SANGUE SULLE STRADE ABRUZZESI: INCIDENTI A VASTO E BELLANTE, QUATTRO LE VITTIME

3 Marzo 2024 09:19

Chieti - Cronaca

VASTO – Altre tragedie sulle strade abruzzesi, con due incidenti che ieri sera hanno causato  tre vittime a Vasto e una Bellante.

A Vasto a causa dell’urto violento tra una jeep Renegade e una Bmw coupé hanno perso la vita Paolo Marchesani 51 anni, , operaio Sevel e la nipote di 15 anni Martina Mancini, a bordo della Renegade.





A perdere la vita a bordo della BMW Dante Carpi, 57 anni noto ristoratore cittadino, titolare della barcaccia a Vasto Marina e grande tifoso della vastese. Miracoloso illeso il figlio, uno dei suoi quattro figli, che viaggiava al suo fianco.

Nella jeep Renegade viaggiava anche la figlia di Paolo Marchesani, ora gravemente ferita, operata d’urgenza ieri sera e ricoverata all’ospedale San Pio,  e la moglie. Tutti insieme si stavano recando ad una festa di compleanno.

Sul posto sono intervenute due ambulanze oltre ai carabinieri, la polizia e i vigili del fuoco. La circolazione è rimasta completamente bloccata per ore per permettere le operazioni di soccorso.La procura di Vasto come da prassi ha disposto il sequestro delle due vetture.





L’altro incidente nel teramano, sulla statale 80, tra Bellante Stazione e Selva Piana di Mosciano Sant’Angelo: Luca Di Domenico, idraulico 44enne di Bellante è morto dopo che la sua Fiat Panda , mentre procedeva lungo un rettilineo si è scontrata frontalmente con un furgone Renault Trafic che procedeva in direzione Giulianova, guidato da un cittadino danese di 52 anni.

L’uomo è morto sul colpo, ma non è escluso che all’origine dello scontro possa esserci stato un malore. L’autopsia sarà effettuata martedì.

A esprimere il cordoglio della comunità scolastica per la orte di Mattina Mancini è il dirigente scolastico Nino Fuiano. “La comunità del Mattei è in lutto – scrive il dirigente scolastico – Martina, la nostra Martina è volata in cielo a seguito di un tragico incidente. È dura semplicemente pensare come possano accadere fatti del genere, immaginare che a 15 anni la vita possa essere spezzata. Come preside di una comunità fatta di ragazzi e ragazze che quotidianamente cercano, faticosamente, di costruire speranze e progetti sento il dovere di testimoniare, ogni giorno, la vita fatta di gioia ma intrisa anche di dolore. Sento il bisogno di testimoniare una ulteriore speranza che non deve mai arrendersi.  Martina resterà, per sempre, una di noi. Per chi crede, Martina resterà nella nostra preghiera. Il mio e nostro abbraccio alla famiglia, ai genitori. Staremo vicino ai nostri ragazzi sempre”.

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