L’AQUILA – Pianificato politicamente e proceduralmente nella maggioranza di centrodestra il dopo Guido Liris, eletto senatore di Fdi il 25 settembre, e che che ha presentato le dimissioni il 31 dicembre da assessore al Bilancio e Personale, la mattina dopo aver approvato il bilancio e la finanziaria.
Non avendo tra l’altro scelta, essendo pacifica l’incompatibilità tra le due cariche, e stante l’ultimatum della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, che ha fissato il 31 dicembre come termine ultimo per dimettersi da una delle due cariche.
Nella prossima seduta del consiglio, probabilmente il 9 o il 10 gennaio, le dimissioni di Liris saranno ratificate dall’aula.
Al suo posto diventerà consigliere ‘pieno’ e non più “surrogato” di Liris, Mario Quaglieri, medico chirurgo marsicano, operante nella sanità privata, e presidente della quinta commissione Sanità. Solo dopo Marsilio potrà firmare il decreto di nomina per il nuovo assessore che sarà lo stesso Quaglieri che dovrebbe avere le stesse deleghe del senatore di Fdi.
Al suo posto in consiglio, nella seduta successiva, entrerà come primo dei non eletti di Fdi, Massimo Verrecchia, dirigente regionale e capo di gabinetto dello staff di Marsilio.
Non ci saranno rimpasti, insomma, ma un semplice avvicendamento in giunta, tra due esponenti di Fdi. Come del resto ha sempre voluto il presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fdi, che tranne sorprese, sarà ricandidato presidente del centrodestra alle elezioni del febbraio 2024, contrapposto ad un centrosinistra e a un Movimento 5 stelle che devono ancora sondare la concreta possibilità di unire le forze. Forte del 27% preso da Fdi alle ultime politiche, che fa del partito della premier Giorgia Meloni di gran lunga la prima forza politica in Abruzzo ricordando che nel 2019, quando si andò a votare per le regionali, prese il 6,4%. La Lega, che fece cappotto nel 2019, con il 27,5%, ed ora è all’8%, Forza Italia prese invece il 9% alle regionali, ed ora è al 12%.
A chiedere un cambio di assetto in giunta e consiglio era stata particolare proprio Forza Italia con l’argomento che ora gli azzurri hanno sei consiglieri di “fatto”, dai tre che erano stati eletti nel 2019, con Umberto D’Annuntiis, che poi è passato a Fratelli d’Italia: oltre al capogruppo Mauro Febbo e al presidente del consiglio Lorenzo Sospiri, ci sono infatti ora i tre “federati” di Valore Abruzzo, Simone Angelosante, Emanuele Marcovecchio e Antonio Di Gianvittorio e il vice presidente del consiglio, Roberto Santangelo, diventato, seppure come indipendente, stretto alleato degli azzurri.
La richiesta era non tanto quella di avere un secondo assessorato, oltre a quello, esterno, di Daniele D’Amario, ma di nominare assessore al posto di Liris, sempre in quota Fdi proprio il sottosegretario D’Annuntiis, in modo tale da far entrare all’Emiciclo, con il meccanismo della “surroga” il primo dei non eletti di Fi nel 2019, Gabriele Astolfi, attuale commissario provinciale di Teramo ed ex sindaco di Atri. Poi però l’ipotesi è sfumata, Forza Italia ha fatto un passo indietro e il centrodestra ha ritrovato la sua compattezza.
Si dovrà poi ora vedere chi andrà a sostituire Quaglieri alla presidenza della quinta commissione Sanità: in tolto il presidente Marsilio e Quaglieri, c’è Umberto D’Annuntiis che è già sottosegretario di Giunta con delega ai Trasporti, e sono pertanto spendibili, in quanto senza incarichi, Leonardo D’Addazio appena entrato al posto dell’uscente Guerino Testa, eletto deputato, Marco Cipolletti, passato nei mesi scorsi dal Movimento 5 stelle al partito di Giorgia Meloni e l’altra new entry Verrecchia. Occorrerà anche attribuire il ruolo di capogruppo, prima ad appannaggio di Testa e poi provvisoriamente, e per pochi giorni settimane, da Quaglieri.
Come ipotesi circola che la quinta commissione resti in mano al medico Quaglieri, vista anche la competenza specifica in materia.
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