GUARDIAGRELE – “Nella sanità abruzzese sembra prevalere metodo dell’onnipotente amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, che tra le le sue modalità di contenimento dei costi dell’azienda usa disinvoltamente il cosiddetto outsourcing, cioè, l’esternalizzazione dei servizi”.
Parte da questa riflessione, l’analisi sulla progressiva precarizzazione del personale nella sanità regionale, a firma di Angelo Orlando ex consigliere regionale e parlamentare di Rifondazione comunista, e che volentieri ospitiamo.
SANITA’: CONFLITTO TRA UGUALI E METODO TAVARES
Bisogna riconoscere alla politica abruzzese, quella regionale, una certa originalità di comportamento. Ad esempio, qualche settimana fa, si è accesa una vivace polemica tra una parte dell’opposizione – l’altra non partecipa a questo tipo di dibattito – e la maggioranza di turno.
L’occasione? La pubblicazione di un report sulle performance regionali, report che collocava la regione Abruzzo in una posizione non certo esemplare nella graduatoria nazionale dell’efficienza dei servizi sanitari regionali.
Il primo dato originale è rappresentato dal fatto, stranamente ma non tanto, che queste polemiche scoppiano nel momento in cui qualche soggetto esterno, “ Osservasalute” oppure, in questo caso, “ CREA Sanità “ esibisce tutta una serie di cifre e tabelle.
Ma, di grazia, queste cifre e questi dati non sono a disposizione anche della gioiosa macchina da guerra delle strutture amministrative e dei servizi del sistema sanitario regionale, dall’Assessorato passando per l’Agenzia Sanitaria fino alle strutture periferiche?
Perché qualcuno deve raccontarci quello che già dovremmo conoscere?
L’altra osservazione scontata è la velocità con la quale queste polemiche scompaiono all’orizzonte per dar luogo ad altri tipi di polemiche.
La ragione di questa velocità di spegnimento dei fuochi? Semplice: il fatto che aldilà dei distinguo e delle accuse tra maggioranza e opposizione di turno – fatta eccezione per il Movimento 5 Stelle sommato alla componente “futuribile” – è ovvio che dal 2009 la politica sanitaria è stata da tutti delegata al Piano di rientro e, quindi, a Roma. Sarebbe, però, anche interessante scoprire perché, a fronte dell’esibizione di certi report, altri vengano trascurati.
Pur comprendendo la tempesta del dubbio elettorale e i vari travagli interiori di questi mesi, è strano che nessuno abbia fatto riferimento ad una pubblicazione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l’Agenas , “Andamento economico-patrimoniale anni 2019-2020 Regione Abruzzo”, datata 29 aprile 2022.
In questo contesto appare l’ombra dell’onnipotente amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, che tra le le sue modalità di contenimento dei costi dell’azienda usa disinvoltamente il cosiddetto outsourcing, cioè, l’esternalizzazione dei servizi.
Guardiamo adesso la pagina del report dedicata al costo del personale negli anni 2020-2019:
Personale sanitario-dipendente: 2020- 654.100.336 ; 2019- 639.433.136, con un incremento del 2,3%;
Personale sanitario-non dipendente: 2020- 38.705.848 2019- 24.591.551, con l’incremento del 57,4%.
Personale non sanitario-dipendente: 2020- 125.970.206; 2019- 127.007.966 con un decremento dello 0,8%;
Personale non sanitario-non dipendente: 2020- 8.754.553; 2019- 5.129.324 con un incremento del 70,7%.
Perché queste cifre, soprattutto quelle dell’esternalizzazione di servizi, non destano alcun interesse nella politica regionale?
Perché neanche l’Agenas, dopo otto mesi, è in grado di fornire il quadro complessivo del 2021?
Forse perché verrebbe fuori che la pandemia ha prodotto ulteriore precarizzazione? E se guardassimo anche le tabelle della mobilità passiva? Perché nessuno si preoccupa anche di analizzare le tabelle delle singole ASL?
Dimenticavo. Gli strateghi della politica nazionale hanno deciso che per questo e altri impellenti problemi si aspetta il 2023!
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