RICOSTRUZIONE: QUATTRO SAGGI PER AIUTARE I COMUNI

di Giorgio Alessandri

26 Luglio 2010 12:43

L'Aquila -

L’AQUILA – “Gli esperti sono a disposizione dei sindaci. Con questo gruppo si rafforzano le competenze professionali della Struttura tecnica di missione”.

Lo ha detto il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, presentando la nuova task force di esperti per la ricostruzione.

Si tratta di Vittorio Magnano Lampugnani, urbanista, Cesare Trevisani, vicepresidente per le Infrastrutture, logistica e mobilità di Confindustria, Paolo Leon, economista, professore ordinario di Economia pubblica presso la facoltà di Economia all’Università degli Studi di Roma Tre e Aldo Bonomi, sociologo, dirigente dell’Istituto di ricerca Aaster (associazione agenti sviluppo territorio, Milano).





“Con il seminario di oggi – ha aggiunto Chiodi – inizia un percorso di confronto nuovo per le comunità locali, per la ricostruzione c’è subito un miliardo pronto”.

Il vice presidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis ha sottolineato il concetto di “ricostruzione partecipata”. “Tutti – ha aggiunto – hanno chiesto di alzare il livello del confronto e per questo abbiamo individuato un pool di esperti. Questo testimonia la nostra volontà di ricostruire”.

(nella foto, da sinistra Bonomi, Trevisan, Leon e Lampugnani)

I SAGGI: ”ASCOLTEREMO COMITATI E COMUNITA”’





L’AQUILA – “Da parte nostra ci sarà la massima disponibilità all’ascolto. Mi riferisco in particolare alle comunità locali e ai comitati di cittadini”.

Lo ha detto Aldo Bonomi, sociologo, dirigente dell’Istituto di ricerca Aaster (associazione agenti sviluppo territorio, Milano), uno dei quattro saggi che comporranno la task force che andrà a rinforzare la Struttura tecnica di missione.

“Tra i nostri obiettivi – ha aggiunto – c’è la valorizzazione dei concetti di comunità e identità. Nella nostra idea, L’Aquila dovrà diventare una città-regione”.

“Per il centro storico – ha aggiunto Vittorio Magnano Lampugnani, urbanista – la nostra idea è quella di ricostruire nel rispetto di quello che c’era”.

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