RIGOPIANO: OTTO ANNI DALLA TRAGEDIA. “LA MEMORIA E’ UN DOVERE, COME LA SICUREZZA”

18 Gennaio 2025 08:14

Regione - Cronaca

L’AQUILA – Otto anni fa, in una regione alle prese con le scosse di terremoto, forti nevicate, blackout elettrici e continue richieste di aiuto, sul versante pescarese del Gran Sasso, in un luogo incantato, stava per consumarsi una tragedia.

Oggi l’Abruzzo si ferma mentre è ancora vivo nel ricordo di quanti hanno vissuto quelle ore drammatiche, tra speranze e disperazione, quel 18 gennaio del 2017, quando all’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara) 29 vite furono spezzate da una valanga.





Quel giorno si registrarono anche quattro scosse di terremoto, di magnitudo 5.1, con epicentro nell’Aquilano. Gli ospiti dell’Hotel erano preoccupati, avevano paura e volevano andare via, ma c’era troppa neve. Poche ore prima della tragedia ci furono diverse richieste di aiuto: tra queste le telefonate di Gabriele D’Angelo, cameriere dell’Hotel, morto nel disastro.

“Le quattro scosse che il 18 gennaio del 2017 fecero tremare la terra in Abruzzo, e nei territori circostanti, rappresentarono un ulteriore, duro colpo per le comunità dell’Appennino centrale, già provate dagli eventi sismici avvenuti nel corso del 2016”, le parole del commissario straordinario al Sisma 2016 Guido Castelli.

“A rendere la situazione ancor più difficile vi fu la concomitanza di forti nevicate che avevano paralizzato molti borghi, privati di energia elettrica a causa di un esteso black out. Quella giornata da drammatica si sarebbe trasformata in tragedia quando, nel pomeriggio, una valanga si abbatté sull’Hotel Rigopiano, causando 29 vittime. A distanza di otto anni è doveroso ricordare quanto avvenuto, per rispetto delle vittime, dei loro familiari e delle comunità colpite”.

“La memoria è un dovere, così come la sicurezza: entrambi ci ammoniscono rispetto agli errori compiuti e ci ricordano l’importanza di agire diversamente per il futuro”.





DA SX, ALTO: Jessica Tinari, Marinella Colangeli, Roberto Del Rosso, Cecilia Martella, Ilaria Di Biase, Pietro Di Pietro, Marco Vagnarelli e Paola Tomassini.
DA SX, SECONDA RIGA: Alessandro Riccetti, Luciano Caporale e Silvana Angelucci, Stefano Feniello, Marco Tanda, Marina Serraicco e Domenico Di Michelangelo.
DA SX, TERZA RIGA: Emanuele Bonifazi, Luana Biferi, Claudio Baldini e Sara Angelozzi, Linda Lanzetta, Gabriele D’Angelo, Nadia Acconciamessa.
DA SX, QUARTA RIGA: Alessandro Giancaterino, Valentina Cicioni, Faye Dame, Tobia Foresta e Barbara Iudicone, Sebastiano Di Carlo, Barbara Nobilio. Roma, 27 gennaio 2017. ANSA/

LE VITTIME

Claudio Baldini

 (40 anni) e la moglie Sara Angelozzi (40 anni) di Atri (Teramo); Luciano Caporale (54 anni) e la moglie Silvana Angelucci (46 anni) entrambi parrucchieri di Castel Frentano (Chieti); Valentina Cicioni (32 anni), di Monterotondo (Roma), infermiera al Gemelli, era con il marito Giampaolo Matrone, rimasto ferito ma estratto vivo dalle macerie; Sebastiano Di Carlo (49 anni) ristoratore di Loreto Aprutino e la moglie Nadia Acconciamessa (47 anni) pescarese. Il loro figlio, Edoardo, si è salvato; Domenico Di Michelangelo (41 anni), poliziotto di Osimo e la moglie Marina Serraiocco (36 anni), anche lei di Osimo. Il loro figlio, Samuel, si è salvato; Piero Di Pietro (53 anni) allenatore di calcio, e la moglie Rosa Barbara Nobilio (51 anni), venivano da Loreto Aprutino; Stefano Feniello (28 anni) di Valva (Campania) ma residente a Silvi Marina. La sua fidanzata, Francesca Bronzi, si è salvata; Marco Tanda (25 anni), pilota di aereo di Macerata, e la fidanzata Jessica Tinari (24 anni) di Vasto; Foresta Tobia (60 anni) dipendente dell’agenzia delle Entrate e la moglie cinquantenne Bianca Iudicone di Montesilvano; Marco Vagnarelli (44 anni) e la compagna Paola Tommasini (46 anni), di Castignano (Ascoli); il proprietario dell’hotel Roberto Del Rosso (53 anni); il maitre dell’hotel Alessandro Giancaterino (42 anni) di Farindola; il receptionist Alessandro Riccetti (33 anni) di Terni; il receptionist Emanuele Bonifazi (32 anni), di Pioraco (Macerata); il cameriere Gabriele D’Angelo (31 anni), di Penne (Pescara); la cuoca Ilaria De Biase (22 anni) di Chieti; Marinella Colangeli (32 anni), di Farindola (Pescara) gestiva la Spa dell’hotel; Cecilia Martella (24 anni), di Atri, lavorava nel centro benessere; Linda Salzetta (31 anni), di Farindola, lavorava nel centro benessere. Suo fratello Fabio si è salvato perché si trovava fuori dall’hotel al momento della valanga; Luana Biferi (30 anni), giovane calciatrice, lavorava nello staff, di Bisenti (Teramo);  il tuttofare Dame Faye (30 anni), rifugiato senegalese.

I SUPERSTITI

Due persone si sono salvate perché al momento della slavina si trovavano all’esterno dell’albergo: Giampiero Parete, l’ospite che  ha dato l’allarme; il tuttofare dell’hotel, Fabio Salzetta, anche lui fuori dall’albergo. Dalle macerie i vigili del fuoco hanno poi estratto vive, tra la giornata di venerdì 20 e l’alba di sabato 21 gennaio, 9 persone: la moglie di Parete, Adriana Vranceanu e i due figli, il piccolo Gianfilippo Ludovica; i due bambini Edoardo Di Carlo e Samuel Di MichelangeloGiampaolo Matrone; Vincenzo Forti; Francesca Bronzi; Giorgia Galassi.

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