REGIONE: “TRA VALORE ABRUZZO E FI SOLO ACCORDO TECNICO”, MA TEMPESTA RIMPASTO DI GIUNTA IN ARRIVO

ANGELOSANTE E FEBBO: "CARATTERE NON POLITICO DELLA FEDERAZIONE APPENA SANCITA, FUNZIONALE PER PARTECIPAZIONE A COMMISSIONI". RASSICURAZIONI NON CONVINCONO ALLEATI MAGGIORANZA CENTRODESTRA. CAPOGRUPPO AZZURRI, FORTE DI APPOGGIO "SECESSIONISTI" LEGA POTREBBE AMBIRE A RITORNO IN GIUNTA, MA DIRETTO INTERESSATO NICCHIA, "ORA PENSIAMO A PANDEMIA E PIANO RIENTRO". NEL PACCHETTO ANCHE CONFERMA DI GIULIANTE ALLA TUA. CRESCE NERVOSISMO

di Filippo Tronca

17 Gennaio 2022 09:21

Regione - Abruzzo, Consiglio Regionale

L’AQUILA – “Il nostro è solo un accordo tecnico e non politico, decisa solo per poter meglio gestire, in modo condiviso, la presenza nelle commissioni consiliari”. “Ogni discorso su eventuali rimpasti è prematura e l’unione del centrodestra fuori discussione”.

Sia il capogruppo in consiglio regionale d’Abruzzo di Forza Italia, Mauro Febbo, ex assessore cacciato dalla giunta su volontà della Lega, che  Simone Angelosante, capogruppo di Valore Abruzzo, nato dalla scissione con la Lega, presentano così, quasi all’unisono, contattati da Abruzzoweb, il senso della costituzione della federazione tra le due forze politiche, siglata con atto formale il 29 dicembre scorso, e comunicato al presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, di Forza Italia anche lui.

Ma all’Emiciclo dove sono state superate le forche caudine di una difficile manovra di bilancio, sul fatto che sia solo un accordo tecnico non ci crede davvero nessuno.

E la prova, si assicura, si avrà quando arriverà il momento di affrontare il nodo del rimpasto di giunta,  tornato sul tavolo della maggioranza di centrodestra in queste ore, e che rischia di destabilizzare la già fragile maggioranza di centrodestra di Marco Marsilio di Fratelli d’Italia. Con il nervosismo che cresce sia tra i salviniani, che tra i meloniani, già in conflitto tra loro, per l’arrivo del terzo incomodo, che farà ballare la maggioranza fino alle elezioni della primavera 2024.

Da quanto emerge la federazione chiederebbe un assessore in più e lo chiederebbe alla Lega, che ne ha quattro e che ovviamente ha respinto al mittente la “proposta”.  Nel pacchetto anche la conferma di Gianfranco Giuliante alla presidenza di Tua, la società regionale dei trasporti, la cui testa è stata chiesta dalla Lega dopo che l’ex An ed assessore del PdL ai tempi della giunta di Gianni Chiodi, ha lasciato i salviniani in aperto contrasto con il coordinatore Luigi D’Eramo, del quale è stato padrino politico in An all’Aquila e con il quale aveva già litigato una quindicina di anni fa per poi riappacificarsi. Giuliante, il cui contratto con Tua scade a giugno, ha ora fondato un soggetto civico aperto che vede tra gli alleati anche il sindaco sospeso di Avezzano Gianni di Pangrazio.

La nuova aggregazione, politica o tecnica che dir si voglia, conta ora ben cinque consiglieri, e diventa numericamente la seconda davanti a Fratelli d’Italia che ne ha quattro, contando anche Marsilio, ed esprime un assessore e un sottosegretario di Giunta, con prima forza che resta la Lega, con sette consiglieri e ben quattro assessori. C ‘è poi Roberto Santantangelo, vice presidente del Consiglio eletto con Azione.

Lega indebolita proprio dalla scissione, in polemica con la linea tenuta dal segretario regionale del partito, il deputato aquilano Luigi D’Eramo, dei tre consigliere che hanno creato dal nulla valore Abruzzo, oltre al capogruppo Angelosante, ex sindaco non rieletto ad ottobre di Ovindoli,  presidente della quarta commissione Politiche europee, Tony Di Ganvittorio, presidente della commissione speciale Immigrazione, e Manuele Marcovecchio, presidente della seconda commissione Territorio, che era stato cacciato dalla Lega ancora prima nella nascita di Valore Abruzzo,  su decisione all’unanimità del collegio federale,  per non aver appoggiato il candidato salviniano del centrodestra, Guido Giangiacomo, appoggiando una lista civica che si è presentata contro la coalizione.

Ora i tre faranno squadra con Forza Italia, indebolita dal passaggio del sottosegretario di Giunta di Umberto D’Annuntiis a Fratelli d’Italia, e che conta in consiglio il solo Febbo, assieme al presidente Sospiri, con in giunta il solo assessore esterno alle Attività produttive Daniele D’Amario. Ecco perché è lecito immaginare, con questa nuova potenza di fuoco, che Febbo mediti ora un ritorno in Giunta dopo che è stato cacciato un anno fa su volontà della Lega anche qui per non aver appoggiato al primo turno, il candidato salviniano a Chieti, il suo nemico di vecchia data, Fabrizio Di Stefano, per rientrare nei ranghi solo al ballottaggio. E un posto in giunta, manuale Cencelli alla mano, possono rivendicare  anche i  tre di  Valore Abruzzo. Con la possibilità, finora non scatenata, di bloccare i lavori del consiglio, facendo mancare il numero legale, che è a 16 voti,  in una situazione dove la maggioranza ha 17 voti e  la minoranza del centrosinistra 14, contando Marianna Scoccia, che ha lasciato il centrodestra e ora è nel gruppo misto. Nelle scorse settimane l’assenza in aula di Angelosante, che peraltro ha smentito la volontà di ‘ricatto’ ha messo in difficoltà il centrodestra che poi è andato sotto. E comunque la maggioranza ha avuto problemi negli ultimi passaggi in consiglio, e non a caso è stata ‘soccorsa’ spesso dalle minoranze. Lo scenario ricorda quello della precedente legislatura  di Luciano D’Alfonso, ora senatore dem, che ha avuto come spina nel fianco il civico Andrea Gerosolimo che prima di ottenere l’assessorato ha tenuto in ostaggio la maggioranza con il suo gruppo Abruzzo civico.

Ma sia per Febbo che per Angelosante, seppure con accenti diversi, ogni discorso sul rimpasto è prematuro, e l’accordo è tecnico, come spiega ad Abruzzoweb il capogruppo di Fi: “si  è creata la situazione per la quale io devo rappresentare il mio partito in tutte le commissioni, con un pacchetto di due voti, il mio e quello di Sospiri. Ora, semplicemente, con la federazione,    in caso di mio impedimento oggettivo, potrò delegare a rappresentarmi,  anche un esponente di Valore Abruzzo, e potrà avvenire  ovviamente anche il contrario, e io mi farò portatore anche dei tre voti di Valore Abruzzo”.





“Ma è possibile che sia solo questa la ragione della federazione?”:  a questa domanda del cronista Febbo risponde, “sì per ora è solo questo l’intento. E se il senso della domanda e sapere se ci comporteremo come forza politica unica, se e quando ci sarà un rimpasto, la mia risposta è che ogni ragionamento è ora prematuro anche perché vorrei ricordare che siamo nel pieno di una nuova emergenza pandemica, Per quanto riguarda la politica regionale la priorità deve essere data ora a al dialogo con la Corte dei Conti sulla questione del piano di rientro del debito. Vorrei ricordare che il bilancio di previsione che abbiamo approvato non è certo il migliore possibile e questo perché abbiamo dovuto considerare 17 milioni di euro in più rispetto ai precedenti 28 milioni della della rata annuale, e se non si troverà una mediazione dubito che potrà essere chiusa la prossima finanziaria”.

Ovviamente sull’ipotesi di un suo ritorno trionfale in Giunta, con la forza dei numeri che secondo il quotidiano Il Centro sarebbe già sul tavolo nazionale dei partiti, Febbo, non intende proferire parola. Nin conferma, ma si può sottolineare, nemmeno smentisce.

Per  Angelosante ogni ragionamento sul rimpasto è ancora acerbo, ma non così lontano nel tempo.

“Noi siamo un gruppo organico al centrodestra – tiene a premettere – e lo abbiamo dimostrato in occasione dell’approvazione del Bilancio, il nostro intento è quello di dare un impulso per l’attuazione del programma, rimuovendo i fattori che hanno finora rallentato l’azione di governo”.

Detto questo rivela però Angelosante “arriverà in momento di un confronto sulla rappresentanza in giunta, ora che lo scoglio della finanziaria è stato superato”.   E sulle ambizioni di Febbo aggiunge: “personalmente ritengo che sia fantapolitica, e comunque non è un qualcosa che riguarda Valore Abruzzo. Ripeto: il nostro accordo è tecnico e non politico, riguarda la partecipazione alle commissioni, altro dovete chiederlo ai diretti interessati, non a noi”.

In virtù della federazione ad ogni modo, Valore Abruzzo e Forza Italia potranno ora agire all’unisono nelle commissioni secondo il quadro comunicato a Sospiri nella nota del 29 dicembre.

Prima commissione bilancio: Febbo 2 voti, Angelosante 1 voto, Marcovecchio   2 voti.

Seconda commissione Territorio: Febbo 2 voti e Marcovecchio, presidente, 3 voti,

Terza commissione agricoltura: Febbo 2 voti, Angelosante 1 voto,  Di Gianvittorio 2 voti,

Quarta commissione Politica europee:  Febbo 2 voti, Angelosante (presidente) 3 voti





Quinta commissione Salute: Febbo 2 voti, Di Gianvittorio  3 voti

Commissione di vigilanza:  Febbo 2 voti, Di Gianvittorio  3 voti,

Commissione speciale sul fenomeno migratorio e lavoro sommerso:  Febbo 2 voti, Di Gianvittorio (presidente) 3 voti.

Commissione speciale per la attuazione le modifiche dello statuto:  Febbo 2 voti,  Marcovecchio  3 voti,

Giunta per il regolamento:  Sospiri 2 voti, Angelosante 3 voti.

 

 

 

 

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