L’AQUILA – Comincia stamani davanti alla Corte di appello dell’Aquila il processo di secondo grado per la tragedia di Rigopiano, nel pescarese, dove morirono 29 persone a causa di una valanga che, il 18 gennaio del 2017, travolse il resort di Farindola.
In primo grado sono stati assolti ben 25 dei 30 imputati. Le condanne, relativamente miti, hanno riguardato Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio (dipendenti della Provincia, con 3 anni e 4 mesi ciascuno) e quella del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, condannato a 2 anni e 8 mesi e altre due condanne a sei mesi con i doppi benedici per abusi edilizi della struttura, sono state inflitte al gestore del resort Bruno Di Tommaso e al tecnico Giuseppe Gatto.
La procura tenta di ribaltare il verdetto del primo grado dopo la inattesa larga messe di assoluzioni.
Ecco comunque il calendario delle udienze del processo: oggi costituzione parti e relazione del presidente del collegio Aldo Manfredi. Il 13 dicembre parola alle parti civile e imputati. Previste udienze il 20 dicembre e il 10 , 12, 17 ,24, 31 gennaio e 7 febbraio 2024. Sentenza il 9 febbraio.
“Non vorremmo sentirci costretti, da oggi in poi, a chiederci se una località che vogliamo visitare in vacanza sia sicura più che suggestiva”. Sono le parole di Gianluca Tanda, presidente del Comitato familiari delle vittime di Rigopiano, oggi presente all’Aquila.
“Siamo tutti speranzosi nel buon esito di questo processo – ha detto ancora Tanda – Non siamo solo noi a chiedere giustizia, ma tutta Italia perché in questo Paese deve passare il segnale che chi non garantisce la sicurezza dei cittadini deve assumersi le sue responsabilità
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