L’AQUILA – La seconda fase della ricostruzione post sisma, con lo sblocco e l’accelerazione delle opere pubbliche grazie ai poteri straordinari in deroga, parte con l’Università di Camerino e un piano di recupero unitario che vale oltre 40 milioni di euro. E’ infatti l’ateneo marchigiano, pesantemente danneggiato in tutte le sue strutture dal terremoto del 2016, e tuttavia capace di accrescere il numero degli studenti e le attività di ricerca, il destinatario della prima Ordinanza Speciale varata dal commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini d’intesa con i governatori e i sindaci delle quattro regioni colpite dal sisma. Un’Ordinanza “su misura” che dà per la prima volta attuazione al decreto “semplificazioni” del 2020, che attribuisce al Commissario il potere di realizzare interventi e opere urgenti e particolarmente critiche in deroga alla normativa vigente, salvo ovviamente quella penale e di tutela dei beni culturali.
Le Ordinanze Speciali di prossima emanazione riguarderanno i centri storici maggiormente colpiti, a partire da Amatrice e dalla stessa città di Camerino. Intanto si parte con l’Ordinanza per l’Università, considerata strategica vista l’importanza per la città e il territorio (basti pensare che dà lavoro a 1.350 persone), ed il suo impatto sulle attività economiche ed imprenditoriali di tutta la Regione, firmata oggi dal Commissario proprio a Camerino, davanti al rettore Claudio Pettinari e all’assessore della Regione Marche alla Ricostruzione, Guido Castelli, il sindaco della città, Sandro Sborgia.
L’Ordinanza prevede il ricorso anche ad altri meccanismi e a nuove procedure, in alcuni casi in deroga, sempre per assicurare una maggior speditezza al programma di ricostruzione. Unicam potrà ad esempio mettere a gara direttamente il progetto definitivo, o inserire nei capitolati il doppio turno di lavorazione, così come gli esecutori delle opere potranno derogare ai limiti dei subappalti. E’ poi previsto un meccanismo di bonus/malus sui tempi di consegna dei lavori, con penali e premi per ritardi e anticipi, e viene istituita una Conferenza dei Servizi Speciale per acquisire tutti i pareri e le intese delle amministrazioni interessate, ad esempio sui vincoli culturali o ambientali, ma anche in questo caso con tempi ristretti, al massimo trenta giorni.
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