L’AQUILA – Il Tar del Lazio, riunito oggi in udienza collegiale, si è riservato di decidere entro domani, se confermare o annullare la sospensiva della revoca della concessione dell’autostrada A24-A25 a Strada dei Parchi, stabilita dal decreto del Consiglio dei ministri il 7 luglio scorso.
Ha fissato invece l’udienza di merito al 2o settembre prossimo.
L’udienza che si è svolta oggi, a seguito delle forti pressioni, era stata anticipata dal Tar rispetto alla data fissata del 7 settembre. In ogni caso invece nel merito si entrerà il 20 settembre, ancora più tardi, in una vicenda debordante e che ha fatto piombare l’Abruzzo e il Lazio nell’incertezza intorno all’importantissima infrastruttura. Domani si saprà se saranno Anas o il privato Sdp, che mette in campo circa 800 dipendenti, a gestire le A24 e A25 fino al 20 settembre.
Il Tar del Lazio aveva accolto il 12 luglio il ricorso della concessionaria delle autostrade, in risposta alla revoca anticipata in danno, cioè per inadempienze contrattuali, della concessione in scadenza nel 2030, decisa dal Consiglio dei ministri nella riunione del 7 luglio, affidata subito all’Anas, ma per pochi giorni, visto che poi il Tar ha sospeso l’efficacia del clamoroso provvedimento.
La revoca dell’autostrada A24 A25 ha sostenuto Sdp nel ricorso, “potrebbe mettere a rischio l’8% del prodotto interno lordo dell’Abruzzo, con centinaia di licenziamenti”, causando, senza più incasso dei pedaggi, il default della società ex concessionaria e con gravi ripercussioni sull’intera holding di Carlo Toto, che dà lavoro a 1700 persone.
E c’è anche il rischio di danno erariale di “ingenti proporzioni”, a carico dell0 Stato se il ricorso di Strada dei Parchi fosse accolto, con una cifra “ben superiore a quella dovuta in caso di recesso o risoluzione per fatto non addebitabile al concessionario”, ovvero 2,5 miliardi.
Dure invece le accuse formulate nel decreto di revoca firmato dal presidente Mario Draghi, dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Enrico Giovannini, e dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco. La revoca poggia sulle 16 pagine della relazione finale del dirigente Placido Migliorino, che parla di “reiterate non conformità manutentive e gestionali”, “l’inadeguata gestione della manutenzione”, omissioni “nel corredare i propri programmi di manutenzione di stime e rilevi, che ne giustificassero la congruità economica della spesa preventivata”.
Nel decreto di revoca si afferma che l’autostrada passerà, non oltre la data del 31 dicembre 2023, ad una società in house dell’Anas ancora da costituire e che gestirà tutte le autostrade statali.
La stessa Anas si assume intanto la gestione “al fine di assicurare la continuità della circolazione in condizioni di sicurezza”, facendosi carico degli interventi di manutenzione ordinaria, e si avverrà con rimborso dei relativi oneri, del personale della società di Strada dei parchi nonché delle società Parchi Global service e Infraengineering. Con l’esclusione del personale inquadrato come dirigente.
L’Anas inoltre è autorizzata ad assumere “nella misura necessaria ad assicurare lo svolgimento dell’attività” altro personale e provvederà ad applicare a riscuotere le tariffe dal pedaggio, e non sono per ora previsti aumenti.
L’Anas potrà effettuare anche “nei limiti delle risorse allo scopo individuate”, “ogni ulteriore intervento ritenuto necessario dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ovvero dal Commissario straordinario”.
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