L’AQUILA – Un emendamento per rafforzare, con la previsione di un commissario ad acta, la valutazione stringente dei manager delle Asl, alla luce del buco del deficit di 128 milioni di euro. Un’azione necessaria, “perché chi deve curarsi è costretto ad andare fuori, oppure a rinunciare e la Giunta corregge il disastro provocato dalla cattiva gestione della sanità territoriale, tagliando altre prestazioni e servizi alla comunità, lasciando però immutati vertici che dovrebbero essere già decaduti”.
L’annuncio in vista del consiglio regionale straordinario del 27 maggio è del capogruppo del Pd in consiglio regionale Silvio Paolucci.
“La toppa messa dalla Giunta al deficit delle quattro Asl è peggio del buco provocato alla sanità abruzzese da cinque anni di centrodestra. Un buco di oltre 128 milioni al 31 dicembre, prodotto dal passivo di tutte e quattro le Asl – prosegue Paolucci -: 60 milioni troveranno copertura all’interno degli stanziamenti della sanità, mentre 68 milioni sono le coperture di cui si farà carico la Regione con il disegno di legge approdato in Consiglio Regionale con 19 milioni di tagli. Una situazione mai accaduta prima e che pagheranno gli abruzzesi, mentre Marsilio promuove i manager che per legge dovrebbero essere automaticamente decaduti in caso di disavanzo, con direttori amministrativi e sanitari.
“In pratica, nonostante i debiti, le file d’attesa, la mobilità passiva e il caos della sanità, le norme che prevedono rimozione e decadenza della governance nominata dal centrodestra non vengono applicate, mentre negli anni scorsi gli ex manager della Asl di Pescara e L’Aquila Armando Mancini e Roberto Testa e il direttore dell’Asr Alfonso Mascitelli, sono stati rimossi illegittimamente senza rispettare le norme: incredibile”.
“Che la situazione sia grave anche per il 2024 lo denuncia la stessa maggioranza quando prevede all’articolo 2 del disegno di legge presentato che le Asl devono prevedere un piano di rientro in pochi giorni – incalza Paolucci -. Ed è su questo che presentiamo un emendamento per rafforzare, con la previsione di un commissario ad acta, la valutazione stringente dei manager delle Asl. Un’azione necessaria, perché i conti sono in rosso, come denunciamo da tempo a gran voce, chi deve curarsi è costretto ad andare fuori, oppure a rinunciare e la Giunta che fa? Corregge il disastro provocato dalla cattiva gestione della sanità territoriale, tagliando altre prestazioni e servizi alla comunità, lasciando però immutati vertici che dovrebbero essere già decaduti per il disastro provocato.
Non lo diciamo noi, lo dicono più riferimenti normativi nazionali e non solo: i decreti legislativi n. 502/1992 e n. 171/2016, ad esempio, ma anche la Finanziaria 2010, nonché la Regione stessa, nella delibera di Giunta n. 571 dell’11 settembre 2023 e persino il contratto vigente dei manager Asl nominati dall’esecutivo.
Chi governa lo sa, tant’è che oggi le ignora, ma ha usato illegittimamente le stesse leggi per eliminare persone scomode, anche a costo di esporre l’Ente a risarcimenti onerosi, com’è accaduto con i Direttori rimossi. Dopo il danno di un sistema sanitario fermo e inefficace, la beffa di Marsilio che tutela i vertici Asl che non sono riusciti a gestire al meglio i conti, cosa mai avvenuta in Abruzzo in questa misura”.
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