L’AQUILA – “Un grande movimento di consultazione e di confronto con tutti i comuni della Regione”, con tutti i sindaci a prescindere dal colore politico, con al centro “la programmazione dei fondi di sviluppo e coesione per 1,2 miliardi di euro”, e il loro utilizzo nel territorio, ma anche “l’individuazione dei dieci migliori punti di programma amministrativo, in cui tutti i cittadini possano riconoscersi e ritrovarsi”.
Questo il succo della lettera che sta alimentando malumori nel centrodestra, e che ha provocato l’attacco del deputato Pd Luciano D’Alfonso.
Lettera a firma di Terenzio Rucci, componente della segreteria del presidente Marco Marsilio, capo del comitato elettorale regionale 2019, inviata a tutti i sindaci abruzzesi, nella veste di coordinatore regionale della lista del presidente, per le regionali del marzo prossimo, a cui in queste settimane il 36enne di Francavilla al Mare sta lavorando a testa bassa, assieme all’avvocato Umberto Di Primio, ex sindaco di Chieti.
Una lettera letta nel centrodestra, dove è un gran sgomitare per un posto in lista, come una iniziativa di campagna elettorale “pro domo sua” da parte di Rucci, ipotizzando una sua in corsa nella stessa lista che sta componendo, di fatto in competizione con gli altri partiti della coalizione, Fdi, Forza Italia, Lega e Udc.
In realtà da fonti regionali si apprende che Rucci, come pure Di Primio, non saranno tra i candidati nella lista del presidente, né in altre liste.
Resta il fatto che nell’iniziativa non sono stati coinvolti altri aspiranti candidati, e che per di più nella missiva vengono messi sul piatto i fondi europei e il loro utilizzo, scavalcando gli assessori competenti e gli altri consiglieri uscenti e ricandidati che hanno avuto ed hanno un ruolo nella decisiva partita.
D’Alfonso nel commentare la lettera ha dato sfoggio del suo sarcasmo affermando che “magari la letterina di Terenziuccio voleva mettere in esercizio una captatio benevolentiae legata alle valutazioni che ci saranno nei prossimi mesi e che si chiamano votazioni. O forse si sta preparando un tesoretto da dare a ciascun consigliere di maggioranza in vista della campagna elettorale”.
E ancora “ci aspettiamo che poco prima di Natale arrivi un’altra missiva, con la quale Terenziuccio chiederà ai sindaci abruzzesi quali regali vorrebbero trovare sotto l’albero. Speriamo che non si adonti nell’apprendere che molti di loro gradirebbero soprattutto un nuovo presidente di Regione, uno che non faccia ghiacciare le risorse spettanti all’ordinamento regionale”.
Nel centrodestra tutti sentono la vittoria in tasca, e si sta scatenando una ressa senza esclusione di colpi per strappare uno scranno in consiglio regionale, guardando con il fumo nell’occhio altri candidati competitivi piazzati dal loro partito, o anche dagli alleati nel loro collegio elettorale.
E la situazione è particolarmente esplosiva nel partito che va per la maggiore, Fdi, che punta all’obiettivo di eleggere 10 consiglieri, che valgono a loro volta quattro assessori e altrettanti posto per i primi dei non eletti che entreranno in consiglio come “surrogati”.
E poi appunto c’è la lista del presidente che si prevede difficilmente potrà eleggere più di due consiglieri.
Nella lista del presidente si fanno per ora i nomi di Antonella Buffone, sindaco di Balsorano (L’Aquila) e nel collegio di Teramo, Daniele Palumbi sindaco Torricella sicura, e l’ex sindaco di Notaresco ed ex presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura.
Per quanto riguarda l’assessore regionale Nicola Campitelli, lancianese, fuoriuscito dalla Lega, grava il niet dei salviniani: “Nessun assessore che ha tradito l’elettorato e il partito che lo ha designato in quell’importante ruolo deve essere candidato nelle liste del centrodestra alle elezioni regionali del marzo prossimo”, ha detto chiaro e tondo il portavoce della Lega Abruzzo, Francesco De Santis.
Scrive dunque nella lettera Rucci, rivolto a ciascun sindaco in tono confidenziale: “Vi scrivo per condividere un evento che mi riguarda e su cui vorrei coinvolgervi: il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio ha deciso di affidarmi un importante incarico e mi ha chiesto di dare vita a un grande movimento di consultazione e di confronto con tutti i comuni della regione. Mi rivolgo a voi per ribadire che in questi anni proprio come avete fatto voi con la vostra gente per i vostri territori abbiamo dato tutto e abbiamo ce l’abbiamo messa tutta Nella buona nella cattiva sorte”.
Entrando poi nel merito della questione, Rucci prosegue “è di questi giorni la notizia che il presidente Marco Marsilio ha ottenuto nella nuova programmazione dei fondi di sviluppo e così o non importo pari a 1.250.000 euro, contro i soli 700 milioni del Masterplan per il Sud, e voglio citare solo quest’ultimo esemplificativo e grande risultato ottenuto, perché credo che non dobbiamo adagiarci sugli allori, o darsi ad una contemplazione di quello che, seppur florido e positivo, è stato”.
“Basti solo dire lasciando che parli il risultato che abbiamo sempre dato dimostrazione di grandi spirito istituzionale, stimolando tutta l’amministrazione ad esprimersi e a collaborare indipendentemente dal colore politico, e dal fatto di essere competitor o alleati. Questo perché la nostra terra ha bisogno di responsabilità e di continuità ma soprattutto bisogno di persone unite”.
E proseguendo con un tono ecumenico di chiara matrice preelettorale: “rivolgo a voi un appello indistinto e sincero. Uniamoci con senso civico e con rispetto reciproco in un progetto di civiltà e progresso. Aiutatemi ad individuare i dieci migliori punti di programma amministrativo, sotto cui tutti i cittadini, desiderosi di continuare a migliorare la nostra regione. possano riconoscersi e ritrovarsi. Voglio infine ribadire con chiarezza che ritengo sia per me doveroso incontrare anche gli amministratori che non hanno intenzione di sostenerci elettoralmente, perché credo fermamente nel virtuoso esercizio democratico del confronto, e nulla su questo potrò mai farmi cambiare idea”.
Ha commentato ancora D’Alfonso: “essendo un neofita della politica, Terenziuccio non sa o non ricorda che il Masterplan è stato firmato il 17 maggio 2016 dal sottoscritto (in qualità di presidente della giunta regionale) e dall’ex premier Matteo Renzi (in qualità di capo del governo) con un fondo complessivo di 1,5 miliardi di euro per 77 interventi, per il quale le risorse non provenivano solo dal Fondo Sviluppo e Coesione spettante alla nostra amministrazione ma anche dai Piani nazionali (ad esempio dei risanamenti ambientali e potenziamenti infrastrutturali).Per il dettaglio delle opere può consultare la delibera n. 229 del 19 aprile 2016 che, al contrario della sua letterina, contiene risorse e progetti reali”.
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