REGIONE: IMPUGNATA LEGGE ECONOMIA CIRCOLARE. GOVERNO, ‘VIOLATE COMPETENZE ESCLUSIVE STATALI’

28 Febbraio 2021 08:30

Regione - Abruzzo, Politica

L’AQUILA – La legge regionale abruzzese a sostegno dell’economia circolare e di gestione sostenibile dei rifiuti, viola in più punti   “l’articolo 117 della Costituzione italiana, che attribuisce allo Stato la competenza esclusiva in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, materia in cui ricade la disciplina dei rifiuti”.

E’ arrivata come una doccia fredda la decisione da parte del  governo di Mario Draghi, nel corso del consiglio dei Ministri del 26 febbraio, di impugnare la legge regionale 45 del 2020, fortemente voluta dalla Lega, prima forza di maggioranza nel centrodestra di Marco Marsilio, e firmata dall’assessore Nicola Campitelli.

Per di più ad aver proposto l’impugnativa alla Corte Costituzionale è stata il neo ministro alle Autonomie Locali, Maria Stella Gelmini, di Forza Italia. A differenza di altre leggi abruzzesi impugnate dal secondo Governo Conte, come la norma sui criteri di accesso alle case popolari, altro cavallo di battaglia leghista, in questo caso non si può parlare di “fuoco amico”.





La legge sull’economia circolare è stata approvata il primo dicembre scorso in consiglio, passata dopo una lunga battaglia in commissione, e  con l’accoglimento di vari emendamenti dell’opposizioni.

Lo scontro si è consumato in particolare sull’articolo in cui si stabilisce che potranno essere ri-programmate le volumetrie degli impianti pubblici di smaltimento previsti dal Piano regionale dei rifiuti approvato nel luglio del 2018,  che non risultano effettivamente realizzabili, a causa ad esempio di crisi societarie e perdita di titolarità pubblica. La localizzazione delle volumetrie alternative “sono individuate dal Servizio regionale competente che rimette all’Assessore delegato un’apposita relazione tecnica”.

Norma additata dalle opposizioni in consiglio e dal fronte ambientalista, come una modifica sostanziale del Piano regionale dei rifiuti e dunque, hanno osservato gli ambientalisti,  servirebbe una Valutazione Ambientale Strategica.





La legge abruzzese introduce un pacchetto di norme a sostegno dell’economia circolare e della gestione sostenibile dei rifiuti: reimmissione dei materiali trattati nei cicli produttivi, massimizzando nell’ordine, la prevenzione e riduzione dei rifiuti, il riuso dei beni a fine vita, le attività di riciclaggio dei rifiuti e riducendo gradualmente il loro smaltimento, secondo gli indirizzi delle nuove direttive europee in materia di economia circolare.

L’obiettivo della legge  è ridurre lo smaltimento in discarica: entro il 2035 il conferimento dovrà essere il 10% dei rifiuti prodotti, far sì che entro il 2022 la  produzione generale dei rifiuti raggiunga il 75% di raccolta differenziata e il riciclo salga al i 90% della raccolta differenziata”. Da qui si prevedono varie misure per la riduzione della plastica monouso, l’introduzione della tariffazione puntuale, il divieto di fumare in spiaggia mentre per i Comuni è previsto un fondo triennale (200.000 euro l’anno) per la bonifica dei siti inquinati e il ripristino ambientale, incentivi per la promozione della raccolta e il riciclo di prodotti assorbenti per la persona (PaP).

 

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