IL GOVERNATORE RISPONDE ALLE POLEMICHE ED ELENCA I TAGLI

REGIONE, CHIODI: ”ABRUZZO CONCRETO NELLA LOTTA AGLI SPRECHI”

8 Settembre 2010 14:57

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – “Rispetto agli anni passati e, grazie alla concretezza della nostra politica di contenimento delle spese, oggi possiamo vantare una riduzione del debito complessivo di oltre 500 milioni di euro in poco più di un anno.  L’Abruzzo, pur con evidenti sacrifici, ha smesso di fare nuovi debiti e di generare altro disavanzo. Un dato che, probabilmente, l’opposizione ignora, o finge di ignorare, cercando di focalizzare l’attenzione su una polemica sterile, demagogica, fondata sul nulla”.





Il Presidente Gianni Chiodi risponde così alle polemiche di questi giorni elencando i tagli alle poltrone, agli sprechi e ai costi della politica operati da quando lui si trova al vertice di questa amministrazione.

“Sul fronte della spesa pubblica – aggiunge – ricordo la riduzione delle Asl da sei a quattro, la chiusura di due sedi di rappresentanza in Romania ed in Brasile, la liquidazione di due società, la Sir e l’Aret, il commissariamento degli enti e delle agenzie regionali che ha portato ad eliminare 24 consigli di amministrazione, il taglio dei compensi ai consiglieri di amministrazione di Abruzzo Engeneering e Fira, del numero dei dirigenti regionali da 128 a 105, la riduzione del numero dei Confidi, l’arresto delle dinamiche di assunzione del personale e, infine, la riduzione delle Comunità montane e delle indennità dei consiglieri regionali”.





“In due anni l’indebitamento è sceso di oltre il 12,5 per cento. Tutte iniziative che forse erano tra gli obiettivi della Sinistra, con la differenza che noi, dopo averlo annunciato lo abbiamo fatto veramente. E’ il risultato di una concreta politica del fare che questa amministrazione sta portando avanti”.

“Insomma – conclude Chiodi – i consiglieri d’opposizione dimostrano di non essere attenti oggi ai tagli operati da questa amministrazione così come, in passato, sfuggivano loro gli sprechi di risorse pubbliche, le elargizioni di privilegi e le spese inutili che la loro maggioranza operava deliberatamente fino a portare questa regione all’immobilismo”.

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