RIGOPIANO: SCIOPERO AVVOCATI, SLITTA ANCORA PROCESSO. FAMILIARI VITTIME: “VOGLIAMO GIUSTIZIA”

26 Ottobre 2022 15:26

Pescara - Cronaca

PESCARA – Slitta al prossimo 9 novembre il processo davanti al gup del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, riguardante la tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), travolto il 18 gennaio 2017 da una valanga che provocò 29 morti.

L’udienza di questa mattina è servita solo per ufficializzare il rinvio dovuto allo sciopero degli avvocati del foro di Avezzano (L’Aquila), che protestano contro la mancanza di personale del tribunale locale. Due legali impegnati nel processo Rigopiano fanno parte del foro di Avezzano e dunque aderiscono all’astensione.

Sulla richiesta di differimento presentata dai due avvocati per legittimo impedimento, il procuratore capo, Giuseppe Bellelli, non si è opposto, ma ha comunque detto: “Chiediamo impegno da parte di ciascuno perché il processo cammini e proceda con maggiore speditezza”.





Il gup ha accolto l’istanza di differimento e, dopo aver revocato la calendarizzazione delle udienze in programma il 27 e il 28 ottobre, ha rinviato dunque il processo al 9 novembre.

L’udienza di oggi era la prima di una tre giorni consecutivi dedicata solo alla discussione della perizia dei quattro consulenti – gli ingegneri Claudio e Marco Di Prisco, il nivologo Daniele Bocchiola e il professor Giovanni Menduni, tutti del Politecnico di Milano – nominati dal gup per rispondere ad alcuni quesiti riguardanti tra le altre cose, possibili cause di innesco della valanga, i tempi di verificazione, l’entita’ e i suoi effetti sul territorio, eventuali responsabilità di alcuni pubblici amministratori o tecnici. La discussione dell’elaborato peritale prenderà dunque il via il 9 novembre. A seguire si tornerà in aula il 10, l’11, il 23, il 24 e il 25 novembre e poi il 14, il 15 e il 16 dicembre.

Il procedimento giudiziario conta in totale 30 imputati (29 persone e una società), che saranno giudicati con il rito abbreviato.

“Ventinove morti non scioperano ma vogliono giustizia”, “L’incapacità, l’incompetenza e il menefreghismo hanno ucciso i nostri angeli. La giustizia italiana sta
uccidendo noi familiari!, “Il dolore non va in prescrizione né si rinvia”.





Sono gli striscioni dei familiari delle vittime, che, con indosso magliette bianche con le foto dei loro cari, hanno manifestato questa mattina all’esterno del
Tribunale di Pescara la loro amarezza e la loro delusione per l’ennesimo rinvio del processo.

“Oltre alla rabbia – ha detto Paola Ferretti, madre di una delle 29 vittime – c’è tanta delusione. Ho affidato da subito tutto il mio dolore e la mia disperazione alla legge, pensando che avrei trovato lì qualcuno pronto a proteggerci e a difenderci. E invece no, sono veramente tanto delusa”.

Sulle parole del procuratore capo Giuseppe Bellelli, che in aula ha chiesto ‘impegno da parte di ciascuno perché il processo cammini e proceda con maggiore speditezza’, Paola Ferretti, ha sottolineato: “Il pm ha chiesto quello che tutti noi pensiamo e chiediamo da quasi sei anni. È tutto il sistema, però, che
permette questo gioco al massacro. È il nostro sistema giudiziario”.  Sulla sentenza choc dell’Aquila, ha poi aggiunto: “è una sentenza vergognosa. Non si possono colpevolizzare le vittime”.

“Siamo amareggiati – ha detto Gianluca Tanda, portavoce del Comitato dei patenti delle vittime di Rigopiano – È l’ennesimo rinvio, siamo arrivati a 15. Abbiamo quasi perso il conto. Speriamo che il processo inizi, noi siamo qui con tanta sete di giustizia”.

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