L’AQUILA – A 12 anni dal terremoto del 6 aprile 2009, e dopo aver speso oltre 7 miliardi, la ricostruzione delle abitazioni con danni gravi, classificate “E”, il vero scoglio da superare, è ben lungi dal vedere la luce in fondo al tunnel.
Nei 55 comuni del cratere si è infatti ancora a meno di un terzo del cammino, al 29%, con casi eclatanti come quella di Pietracamela, in provincia di Teramo dove è stato chiuso un solo cantiere, e quelli di tanti altri antichi centri come Ovindoli, Capitignano, Castelvecchio Calvisio e Fossa che hanno visto in questi anni ben poche gru elevarsi al cielo e betoniere ruggire.
Va meglio per L’Aquila, al 60% delle abitazioni con danni gravi ricostruite, in particolare nelle periferie e nel quarto di Santa Maria Paganica, ma con una grossa differenza tra il capoluogo e le frazioni, rimaste invece molto indietro, e dove fa male vedere che Onna, che la notte del 6 aprile ha pagato il tributo di sangue più alto, dopo 12 anni ha visto terminare solo 14 cantieri su 52, appena il 27%.
Scandagliando i numeri resi disponibili dal portale Open data ricostruzione, aggiornati a maggio 2020, a cura del Gran Sasso Science Institute dell’Aquila, qui i seguito consultabili, esce fortemente ridimensionata la retorica di una ricostruzione post-sismica, secondo la quale la grande opera sarebbe alla volata finale, con qualcuno che arriva a parlare anche di “miracolo aquilano”. Bisogna sperare che da maggio a 2020 i numeri siano migliorati, anche se sarà difficile uno scostamento significativo, tenuto conto anche che l’emergenza covid-19 ha rallentato fatalmente anche i cantieri e gli iter autorizzati
Lettura della realtà gonfiata dai numeri, per i quali sono stati conclusi 19.340 cantieri della ricostruzione privata, il 78% del totale, per 7,1 miliardi già spesi, sui 12,2 miliardi richiesti. Con una percentuale di ricostruzione che a L’Aquila e frazioni arriva all’82%, mentre nei 56 comuni del cratere al 76%.
Si scopre però che questa media del 78% in realtà ricomprende sia la ricostruzione delle abitazioni con danni lievi, classificate “A”, “B” e “C”, , sia quelle con danni gravi, classificate “E”. Ma è questa seconda categoria che rappresenta il nocciolo duro del processo di ricostruzione, riguardante i centri storici, i grandi aggregati edilizi spesso tutelati dalle belle Arti, e che comportano problemi di ogni sorta, sia progettuali, di cantiere, relativi a mettere d’accordo i proprietari che costituiscono i consorzi obbligatori, spesso andati a vivere e o residenti altrove. Aggregati dove ci sono seconde case per le quali talvolta non c’è interesse e comunque nessuna fretta di vedersi restituite le chiavi di case che avrà difficile vendere ed affittare, e per le quali si dovrà tornare a pagare le tasse e le utenze.
Le case “A” agibili hanno comportato solo piccoli lavori quasi tutti conclusi nel lontano 2009, quelle “B” e “C” non hanno danni strutturali, e i cantieri che in molti casi hanno avuto la durata di qualche mese, e per importi molto modesti
La ricostruzione post-sismica che conta è però quella delle case “E” perché è di case con danni gravi che sono costituititi i centri storici medioevali del cratere, molti dei quali si sono andati in questi anni spopolando, perché i giovani sono andati via e gli anziani man mano sono morti.
Qualche esempio per quel che riguarda il cratere: a Pietracamela, in provincia di Teramo, splendido borgo sovrastato dal Gran Sasso, dopo 12 anni un solo cantiere a fronte di 66 aggregati con danni gravi è stato completato.
A Carapelle Calvisio, in provincia dell’Aquila, solo 4 cantieri su 22 sono stati conclusi, a Villa Santa Lucia 7 cantieri su 57, a Castelvecchio Calvisio, che vanta uno dei centri storici più straordinari in Abruzzo, caratterizzato dalle splendide scalinate esterne, solo 5 lavori su 26.
Imbarazzante anche il dato di Ovindoli, celebrata località sciistica: un solo aggregato su 14. Come quello di Capestrano, patria del Guerriero italico e di San Giovanni, 4 lavori terminati su 43, e di Fossa, 18 cantieri finiti su 93.
Indietro anche i comuni dell’alto Aterno che hanno avuto la sfortuna di essere colpiti pesantemente anche dal sisma del 2016 e 2017: delle case con danni gravi ne sono state ricostruite appena il 16% a Cagnano Amiterno, il 18% a Capitignano, il 30% a Campotosto, il 32% a Montereale.
Complessivamente per quanto riguarda il cratere su 3.419 interventi su edifici gravemente danneggiati, solo il 29%, pari a 990 cantieri sono stati completati. Una media ben diversa rispetto a quella del 76% che ricomprende anche le case con danni lievi.
Discorso simile va fatto per quanto riguarda L’Aquila, ma con una differenza notevole tra le frazioni e il capoluogo.
Complessivamente dicono i numeri sono stati ricostruite delle abitazioni con gravi danni, 2.518 su 4.218, il 60% secco. Una percentuale anche qui ben diversa dall’82% che riguarda sia le abitazioni con danni lievi, come detto dell’82%.
Si registra anche una forte differenza tra il capoluogo e le frazioni, e ci sono anche notevoli differenze tra le singole parti, o quarti e le periferie del capoluogo.
Nel primo caso, per quanto riguarda il Quarto Santa Maria Paganica anche le case con danni gravi sono state ricostruite al 73%, nel quarto di Santa Giusta al 65%, nel quarto di San Marciano al 55% e a rimanere indietro è il quarto di San Pietro a Coppito, al 48%.
La periferia est sempre per quanto riguarda le case con danni gravi è al 79%, in buona parte palazzi recenti abbattuti e ricostruiti, come pure alla periferia ovest che batte tutti i record con l’81%.
I numeri confermano a pieno gli effetti dell’aver voluto previlegiare la ricostruzione del capoluogo rispetto alle frazioni, molte delle quali rimaste indietro.
Quella più in ritardo è la frazione di Onna: dopo 12 anni solo 14 cantieri terminati relativi a case con danni gravi su 52, appena il 27%.
Assergi resta inchiodati al 23%, pari a 10 cantieri su 44 terminati, Pescomaggiore e Filetto al 30% (13 cantieri conclusi su 44), Camarda al 31%, (24 su 78), Aragno e Collebrincioni al 31% (30 su 98).
Le frazioni più avanti sono dunque quelle di Pianola al 66% di Paganica-Tempera al 61% della ricostruzione delle case con danni gravi, di Bazzano al 58% e Monticchio al 55%.
L’AQUILA E FRAZIONI
Centro storico Quarto San Marciano: 161 interventi complessivi,
93 cantieri finiti (58%)
abitazioni gravemente danneggiate: 141 interventi di cui 55% realizzati
Centro storico Quarto San Pietro a Coppito: 178 interventi
93 cantieri finiti (52 %)
abitazioni gravemente danneggiate: 164 interventi di cui 48% realizzati
Centro storico Quarto Santa Giusta: 256 interventi
175 cantieri finiti (68 %)
217 abitazioni gravemente danneggiate: 140 interventi di cui 65% realizzati
Centro storico Quarto Santa Maria Paganica: 210 interventi
162 cantieri finiti (77%)
abitazioni gravemente danneggiate: 176 interventi di cui 73% realizzati
L’Aquila periferia ovest: 2.958 interventi
cantieri finiti 2.748 (93 %)
abitazioni gravemente danneggiate: 1.008 interventi di cui 81% realizzati
L’Aquila periferia est: 1.066 interventi
996 cantieri finiti 93 %
abitazioni gravemente danneggiate: 291 interventi di cui 79% realizzati
Onna: 69 interventi
30 cantieri finiti (43%)
abitazioni gravemente danneggiate: 52 interventi di cui 27% realizzati
Preturo 508 interventi complessivi
di cui 431 cantieri finiti (85%)
abitazioni gravemente danneggiate: 129 interventi di cui 47% realizzati
Filetto e Pescomaggiore 85 interventi
53 cantieri finiti (62%)
abitazioni gravemente danneggiate: 44 interventi, di cui 30% realizzati
Aragno-Collebrincioni-San Giacomo: 346 interventi
278 cantieri (80%)
abitazioni gravemente danneggiate: 98 interventi di cui il 31% realizzati
Camarda: 134 interventi
77 cantieri finiti (57%)
abitazioni gravemente danneggiate: 78 interventi di cui 31% realizzati
Bazzano 185 interventi
151 cantieri finiti (82 %)
abitazioni gravemente danneggiate: 73 interventi di cui 58% realizzati
Assergi 144 interventi
108 cantieri finiti (75 %)
abitazioni gravemente danneggiate: 44 interventi di cui 23% realizzati
Arischia 304 interventi
227 cantieri finiti (75 %)
abitazioni gravemente danneggiate: 136 interventi di cui 45% realizzati
San Vittorino: 104 interventi
92 cantieri finiti (88 %)
abitazioni gravemente danneggiate: 19 interventi di cui il 47% realizzati
Paganica e Tempera: 1.073 interventi
870 cantieri finiti (81 %)
abitazioni gravemente danneggiate: 496 interventi di cui 61% realizzati
Roio: 508 interventi
338 cantieri finiti (67%)
abitazioni gravemente danneggiate: 267 interventi di cui il 40% realizzati
Pianola 558 interventi
500 cantieri finiti (90%)
abitazioni gravemente danneggiate: 160 interventi di cui 66% realizzati
Bagno: 494 interventi
385 cantieri finiti (78 %)
abitazioni gravemente danneggiate: 195 interventi di cui 50% realizzati
Monticchio: 172 interventi
144 cantieri finiti (84 %)
abitazioni gravemente danneggiate: 58 interventi di cui 55% completati
San Gregorio: 92 interventi
59 cantieri finiti (64%)
abitazioni gravemente danneggiate: 65 interventi di 49% realizzati
COMUNI DEL CRATERE
Campotosto: 228 interventi complessivi,
157 cantieri finiti (69 %)
abitazioni gravemente danneggiate: 83 interventi di cui 30% realizzati
Montereale: 570 interventi
457 cantieri finiti 80%
abitazioni gravemente danneggiate: 71 interventi di cui 32% realizzati.
Capitignano: 238 interventi
176 cantieri finiti (74%)
abitazioni gravemente danneggiate: 68 interventi di cui 18% realizzati
Cagnano Amiterno: 283 interventi
235 cantieri finiti (83%)
abitazioni gravemente danneggiate: 31 interventi di 16% realizzati
Barete: 195 interventi
135 cantieri finiti (69%)
abitazioni gravemente danneggiate: 71 interventi di 27% realizzati
Pizzoli: 1.281 interventi
1.193 cantieri finiti (93%)
abitazioni gravemente danneggiate: 34 interventi di cui 31% realizzati
Scoppito: 806 interventi
668 cantieri finiti (83%)
abitazioni gravemente danneggiate: 58 interventi di 22% realizzati
Tornimparte: 744 interventi
653 cantieri finiti (88%)
abitazioni gravemente danneggiate: 48 interventi di cui 23% realizzati
Lucoli: 615 interventi
347 cantieri finiti (56%)
abitazioni gravemente danneggiate: 299 interventi di cui 18% realizzati
Ocre: 280 interventi
206 cantieri finiti (74 %)
abitazioni gravemente danneggiate: 92 interventi di 27% realizzati
Fossa: 151 interventi
67 cantieri finiti (44 %)
abitazioni gravemente danneggiate: 93 interventi di cui 19% realizzati
Rocca di Cambio: 150 interventi
105 cantieri finiti (70%)
abitazioni gravemente danneggiate: 61 interventi di cui 38% realizzati
Rocca di Mezzo: 273 interventi
179 cantieri finiti (66%)
abitazioni gravemente danneggiate: 85 interventi di cui 27% realizzati
Ovindoli: 82 interventi
61 cantieri finiti (74%)
abitazioni gravemente danneggiate: 14 interventi di cui 7% realizzati
Sant’Eusanio Forconese: 108 interventi
54 cantieri finiti 50 %
abitazioni gravemente danneggiate: 73 interventi di cui 27% realizzati
Villa Sant’Angelo: 136 interventi
95 cantieri finiti (70%)
abitazioni gravemente danneggiate: 63 interventi di cui 41% realizzati
San Demetrio Ne Vestini: 368 interventi
237 cantieri finiti (64%)
abitazioni gravemente danneggiate: 161 interventi di cui 29% realizzati
Poggio Picenze: 215 interventi
70 cantieri finiti (79%)
abitazioni gravemente danneggiate: 67 interventi di cui 34% realizzati
Barisciano: 485 interventi
356 cantieri finiti (73%)
abitazioni gravemente danneggiate: 175 interventi di cui 31 % realizzati
Santo Stefano di Sessanio: 73 interventi
44 cantieri finiti (60%)
abitazioni gravemente danneggiate: 31 interventi di cui realizzati 29%
Carapelle Calvisio: 34 interventi
13 cantieri finiti (38%)
abitazioni gravemente danneggiate: 22 interventi di cui 18% realizzati
Castelvecchio Calvisio: 61 interventi
38 cantieri finiti (62%)
abitazioni gravemente danneggiate: 26 interventi di cui 19% realizzati
Castel del Monte: 106 interventi
62 cantieri finiti (58%)
abitazioni gravemente danneggiate: 27 interventi di cui 15% realizzati
San Pio delle Camere: 186 interventi
126 cantieri finiti (68%)
abitazioni gravemente danneggiate: 79 interventi di cui 25% realizzati
Prata d’Ansidonia: 172 interventi
117 cantieri finiti (68%)
abitazioni gravemente danneggiate: 68 interventi di cui 29% realizzati
Caporciano: 126 interventi
84 cantieri finiti (67%)
abitazioni gravemente danneggiate: 51 interventi di cui 25% realizzati
Navelli: 212 interventi
155 cantieri finiti (73%)
abitazioni gravemente danneggiate: 79 interventi di cui 28% realizzati
Ofena: 137 interventi
85 cantieri finiti (62%)
abitazioni gravemente danneggiate: 54 interventi di cui 26% realizzati
Villa Santa Lucia: 83 interventi
28 cantieri finiti (34%)
abitazioni gravemente danneggiate: 57 interventi di cui 12% realizzati.
Capestrano: 216 interventi
164 cantieri finiti (76%)
abitazioni gravemente danneggiate: 43 interventi di cui 9% realizzati
Fagnano Alto: 152 interventi
70 cantieri finiti (46%)
abitazioni gravemente danneggiate: 80 interventi di cui 16% realizzati
Fontecchio: 127 interventi
74 cantieri finiti (58%)
abitazioni gravemente danneggiate: 72 interventi di cui 32% realizzati
Tione degli Abruzzi: 139 interventi
71 cantieri finiti (51 %)
abitazioni gravemente danneggiate: 73 interventi di cui 27% realizzati
Acciano: 143 interventi
75 cantieri finiti (52%)
abitazioni gravemente danneggiate: 79 interventi di cui 23% realizzati
Gagliano Aterno: 107 interventi
80 cantieri finiti (75%)
abitazioni gravemente danneggiate: 29 interventi di cui 10% realizzati
Castelvecchio Subequo: 259 interventi
215 cantieri finiti (83%)
abitazioni gravemente danneggiate: 41 interventi di cui 29% realizzati
Castel di Ieri: 123 interventi
abitazioni gravemente danneggiate: 19 interventi di cui 21% realizzati
104 cantieri finiti (85%)
Goriano Sicoli: 164 interventi
150 cantieri finiti (91%)
abitazioni gravemente danneggiate: 31 interventi di cui 65% realizzati
Collarmele: 63 interventi
35 cantieri finiti (56%)
abitazioni gravemente danneggiate: 22 interventi di cui 36% realizzati
Cocullo: 69 interventi
54 cantieri finiti (78%)
abitazioni gravemente danneggiate: 27 interventi di cui 52% realizzati
Bugnara: 233 interventi
203 cantieri finiti (87%)
abitazioni gravemente danneggiate: 36 interventi di cui 58% realizzati
Bussi sul Tirino: 261 interventi
210 cantieri finiti (80%)
abitazioni gravemente danneggiate: 52 interventi di cui 19% realizzati
Popoli: 412 interventi
328 cantieri finiti (80%)
abitazioni gravemente danneggiate: 59 interventi di cui 25% realizzati
Torre de’ Passeri: 324 interventi
242 cantieri finiti (75%)
abitazioni gravemente danneggiate: 27 interventi di cui 37% realizzati
Brittoli: 67 interventi
46 cantieri finiti (69%)
abitazioni gravemente danneggiate: 22 interventi di cui 27% realizzati
Cugnoli: 240 interventi
201 cantieri finiti (84%)
abitazioni gravemente danneggiate: 46 interventi di cui 54% realizzati
Civitella Casanova: 185 interventi
115 cantieri finiti (62%)
abitazioni gravemente danneggiate: 46 interventi di cui 30% realizzati
Montebello di Bertona: 126 interventi
100 cantieri finiti (79%)
abitazioni gravemente danneggiate: 33 interventi di cui 45% realizzati
Arsita: 227 interventi
212 cantieri finiti (93%)
abitazioni gravemente danneggiate: 52 interventi di cui 81% realizzati
Castelli: 303 interventi
262 cantieri finiti (86%)
abitazioni gravemente danneggiate: 50 interventi di cui 44% realizzati
Colledara: 268 interventi
247 cantieri finiti (92%)
abitazioni gravemente danneggiate: 48 interventi di cui 71% realizzati
Penna Sant’Andrea: 109 interventi
100 cantieri finiti (92%)
abitazioni gravemente danneggiate: 21 interventi di cui 71% realizzati
Pietracamela: 154 interventi
145 cantieri finiti (54%)
abitazioni gravemente danneggiate: 66 interventi di cui 2% realizzati
Fano Adriano: 59 interventi
45 cantieri finiti (76%)
abitazioni gravemente danneggiate: 16 interventi di cui 31% realizzati
Tossicia: 185 interventi
160 cantieri finiti (86%)
abitazioni gravemente danneggiate: 46 interventi di cui 54% realizzati
Montorio al Vomano: 453 interventi
355 cantieri finiti (78%)
abitazioni gravemente danneggiate: 64 interventi di cui 20% realizzati