ORAMAI EX COMPONENTE DI GIUNTA DI FI PAGA MANCATO APPOGGIO A CANDIDATO SALVINIANO DI STEFANO A CHIETI, "PRENDO ATTO CON SERENITA', FARO' CAPOGRUPPO", PAGANO "NON POSSIAMO CONDIVIDERE", NUMERI MAGGIORANZA A RISCHIO; SI APRE ORA PARTITA RIMPASTO DI GIUNTA; PRESIDENTE DOPO CACCIATA, "LO RINGRAZIO PER L'OTTIMO LAVORO SVOLTO", BORDATE DA OPPOSZIONI "REGOLAMENTO CONTI IN PIENA EMERGENZA PANDEMICA, VERGOGNOSO!"

REGIONE ABRUZZO: MARSILIO REVOCA INCARICO ASSESSORE FEBBO, CONSUMATA “VENDETTA” LEGA

21 Ottobre 2020 12:19

Regione - Politica

L’AQUILA – Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, ha firmato questa mattina il decreto con il quale ha rimosso dall’incarico l’assessore Mauro Febbo di Forza Italia, assumendo temporaneamente le deleghe a lui attribuite, quelle pesantissime delle Attività produttive, Turismo e Cultura.

Il presidente Marsilio, si legge nella stringata nota, “ha ringraziato Mauro Febbo per l’ottimo lavoro svolto e la collaborazione dimostrata in ogni momento, certo che saprà assicurare il suo contributo all’azione di governo dai banchi della maggioranza in Consiglio regionale”.

La decisione che ora rischia di minare la stabilità della maggioranza di centrodestra in Regione, è l’esito dell’intesa siglata ieri tra il presidente e la Lega, capitanata dal deputato e segretario regionale, Luigi d’Eramo, per “punire” l’assessore che ha spaccato dal punto di vista leghista il centrodestra a Chieti, rifiutandosi di sostenere il candidato salviniano Fabrizio Di Stefano.

Si apre ora la danza del rimpasto di giunta, e un altra vittima eccellente per salvare i delicati equilibri è potrebbe essere anche l’assessore esterno leghista al Lavoro e Sociale Piero Fioretti.

L’atto di forza viene infatti però condannato dal senatore Nazario Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia.

“La decisione annunciata dal Presidente della Regione Abruzzo di assumere su di sé le deleghe affidate all’assessore Mauro Febbo revocandogli l’incarico in Giunta regionale non può essere condivisa da Forza Italia. Si dovrebbe semmai riflettere collegialmente sulle scelte fatte in occasione delle recenti elezioni amministrative, dove gli errori di valutazione sono stati molteplici e di tanti. Basta guardare ai risultati del primo turno o alla contrarietà agli apparentamenti al ballottaggio, che venivano auspicati da Forza Italia e dallo stesso presidente Marsilio”.

“Bisogna analizzare insieme gli errori fatti e cercare le vie per una ribadita e più forte coesione. Evitando rinnovati scontri che non sono utili all’ azione amministrativa ma che insieme dobbiamo portare avanti al servizio dei cittadini. E l’assessore Febbo anche da questo punto di vista è una risorsa essenziale nel governo della Regione Abruzzo. Con lealtà ma anche con fermezza rappresenteremo questa posizione di Forza Italia al presidente Marsilio e alla coalizione, confermando stima e sostegno per l’assessore Mauro Febbo”.

Nella sua dichiarazione a caldo, il diretto interessato Febbo afferma che “ne prendo atto e con serenità andrò a ricoprire il ruolo di presidente del gruppo consigliare di Forza Italia, garantendo il mio impegno  nell’interesse del ns Abruzzo e della sua comunità”.

Parole significative alla luce del fatto che la maggioranza, dopo la perdita di Marianna Scoccia, eletta nell’Udc e passata alla opposizione, ha 17 consiglieri, 10 dei quali della Lega, contro i 14 delle minoranze. Anche con il passaggio del solo Febbo all’opposizione – evenienza che da lui era stata minacciata più volte in risposta ai durissimi attacchi di D’Eramo – la maggioranza avrebbe un solo voto di vantaggio, e questo determinerà serissimi problemi di governabilità visto il risicatissimo margine.





Dura la reazione del partito democratico, affidata ad una nota del  capogruppo in Consiglio regionale Silvio Paolucci e il segretario regionale Michele Fina.

“La maggioranza di centrodestra si è arresa ai diktat della Lega e dopo alcune settimane di stancheggio, sono oggi arrivate puntuali le rese dei conti, per i tradimenti e le divisioni elettorali. Toccando il sensibilissimo assessorato alle Attività Produttive dato il momento. Questa la priorità del governo regionale, in piena seconda emergenza epidemica”.

Si consuma così la resa dei conti che i salviniani, azionisti di maggioranza della coalizione al governo dal febbraio dello scorso anno, nei confronti dell’assessore regionale azzurro, “reo” di aver spaccato, insieme al gruppo comunale uscente di Fi il centrodestra e di aver appoggiato al primo turno delle elezioni di Chieti, dove era candidato Di Stefano, una lista civica trasversale guidata da Bruno Di Iorio, appoggiato anche da esponenti di centrosinistra. Frattura che hanno accusato i salviniani è stato il vero motivo della sconfitta di Di Stefano, e del clamoroso recupero al secondo turno del candidato del centrosinistra, Diego Ferrara.

Il  governatore abruzzese, Marsilio, ha ceduto ceduto alla richiesta, formulata per la seconda volta ieri, dopo la mozione firmata da consiglieri ed assessori due settimane fa.

Al posto di Febbo potrebbe ora  entrare ora in giunta Umberto D’Annuntiis, sottosegretario alla presidenza della Giunta con delega ai Trasporti ed uomo vicino a Marsilio tanto che nei mesi scorsi si è parlato, con insistenza, di un suo passaggio a FdI.

Con Febbo di nuovo in consiglio regionale andrebbe a casa Daniele D’Amario, forzista di Chieti, che è subentrato al posto dell’uomo forte della politica teatina, come permette la legge elettorale.

Il posto di D’Annuntiis sarebbe preso dal capogruppo della Lega, Pietro Quaresimale, ex sindaco di Campli, che scalpita da mesi per avere un ruolo nell’esecutivo abruzzese.

A guidare i consiglieri regionali salviniani sarebbe l’ex consigliere di centrodestra Emiliano Di Matteo, ora vice capogruppo. La Lega fino a ieri aveva fatto quadrato  intorno all’assessore esterno Piero Fioretti, di cui è stata chiesta la testa per compensare la cacciata di Febbo. Ora i salviniani sarebbero orientati ad acconsentire alla “decapitazione”.

L’ex assessore Febbo ha oggi aggiunto: “Dieci mesi fa quando comunicai a tutti e a tutti i livelli la mia decisione di assumere un posiziona elettorale civica nella mia Città avevo messo “in conto” che mettevo in discussione anche le mie ambizioni personali nell’ interesse unico della mia Città. I fatti e il risultato elettorale mi hanno dato ragione, quello che mi rammarica è che di fronte a le conseguenze di una pandemia che sta colpendo il sistema sanitario nazionale (e mondiale) ed economico (regionale, nazione e mondiale) ci si concentrasse su queste problematiche e su come intervenire”.

Paolucci e Fina commentano ancora: “Non è chiaro se ci sarà un solo capro espiatorio o se si procederà a un nuovo assetto – aggiungono i due esponenti Pd – Di certo c’è la l’implicita consapevolezza da parte del governo regionale della propria inadeguatezza. Proprio quando ci sarebbe bisogno di una maggiore capacità e lucidità di guida, determinazione e coesione.  Per questo chiediamo alle forze di maggioranza: fate presto! La Regione da settimane è ostaggio di questo regolamento di conti e invece abbiamo bisogno di un governo regionale che si occupi dell’agenda dei problemi degli abruzzesi. A partire dall’emergenza dovuta alla pandemia per la quale abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere una cabina di regia che coinvolga anche le forze di minoranza, ma ci rendiamo conto, da questi fatti, che fanno fatica a capirsi anche tra alleati”.





PEZZOPANE, “SCANDALOSO FAR WEST CENTRODESTRA MENTRE IN ABRUZZO E’ RECORD CONTAGI COVID”

“Mentre oggi assistiamo in Abruzzo ad un nuovo record di casi di Coronavirus, ben 252 nelle ultime ore, Lega, Forza Italia e FdI si scannano tra rese dei conti post elezioni amministrative e vendette tribali tra gruppi di potere della destra abruzzese. Addirittura hanno portato sotto la voce emergenza Covid come debito fuori bilancio l’ospitalità del Napoli calcio a Castel di Sangro”.

Lo dichiara la deputata abruzzese del Pd, Stefania Pezzopane che aggiunge: “Hanno passato una folle estate a divertirsi, ed ora che il sistema Covid è totalmente fuori controllo loro aprono una crisi, cacciando un assessore dalla Giunta per vendicarsi della sconfitta elettorale a Chieti”.

“Un vero scandalo, proprio in un momento cosi delicato in cui ci sarebbe bisogno di una maggiore capacità di lucidità e di guida della Regione. Mai come ora c’è bisogno di un nuovo governo della Regione”, conclude.

D’ALESSANDRO, “FALLIMENTO MARSILIO, CON RETE ABRUZZO CONSEGUENZE DA PROSSIME AMMINISTRATIVE”

“L’epilogo della vicenda Febbo rappresenta il fallimento del presidente Marco Marsilio, che dimostra davanti a tutti gli abruzzesi di non essere libero, ma politicamente ricattabile”.

Lo scrive in una nota il deputata di Italia Viva Camillo D’Alessandro che incalza: “I presidenti o sono liberi o trasformano la Regione nella succursale dei partiti. Sconcerta che di fronte alla più grave crisi sanitaria ed economica dal dopoguerra ad oggi Marsilio si renda strumento di giochi di palazzo”.

“Ora – aggiunge D’Alessandro – è evidente che Forza Italia non riesce a difendere i suoi uomini e le sue scelte, tanto a Chieti, quanto ad Avezzano figuriamoci sui territori che saranno liberi di muoversi. Si apre una grande possibilità a partire dalle amministrative di primavera. Lavoro con la Rete Abruzzo, la rete di associazioni e liste civiche, come nel modello Chieti, a larghe coalizioni che presenteranno il conto tra qualche anno in Regione”, conclude.

MARCOZZI, “REGOLAMENTO CONTI CENTRODESTRA PER LA GIOIA DELLA LEGA DELLE POLTRONE”

“La rimozione di Mauro Febbo dall’incarico di assessore alle Attività Produttive, Turismo, Beni e attività culturali e di spettacolo, è la conclusione di giochi di poltrone già visti. Un autentico regolamento di conti interno in perfetto stile western nello scenario di Regione Abruzzo, costantemente svilita e calpestata da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia per interessi campanilistici legati alle elezioni amministrative”.

Questo il commento del capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi che aggiunge: “In tutti questi giorni di stallo alla messicana, se avessero impiegato metà del tempo passato a litigare, a studiare nuove forme di sostegno al tessuto economico, probabilmente gli abruzzesi avrebbero ottenuto aiuti concreti e non la solita vuota propaganda. È sempre più evidente come la Giunta Marsilio ponga come primo, e forse unico, obiettivo quello di difendere gli interessi dei singoli partiti nell’incessante ricerca di un precario e inarrivabile equilibrio nella maggioranza”.

“Emerge chiaramente – prosegue – tutta la debolezza e l’incoerenza del presidente Marco Marsilio, in balia delle correnti, delle rivalità e delle ritorsioni all’interno della sua maggioranza. È evidente che i giochi politici relativi al benservito a Mauro Febbo siano quanto di più lontano dalle priorità e reali esigenze degli abruzzesi alle prese con le difficoltà sanitarie ed economiche causate dalla seconda ondata della pandemia da Coronavirus”.

“Dopo la vergognosa gestione del lavoro delle Commissioni di ieri, quando probabilmente tra i corridoi già circolavano notizie di accordi per tenere buoni tutti gli esponenti di tutti i partiti della maggioranza, oggi arriva un altro oltraggio alla Regione, piegata alle necessità della ‘Lega delle poltrone’, che adesso potrà gioire per aver raggiunto il primo obiettivo dall’inizio della Legislatura, in barba alle reali esigenze dell’economia regionale. Mi domando, arrivati a questo punto, con quale credibilità Marsilio possa continuare a guidare la Giunta se è più impegnato a tenere gli equilibri interni che a risolvere i problemi degli abruzzesi. L’Abruzzo resta ancorato alle logiche del passato, i fatti degli ultimi giorni smentiscono chi continua ad autodefinirsi nelle piazze e sui social ‘patriota’ e ‘portatore del cambiamento’. Come volevasi dimostrare, in Regione Abruzzo, non è cambiato un bel niente”, conclude.

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