TERAMO – La Asl di Teramo mette in campo nuove misure straordinarie per contenere le liste di attesa. “La riduzione dei tempi di attesa per eseguire prestazioni sanitarie” , esordisce il direttore generale Maurizio Di Giosia, “è uno dei punti basilari delle linee programmatiche di questa direzione. Abbiamo purtroppo a che fare con una delle maggiori criticità del sistema sanitario nazionale, ma anche di tutte le nazioni europee a welfare universalistico. Da oltre un anno, dopo aver superato i diversi cicli pandemici, l’azienda sanitaria di Teramo ha messo in atto una lunga serie di iniziative per ridurre le attese. I piani finora attuati, con il sostegno economico della Regione, hanno, numeri alla mano, affievolito il cronico disagio dei cittadini, relativamente ai percorsi di accesso alle cure ambulatoriali e chirurgiche. Rimangono, tuttavia, ancora zone di criticità, rispetto alle quali abbiamo inteso varare nuove misure in modo da ridurre, ulteriormente, i tempi di attesa per la fruizione delle prestazioni ambulatoriali”.
Per la prima volta nella storia dell’Asl Teramo, si è provveduto ad attivare, come da regolamento interno, l’istituto dell’Alpi aziendale. In termini semplici, la stessa Asl acquisterà dai propri dipendenti spazi di libera professione, cui gli utenti potranno accedere pagando solo il ticket, qualora non esenti. Il costo di tale attività sarà, quindi, a carico del bilancio aziendale. In una prima fase, saranno acquistate esclusivamente prestazioni di diagnostica per immagini (ad esempio risonanze magnetiche, Tac, ecografie, mammografie,).
In previsione, l’Asl Teramo spenderà circa 136.000 euro, nel trimestre ottobre-dicembre 2023, per l’acquisto di circa 1.700 prestazioni diagnostiche. L’altra misura innovativa messa in campo dalla direzione strategica, sempre utilizzando fondi del bilancio aziendale, è l’acquisto di prestazioni di diagnostica per immagini da erogatori privati autorizzati/accreditati. Tali acquisti seguono all’acquisizione di circa 15mila prestazioni su base annuale garantita da un operatore privato accreditato ormai da anni.
Nello specifico, da domani saranno acquistate da privati autorizzati Tac per la gestione della presa in carico di pazienti oncologici ed ecografie per lo smaltimento delle liste di attesa. Si prevede di acquistare complessivamente circa 126 Tac e 240 ecografie, per una spesa presunta di circa 33.500 euro, sempre nel trimestre ottobre-dicembre 2023. Sempre per la diagnostica per immagini, saranno invece acquistate a breve da privati accreditati Tac (n.83), Risonanze magnetiche (n. 308), Ecografie (n. 257) ed Ecolordoppler (n. 420), per una complessiva spesa presunta pari ad 73.800 euro. Sempre dal privato accreditato saranno acquistate anche 162 colonscopie e 100 gastroscopie, per una spesa presunta pari a 72.200 euro nel trimestre ottobre-dicembre.
“Queste nuove misure, che si sommano a quelle già attuate, sono mirate ad alcune prestazioni per cui sussistono maggiori criticità: l’obiettivo è ridurre quanto più possibile i disagi per i pazienti, che sono al centro dell’azione di questa azienda. Non è un caso se abbiamo attuato questi due interventi straordinari, mai adottati in precedenza, pur di accelerare nel piano di riduzione dei tempi di attesa”, conclude Di Giosia.
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