RINASCITA POST SISMA: MIMIT CON IMPRESE APPENNINO CENTRALE, MAGLIFICIO GRAN SASSO TRA PROTAGONISTI

13 Maggio 2025 17:34

Italia - Cronaca, Economia, Lavoro, Terremoto e Ricostruzione

ANCONA – Storie di lavoro, passione e forte radicamento con il proprio territorio. Imprenditori e famiglie dell’Appennino centrale che hanno saputo rialzarsi dopo il sisma del 2016-2017 rilanciando le loro aziende, che esprimono l’eccellenza del Made in Italy in diversi settori.

Sono otto le realtà in rappresentanza di tutto il tessuto imprenditoriale del cratere sisma, la vasta area compresa tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, presentate ieri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) nel corso dell’evento “Made in Italy. Made in Appennino centrale”.





Presenti, oltre a molte aziende del territorio, il ministro Adolfo Urso e il commissario straordinario al sisma 2016, Guido Castelli.

I titolari delle aziende ospitate hanno descritto le caratteristiche della loro realtà, la loro storia e come hanno saputo affrontare le conseguenze di eventi catastrofali che, in quei territori, hanno causato gravi difficoltà a tutto il tessuto imprenditoriale.

Le otto imprese presentate al Mimit sono state la L.A.S – Laser Art Style di Corridonia (Macerata), artigianato e tecnologia per creare design d’eccellenza, la Cucine Lube di Treia (Macerata), la Tigamaro di Tolentino (Macerata), che produce pelletteria per l’alta moda, la Marmo Idea 4.0 di Ascoli Piceno; la Centauroos di Ascoli Piceno che trasforma le macerie del sisma in oggetti architettonici stampati in 3D, la AgriEuro di Spoleto (Perugia), attrezzature per giardinaggio e agricoltura, la SANO di Accumoli (Rieti), che produce salumi, e il Maglificio Gran Sasso di Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo).





Una ripartenza difficile, in molti casi resa possibile anche grazie alle risorse finanziate da NextAppennino (Programma del Piano complementare al Pnrr dedicato ai sismi del 2009 e del 2016) che, attraverso la Macromisura B, ha messo in campo incentivi per 565 milioni di euro, di cui hanno usufruito quasi 1.400 imprese, destinati a sostenere gli investimenti, a stimolare l’innovazione, a rafforzare le attività produttive e la capacità competitiva nell’Appennino centrale.

La responsabilità degli interventi di NextAppennino è affidata a una Cabina di Coordinamento, presieduta dal Commissario Straordinario Castelli.

 

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