L’AQUILA – Come se non bastassero il baratro del deficit sanitario abruzzese, 113 milioni macinati nel 2024, che ha imposto un draconiano piano di rientro alla Regione di Marco Marsilio, di Fdi, e la partita al cardiopalma del salvataggio dei 150 precari del supporto amministrativo, alla Asl provinciale dell’Aquila si rischia ora, in un momento difficilissimo, un vuoto di potere.
Accade infatti che il direttore generale Ferdinando Romano il 31 maggio si vedrà scadere la proroga di un anno, decisa a giugno 2024, dopo la scadenza del contratto triennale, paradossalmente motivata con la necessità di gestire il buco di bilancio in una Asl che è più indebitata di Abruzzo, per circa 46 milioni di euro. Ed è dunque partita ieri la procedura di selezione per il conferimento dell’incarico di direttore generale
In una situazione in cui ancora forte è il dolore e l’incredulità per la scomparsa del direttore sanitario, Alfonso Mascitelli, a causa di un improvviso malore.
Non solo, il direttore amministrativo, Stefano di Rocco, andrà in pensione già a luglio, contando le ferie arretrate da consumare. Insomma, a breve la Asl aquilana rischia di ritrovarsi senza la triade di vertice, rischiando la paralisi. E impazza già intanto il totonomi per la postazione da direttore sanitario, e si prospetta un derby L’Aquila- Avezzano, e al momento sembra favorito Carmine Viola, responsabile del Distretto sanitario 1 Area L’Aquila, e direttore sanitario del presidio ospedaliero di Tagliacozzo, sostenuto dal capigruppo di Fdi in consiglio regionale, Massimo Verrecchia. Se fosse nominato Viola, la Asl sarebbe a trazione marsicana.
Ferdinando Romano, 67enne docente di Igiene all’Università Sapienza di Roma, arrivato all’Aquila nel 2021 in quota Lega, poi passato a Fdi, sempre da quanto si apprende potrebbe in ogni caso tornare in sella in tempi brevi, al prossimo giro di nomina. E la vacatio durerebbe pochi mesi.
Romano, infatti, partecipando al prossimo bando sarebbe senz’altro in pole per una riconferma alla guida della Asl provinciale aquilana. Se infatti la proroga non è praticabile, consentito è il rinnovo.
Simile destino è stato del resto quello alla Asl di Teramo per il dg Maurizio Di Giosia, che ha terminato il suo primo mandato a inizio luglio del 2023, sostituito come facente funzione dal direttore amministrativo Franco Santarelli. Poi Di Giosia ha partecipato al successivo bando ed è stato riconfermato a settembre dello stesso anno.
Sempre per quel che riguarda Romano, si è registrato, per non farsi mancare nulla, anche uno scontro in Regione tra la politica e la macchina burocratica. Il dipartimento Salute diretto da Emanuela Grimaldi, considerava, nonostante le forti pressioni, esclusa l’ipotesi di una seconda proroga. Del resto l’ipotesi già un anno fa provocò scossoni nella maggioranza, in seno alla quale in molti hanno contestato la legittimità delle procedure. Il presidente Marsilio ha dunque fatto pressione per riaprire in tempi stretti i termini di iscrizione all’elenco degli aspiranti dg, considerando che Romano non aveva partecipato alla ultima selezione forse perché convinto di tornare nella sua Roma, dove era tra i papabili per un ruolo ministeriale alla guida della Prevenzione del dicastero della Salute, sia per una postazione di vertice al dipartimento Sanità in Regione Lazio. Entrambe le possibilità sono però ora sfumate.
Intanto, in attesa dell’esito del bando, il dg facente funzioni sarà per un mese Di Rocco. Poi, le redini della Asl, sempre come facente funzione saranno prese dal nuovo direttore sanitario che sarà nominato nei prossimi giorni dal dg uscente, e anche qui la Regione dovrà correre per non lasciare un pericoloso vuoto di potere. E già ci sono nomi di possibili candidati.
Ovvero quelli del citato Carmine Viola, responsabile del Distretto sanitario 1 Area L’Aquila, e direttore sanitario del presidio ospedaliero di Tagliacozzo. Sostenuto come detto in primis da Verrecchia.
Ma si fa anche strada, per il territorio aquilano, il nome di Giovanna Micolucci, direttore Uoc Direzione sanitaria di presidio dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila.
Circolano poi i nomi di due pezzi da novanta.
Il primo nome, ma l’ipotesi è remota, è quell0 di Alessandro Grimaldi, presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia dell’Aquila, segretario regionale del sindacato Anaao primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila e capo dipartimento medicina della Asl provinciale. L’invito gli è stato già rivolto, ma lo stimato manager ha ringraziato declinandolo per i tanti ed importanti impegni da portare avanti.
C’è poi il nome di Franco Marinangeli, aquilano, professore di Anestesia e Rianimazione dell’ateneo aquilano e direttore di Anestesia, Rianimazione, Terapia del Dolore e Cure Palliative dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Il quale però è inviso a parte dei medici.
- ROMANO IN SCADENZA, DI ROCCO IN PENSIONE, ALLA ASL L’AQUILA ORA E’ RISCHIO VUOTO DI POTEREL'AQUILA - Come se non bastassero il baratro del deficit sanitario abruzzese, 113 milioni macinati nel 2024, che ha imposto un draconiano piano di rie...