico regionale. Luciano merita la fiducia di tutti quanti noi, e suo valore aggiunto è anche l’umanità, la sua capacità di ascolto, il suo saper dare valore alle persone”.
L’INTERVISTA
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