CONSIGLIO ABRUZZO, LITE RETE OSPEDALIERA: “FIGURACCIA CENTRODESTRA”, “ATTACCHI STRUMENTALI”

15 Giugno 2021 18:30

Regione - Consiglio Regionale, Sanità

L’AQUILA – Una accesa lite tra la maggioranza di Centrodestra e le opposizioni di Centrosinistra e del M5S ha caratterizzato i lavori della Commissione sanità del Consiglio regionale che per la seconda volta nel giro di due settimane ha esaminato la bozza del riordino della rete ospedaliera, un documento molto importante ed atteso per il settore che in Abruzzo manca dal 2008, anno in cui la regione è entrata nel commissariamento da parte del governo per l’eccessivo deficit, dal quale è uscita una decina di anni dopo: lo scontro è culminato con la chiusura anticipata e traumatica dei lavori da parte del presidente della commissione, Mario Quaglieri, di FdI, alla luce “degli attacchi strumentali e fuori luogo nella forma e nella sostanza”, in particolare del Centrosinistra.

La lite è continuata anche al termine della riunione con una serie di comunicati stampa dai toni molto duri in cui le reciproche accuse sono state rispedite al mittente.

Ad innescare la tensione il capogruppo di Abruzzo in Comune, Sandro Mariani, consigliere regionale teramano, che ha chiesto di esaminare la bozza aggiornata con le integrazioni riguardanti la sanità della provincia di Teramo, “territorio penalizzato nella prima bozza, come annunciato dal leader della Lega, il deputato Luigi D’Eramo, in una conferenza stampa che si è svolta oggi a Giulianova”. “D’Eramo è intervenuto dando ragione alle mie istanze”, ha spiegato ancora l’ex capogruppo del Pd nella passata legislatura nel corso dei lavori segnati da nervosismo e tensioni.

Il consigliere regionale del Pd Dino Pepe ha chiesto che venisse ripetuto l’intervento dell’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì, della Lega, che nella prima seduta non si era sentito per un problema tecnico nel collegamento online. Al quel punto, i consiglieri di centrodestra avrebbero invitato a discutere dei contenuti e in seguito alle rimostranze Quaglieri avrebbe chiuso i lavori impedendo, secondo le opposizioni, gli interventi di Verì, del direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, Pierluigi Cosenza, che ha scritto il documento, e del capo del Dipartimento Sanità, Claudio D’Amario. Roventi le polemiche da parte delle opposizioni che hanno annunciato “ostruzionismo”, parlando di “scontro tra Lega e FdI”.





“Lavori chiusi in fretta per non dare risposte”,  e ancora “la destra abruzzese rimedia un’altra figuraccia”, lamentano le opposizioni di centrosinistra e M5S in Consiglio regionale, mentre il presidente della Commissione Salute, Sicurezza sociale, Cultura, Formazione e Lavoro, Quaglieri, ha spiegato di aver chiuso i lavori in quanto “il confronto sin da subito è degenerato e scaduto in una polemica senza senso, avanzata dalle Opposizioni” che “hanno pensato bene di mandare tutto a monte per evitare di riconoscere la bontà e l’attendibilità del documento”, e il capogruppo di Forza Italia, Mauro Febbo, ha sottolineato: “si sono trincerati dietro una inconcludente bocciatura basata sul nulla.  Se questo è il contributo che volevano dare per il riordino della sanità abruzzese hanno collezionato l’ennesima brutta figura”.

“In qualità di presidente della Commissione in Consiglio regionale, avevo convocato per la giornata odierna una seduta per un confronto  aperto volto a predisporre al meglio il piano della rete ospedaliera. Un confronto che, invece, sin da subito è degenerato e scaduto in una polemica senza senso, avanzata dalle Opposizioni, su una idea ancora progettuale, rispetto alla quale la maggioranza era pronta a recepire ogni eventuale e possibile correzione da apportare”, le parole di Quaglieri.

“Il riordino della rete ospedaliera è talmente ben strutturato che le Opposizioni hanno pensato bene di mandare tutto a monte per evitare di riconoscere la bontà e l’attendibilità del documento, frutto di un lavoro sinergico del centrodestra. Ho ritenuto giusto ed opportuno stoppare ogni azione di ostruzionismo e ho, dunque, deciso di chiudere i lavori della Commissione. Peccato che gli esponenti della minoranza abbiano perso l’ennesima occasione di dialogo costruttivo inerente il futuro della sanità abruzzese. E peccato che l’abbiano fatto nascondendosi, poi, dietro accuse pretestuose rivolte al sottoscritto”.

Dal centrosinistra, invece, i consiglieri Silvio Paolucci, Sandro Mariani, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Marianna Scoccia, Pierpaolo Pietrucci e Americo Di Benedetto, hanno lamentato: “Il presidente della Commissione di Fratelli d’Italia ha inopinatamente tolto la parola all’assessore Verì, al direttore dell’Agenzia sanitaria Pierluigi Cosenza ed al direttore del Dipartimento Sanità Claudio D’Amario, senza una ragione plausibile per evidenti problemi in seno alla maggioranza sul tema. Eppure sarebbe stato importante avere risposte sul perché, dopo anni di fango e bugie rivolti al governo regionale precedente e dopo due anni e mezzo di promesse fatte agli abruzzesi dall’attuale classe dirigente, oggi arriva una rete ospedaliera già scaduta, tant’è che tutti gli atti di programmazione di riferimento sono fermi al 2018 e la rete è datata 2019/2021; non si comprende come il piano intende intercettare le risorse nuove che il PNRR metterà in campo anche per la sanità e non si programma nulla su nessun fronte. Si tratta di una situazione grave e preoccupante, perché non vi sono tracce delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie che dovranno essere investite. La mobilità sanitaria passiva è schizzata a meno 195 milioni per le migliaia di abruzzesi che, non potendosi curare in regione, sono costretti a migrare altrove per trovare assistenza e nulla si sta facendo per arginare il fenomeno”.

“Da ultimo, la latitanza di questa classe dirigente ha inoltre bloccato ogni investimento sulle strutture ospedaliere, da L’Aquila, ad Avezzano, a Sulmona, a Teramo e Penne, ad Avezzano a Vasto e a Chieti sono fermi oltre 500 milioni già disponibili, ma non ancora impiegati, perché in questi due anni e mezzo di governo di centrodestra non si è approvato nulla. Su questo volevamo confrontarci oggi in Commissione, affrontare il dibattito e il confronto sarebbe stato auspicabile, mentre la destra abruzzese rimedia un’altra figuraccia che dimostra ancora una volta la totale inadeguatezza del governo regionale sulla Sanità, che è una delle competenze più importanti e delicate della Regione”, ha concluso il centrosinistra.





Dalla maggioranza, Febbo ha spiegato: “Oggi era in programma la  seduta della Commissione Sanità che all’ordine del giorno prevedeva, per la seconda volta, la discussione sul riordino della rete ospedaliera. Un’occasione per  tutte le forze politiche di dare il proprio fattivo contributo affinché il provvedimento fosse il più possibile condiviso ma purtroppo ancora una volta l’intento scellerato di una parte delle opposizioni si è rivelato solo quello di creare confusione, costringendo il presidente Quaglieri a sospendere la seduta. L’ultimo intervento sulla rete ospedaliera regionale risale al lontano 2008 e trattandosi di un documento di programmazione fondamentale per il futuro della sanità abruzzese è stato sottoposto preventivamente  all’attenzione del Consiglio regionale”.

“L’intento dell’assessore Verì e di tutta la maggioranza infatti era seguire un iter all’insegna della massima  trasparenza e del confronto ma alcuni esponenti della minoranza hanno preferito fare ‘orecchie da mercante’ rimanendo su posizioni ostili e palesemente strumentali. È bene rimarcare il fatto che si tratta di un provvedimento che deve essere prima  approvato dalla Giunta (tecnicamente una DGR/C)ma che è stato prima sottoposto al vaglio della Commissione competente: una sorta di passaggio ‘di cortesia’ considerata l’importanza della materia e per questo ci si aspettava il contributo e la massima  collaborazione di tutte le forze politiche. Una parte dell’opposizione però ha continuato a mantenere posizioni pretestuose con affermazioni basate sul nulla, non presentando controdeduzioni concrete e comprensibili ma schierandosi contro la nostra proposta. Il documento presentato è stato bollato con la classifica espressione ‘libro dei sogni’ ma di fatto nessun esponente della minoranza è entrato nel merito, né ha proposto delle modifiche reali o ci ha spiegato cosa si potrebbe modificare: si sono trincerati dietro una inconcludente bocciatura basata sul nulla.  Se questo è il contributo che volevano dare per il riordino della sanità abruzzese hanno collezionato l’ennesima brutta figura”, ha concluso Febbo.

Per i consiglieri regionali M5S Francesco Taglieri, Pietro Smargiassi e Giorgio Fedele: “La Commissione Salute di quest’oggi rappresenta l’ultima prova della chiara volontà di rinunciare al dialogo e al confronto di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che mettono la propaganda davanti perfino alla rete ospedaliera di Regione Abruzzo. Una seduta, quella di oggi, che doveva essere decisiva per il futuro dell’organizzazione degli ospedali, ma che si è conclusa dopo circa 15 minuti senza che, di fatto, si sia mai aperta una discussione vera e propria. Un atteggiamento vergognoso, perpetrato in primis dal Presidente della Commissione Mario Quaglieri di Fratelli d’Italia, che ha dimostrato incapacità di gestire l’aula e mancanza di conoscenza del regolamento interno del Consiglio regionale di Regione Abruzzo”.

“Questo modo di fare del centrodestra – hanno aggiunto i pentastellati – rischia di andare contro agli interessi degli abruzzesi, perché, così facendo, arriverà in Giunta una bozza di riorganizzazione della rete ospedaliera completamente fuori dalla realtà, che non è calata minimamente nell’attuale situazione sanitaria abruzzese, e che non dà alcuna risposta ai problemi dei cittadini. L’obiettivo sembra essere, di fatto, solamente uno: forzarne l’approvazione in Giunta col fine di farsela poi bocciare dal tavolo di monitoraggio ministeriale per poter fare propaganda contro il governo centrale, strizzando l’occhio alle prossime elezioni amministrative. Un atteggiamento che, se confermato, sarebbe di una gravità assoluta e andrebbe in danno della nostra regione e di tutto il sistema sanitario”.

“La totale incapacità di affrontare un confronto diretto su un argomento decisivo per il nostro territorio, dimostra tutta l’inadeguatezza e l’improvvisazione di una maggioranza che va avanti di forzatura in forzatura, tagliando di netto qualsiasi forma di discussione democratica, cosa peraltro già fatta con l’utilizzo della ghigliottina in Consiglio regionale per contingentare i tempi di discussione sulle norme. Hanno scelto di buttare via il tempo utile a quella leale collaborazione, invocata a sproposito dalla maggioranza sulla stampa, preferendo le forzature al dialogo. L’atteggiamento tenuto dal presidente della Commissione Quaglieri ne è la perfetta rappresentazione. Su una cosa possono stare certi: noi non faremo un passo indietro. Nonostante si continuino a negare alle opposizioni, e alle migliaia di cittadini che rappresentano, le proprie prerogative, siamo pronti a farci sentire quando si tornerà in aula. Racconteremo a tutti gli abruzzesi il modo totalmente inaccettabile con cui viene gestita la sanità e l’organizzazione degli ospedali in questa regione”, hanno concluso i consiglieri M5S.

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