PESCARA – “Quando qualche settimana fa mi è stata chiesta la disponibilità a rivestire questo nuovo incarico che si affiancherà alla mia amata professione, ho sentito un fortissimo senso di orgoglio e allo stesso tempo di responsabilità. Ho pensato che ciascuno di noi, che ha avuto la fortuna di fare una vita così importante lontano dai propri affetti, arriva ad un punto che deve restituire qualcosa alla sua terra”.
Si presenta così, nell’intervista esclusiva ad Abruzzoweb o forse si “ripresenta”, l’avvocato 54enne pescarese, Giorgio Fraccastoro, da 35 anni lontano dall’Abruzzo, trapiantato in particolare a Roma, nel suo primo giorno di lavoro da presidente della Saga, la società regionale che gestisce l’aeroporto d’Abruzzo.
Il neo presidente, nominato in quota a Fi insieme al Cda nella assemblea dei soci di lunedì sera, ha preso il posto di Vittorio Catone: la scelta è stata fatta con il benestare e l’approvazione del presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fdi, che ha chiesto con decisione un professionista all’altezza, dal curriculum inattaccabile, che potesse porre le basi per rilanciare lo scalo.
Comunque, il compito dello stimato professionista non si presenta facile visto che nei giorni scorsi al tempo della scelta dei vertici, la coalizione e Marsilio hanno posto con forza la esigenza di approvare il piano industriale da tempo sul tavolo e non licenziato da un consiglio di amministrazione da mesi in prorogatio e con alcune defezioni.
L’avvocato abruzzese, ex ufficiale della guardia di finanza, che ha importanti rapporti nazionali ed internazionali anche nel settore specifico, è stato investito ufficialmente dall’assemblea dei soci, assieme agli altri componenti del Cda: si tratta di Bruno Gallo, Jessica Coccia, Claudia Ciccotti e Sergio Tedeschi.
Entrando nel merito della Saga, che vive una fase difficile di calo di passeggeri e in termini di bilancio, Fraccastoro non si espone aspettando di prendere visione delle carte, una fase che comincia già da oggi: per ora si limita a dire che “sarà una missione altamente impegnativa, vista la situazione attuale dell’aeroporto d’Abruzzo, ma ci sono tutte le condizioni per rimettere le cose a posto e raggiungere il primo target che c’è stato indicato dall’azionista, ovvero il raggiungimento di un milione di passeggeri entro fine 2025”.
Senz’altro nella capacità di raggiungere questo ambizioso obiettivo a deporre a favore è il curriculum, pesantissimo, di Fraccastoro: tre volte laureato, in Giurisprudenza, Economia e commercio e Scienze politiche, rispettivamente alle università Statale di Milano, alla Sapienza di Roma all’Università degli Studi di Trieste, Fraccastoro è avvocato cassazionista abilitato all’esercizio alla professione nelle giurisdizioni superiori, nel 2014 ha fondato il proprio studio legale con sedi in Via del Corso a Roma e in Corso Monforte a Milano, e si è occupa anche di assistenza giuridica per importanti scali aeroportuali.
È professore incaricato di Diritto dell’energia e dell’ambiente all’Università Guglielmo Marconi di Roma, ed è stato docente di Diritto e regolazione pubblica dell’economia alla Luiss Guido Carli, sempre a Roma. È considerato uno dei massimi esperti in Italia di appalti e contratti pubblici, in generale di diritto regolatorio ed antitrust, oltre che di diritto dell’energia dell’ambiente. Tra i tanti riconoscimenti, anche quello di “avvocato dell’anno” in occasione della Legal community italian award, ed è stato inserito nella classifica dei “50 numeri uno” dell’avvocatura d’Affari italiana.
Tornando dunque alla sua mission, prosegue Fraccastoro: “questo è il momento dello studio e del passaggio di consegne, ho già avuto un primo momento di confronto con il direttore generale. Ci sono diverse soluzioni che intendiamo mettere in campo che, ovviamente, andranno approfondite nel dettaglio, ma si può già affermare che riguarderanno l’ampliamento del numero dei voli e delle rotte, probabilmente anche l’allargamento dei vettori”.
Punto a favore senz’altro il completamento dei lavori dell’allungamento della pista, previsto entro marzo prossimo, perché spiega Fraccastoro, “già oggi la pista nell’attuale lunghezza può consentire l’atterraggio dei voli intercontinentali, ma l’allungamento è necessario anche per il decollo. E questo consentirà di ampliare la possibilità di proporsi ai vettori intercontinentali come hub strategico e dunque quella di introdurre nuove rotte”.
Per quanto riguarda poi la flessione dei passeggeri registrate nell’ultimo anno, che tante polemiche politiche hanno provocato, tiene a sottolineare il neopresidente: “i dati vanno letti e interpretati: soltanto da questo mese possiamo fare un paragone uno a uno, perché fino al mese scorso scontavamo la cancellazione del volo Pescara – Milano Linate, che da solo incideva sul 10% dei passeggeri. Da questo mese già si registra invece un sostanziale pareggio, ma noi ovviamente non ci accontentiamo, il pareggio non rientra nelle nostre corde. L’obiettivo è e resta, lo ripeto, quello di un milione di passeggeri entro fine 2025”.
Per Fraccastoro, intanto, la soddisfazione di essere tornato nella sua regione. Una occasione per ricordi ed emozioni di tanti anni fa.
“Poco più di 35 anni fa ho lasciato l’Abruzzo, la mia famiglia, i miei amici, il mio mare, per intraprendere una carriera nella Guardia di Finanza. Mio papà, con il cuore spezzato, quel giorno mi disse: ‘Figlio mio, anche se girerai l’Italia, non dimenticarti mai delle tue origini’. Così è stato, posso affermare ora. Ho fatto un lungo percorso da allora, fortunatamente pieno di successi e di momenti entusiasmanti, riuscendo a costruirmi una famiglia che mi ha dato tutto ed un lavoro pieno di soddisfazioni impensabili, anche nella mia nuova vita da avvocato, ma solo chi ha avuto una esperienza come la mia sa quanto ti manca non vivere tutto quello che hai visto, saputo o vissuto sempre da lontano”.
“Ecco perché oggi sono qui. Ecco perché, seppure sarà una missione che si preannuncia difficile, ce la metterò tutta per portare a termine anche questa nel migliore dei modi e ripagare la stima e la fiducia di chi ha creduto tanto in me. La mia famiglia è ancora lì, i miei amici sono ancora lì, il mio mare pure. Abruzze me, sono tornato”, conclude Fraccastoro.
L’INTERVISTA
Download in PDF©