“RICOSTRUZIONI IN ITALIA ALL’AVANGUARDIA”. FELICI, “L’AQUILA CASA MIA, VELOCIZZARE CRATERE 2016”

INTERVISTA AL COSTRUTTORE MARCHIGIANO, AQUILANO DI ADOZIONE, CHE HA LAVORATO CON LA SUA IMPRESA NEI CANTIERI POST SISMA DI MARCHE E UMBRIA DEL 1997, EMILIA ROMAGNA DEL 2013, ABRUZZESE DEL 2009 E DEL CENTRO ITALIA. "ESPERIENZE PREZIOSE, HO TOCCATO CON MANO LA COSTANTE EVOLUZIONE DELLE TECNOLOGIE E METODOLOGIE. PER ME E' UN ORGOGLIO AVER OTTENUTO LA CERTIFICAZIONE SOA OG2 DI CATEGORIA VIII"

28 Aprile 2025 08:50

Italia - Gallerie Fotografiche, Terremoto e Ricostruzione

L’AQUILA – “Con la mia impresa ho lavorato nel corso degli anni nelle ricostruzioni post sisma delle Marche e dell’Umbria del 1997, dell’Emilia Romagna del 2013, ora in quella dell’Aquila del 2009 e infine del Centro Italia del 2016. Posso testimoniare dunque sul campo che le tecniche costruttive e le tecnologie adottate sono costantemente migliorate ed evolute, c’è stato un progresso che pone le imprese italiane ormai all’avanguardia nel mondo”.

Il pensiero è di un testimone diretto della condizione complessiva raggiunta dalle imprese che sono intervenute nei terremoti che, purtroppo, storicamente colpiscono la nostra penisola: ad assicurare in una intervista ad Abruzzoweb l’ottimo livello del comparto è Claudio Felici, 53 anni, imprenditore nel campo dell’edilizia, di Montalto delle Marche, aquilano d’adozione.





Felici è tra i protagonisti nel post sisma 2009 a capo di una impresa, la Felici srl, specializzata in consolidamenti e restauri monumentali, oltre a costruzioni generali, che ora ha sede nel capoluogo d’Abruzzo, e sedi operative a Fossa, comune nelle vicinanze dell’Aquila, San Benedetto del Tronto e Pesaro, con oltre 53 dipendenti diretti, e un fatturato di 27 milioni di euro, in continua crescita.

L’imprenditore ha un passato singolare: infatti, dopo gli studi al Conservatorio di musica e una vita che sembrava avviata in quel mondo, ha deciso di portare avanti l’impresa fondata dal padre Marcello Felici, scomparso nel 2016. E con risultati molto importanti che proprio recentemente ha toccato un prestigioso punto di arrivo con l’ottenimento dalla “preziosa” certificazione Soa Og2 di categoria VIII, che assevera l’altissima competenza nel restauro e manutenzione dei beni immobili sottoposti a tutela e consente di ottenere appalti senza limiti di importo. Un punto di arrivo che innesca un’altra stagione di crescita.

“Dal punto di vista dell’impresa – conferma Felici -, è sicuramente un traguardo importantissimo, è frutto di anni di lavoro e passione. Dal punto di vista personale significa aver tagliato un traguardo, fissato da quando è iniziata questa avventura, parliamo  oramai di 31 anni fa. Subito dopo gli studi ho iniziato a lavorare nell’impresa di mio padre, e ho appreso ogni tipo di lavoro, da quelli manuali a quelli amministrativi. Ricordo ancora il mio primo computer, un vecchio sistema dos. Questo lavoro ha iniziato da subito ad appassionarmi e mio padre mi ha sempre incoraggiato e supportato in ogni mia iniziativa, tanto da lasciarmi da subito carta bianca sulla gestione. Oggi l’impresa è arrivata da quel periodo ad una certificazione di categoria illimitata soprattutto grazie a tutte le persone che ogni giorno mettono cuore e anima in questa azienda “.

Tornando dunque al cratere sismico 2009, motivo di vanto della sua impresa è tra le tante opere edilizie effettuate, il restauro di palazzo Bucciarelli e di palazzo Gagliardi Sardi, che si aggiungono complessivamente ad opere di primo livello come quelle di palazzo Scattolari e palazzo Baldassini a Pesaro, delle chiese di San Pietro e di San Lorenzo in provincia di Ascoli Piceno, del palazzo di via delle medaglie D’oro nella Città del Vaticano.





“All’Aquila sono arrivato nel 2009, subito dopo il terremoto. Ad oggi sono sedici anni e quindi mi sento anche un po’ aquilano. È una città che adoro e negli anni mi sono integrato molto bene. Tra le persone che devo ringraziare per avermi aiutato in città c’è Lorenzo Santilli, all’epoca presidente della Camera di commercio dell’Aquila, che mi ha accolto come un fratello. Con lui inizialmente ho condiviso un percorso lavorativo all’interno di un consorzio, poi in società condividendo tantissime belle esperienze. Poiché è uscito dalla società già da un po’, vorrei cogliere l’occasione per ringraziarlo per i tanti anni lavorativi vissuti insieme”.

Tornando ai cantieri, spiega Felici, “lavorare all’interno di edifici che hanno un grande valore storico e architettonico, vincolati dalla Soprintendenza, rappresenta un privilegio e una grandissima responsabilità, ogni intervento deve essere pianificato con cura, perché deve garantire la conservazione delle caratteristiche originali, e nello stesso tempo massimizzare la sicurezza sismica. Posso però dire che già nel post-terremoto dell’Aquila, sono state adottate delle tecnologie molto più avanzate, rispetto a quelle precedenti,  che agevolano l’ottenimento del risultato”.

Infine, una nota sulla tempistica delle ricostruzioni: “sedici anni sono tanti o pochi per la ricostruzione 2009? La tempistica va parametrata alla complessità dell’intervento, alla difficoltà di cantierizzazione, alla presenza di tanti centri storici, a cominciare da quello dell’Aquila, di grandi dimensioni, in buona parte vincolati, da restaurare con cura. Ritengo quindi che è stato fatto tantissimo, e anche velocemente, meglio era difficile ottenere. Mi pare evidente che dal punto di vista edilizio il centro dell’Aquila sta riprendendo la sua forma e la sua bellezza, come tanti centri storici dei paesi del cratere”.

Per quanto riguarda invece il cratere 2016 e 2017 del Centro Italia “le difficoltà sono le stesse del cratere aquilano, tenuto però conto che ha una più ampia area geografica devastata, è c’è ancora tantissimo da fare. Ci sono paesi ancora completamente distrutti, e la scelta di delocalizzare, perché ricostruire ‘dov’era e com’era’ non è una opzione praticabile, fa sì che il processo venga di molto rallentato”.

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