SANITA’ ABRUZZO, PAOLUCCI: “DEBITO OLTRE 200 MILIONI”. VERI’: “DA OPPOSIZIONI ALLARMI INFONDATI”

2 Novembre 2022 15:19

Regione - Politica, Sanità

L’AQUILA – Nuovo scontro sulla sanità abruzzese tra le opposizioni e la maggioranza di centrodestra.

“Il debito ormai è strutturale ed è ben oltre i 200 milioni. Per quattro anni la sanità abruzzese è senza governance e senza atti di programmazione: il fallimento della Giunta di Marco Marsilio“, l’attacco di Silvio Paolucci, capogruppo del Pd in consiglio regionale, ed ex assessore al Bilancio e sanità.

Per l’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì, invece, “puntuali, come ogni anno in questo periodo, le minoranze scatenano il solito allarme sui conti della sanità, agitando lo spettro del commissariamento e introducendo un loro principio rivoluzionario nella contabilità: la chiusura dei bilanci annuali non il 31 dicembre, ma liberamente in un qualunque giorno dell’anno. E soprattutto prima dell’Intesa Stato-Regioni che definisce il riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2022 (e dunque le risorse disponibili), che ad oggi non è ancora arrivata”.

PAOLUCCI: “IL FALLIMENTO DELLA GIUNTA MARSILIO”

Diventa sempre più profondo il rosso della sanità regionale. In soli quattro anni di governo del centrodestra il deficit delle 4 Asl abruzzesi si assesta fra i 200 e i 300 milioni di euro, arrivando a rappresentare il 10% circa del fondo sanitario regionale.

È rimasta totalmente a zero la programmazione del comparto: da tre anni l’Abruzzo non ha né piano, né rete sanitaria, gli unici atti sono quelli della giunta di centrosinistra e le risorse per gli investimenti (edilizia e PNRR) sono congelate in attesa di conoscere come debbano essere impiegate. Una situazione allarmante, destinata inevitabilmente a ripercuotersi sulla comunità, in termini di qualità e offerta sanitaria e anche dei servizi, non a caso, oltre lo stallo che denunciamo ormai da 18 mesi, c’è la crescente mobilità passiva che porta e porterà sempre più abruzzesi a curarsi fuori regione, come documentano tante storie di cronaca degli ultimi mesi.

Nonostante ciò l’esecutivo ha continuato la sua politica di annunci, rimanendo negligente verso i tavoli ministeriali e facendo mancare una programmazione essenziale perché il diritto alla salute e alla cura sia assicurato”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci commenta i dati emersi dalla relazione delle Asl sul debito della sanità regionale.





Non è solo la sanità del presente a farne le spese, ma è soprattutto quella del futuro.

Un quadro più chiaro lo avremo una volta viste le carte intercorse fra Regione, Ministero e Dipartimento alla Salute in merito alla nuova Rete Ospedaliera della Regione Abruzzo, che da ben otto mesi chiediamo insistentemente alla Presidenza del Consiglio Regionale con accesso agli atti e che altrettanto insistentemente e ingiustificatamente ci vengono negate da aprile 2022.

Intanto sul territorio la situazione è peggiore di giorno in giorno: nelle Asl non si compra più nulla e lo dimostrano le varie proteste, ultima, solo in ordine di tempo, quella a L’Aquila per denunciare carenze di personale e di dispositivi, come la mancanza dei cateteri venosi che ha persino fermato l’attività della Radiologia interventistica ad Avezzano; non si affronta l’endemico sovraffollamento dei pronto soccorso, sempre più trincee per medici, personale sanitario e pazienti e si tagliano sempre di più i servizi di emergenza alle aree interne, lasciando così scoperto il diritto alla tempestività della cura che tutti devono avere.

E ciò nonostante la mole di risorse anche ereditate che questo governo regionale ha avuto ed ha per programmare: solo nel triennio attuale, 300 milioni ulteriori di fondi correnti, più le risorse del PNRR e gli oltre 400 milioni per l’edilizia sanitaria che la maggioranza ha deciso coscientemente di ibernare, in assenza dell’adozione degli atti di programmazione.

Con il governo di centrosinistra abbiamo anche lasciato un comparto in salute, certificato dal Tavolo di Monitoraggio il quale ha attestato un Consuntivo 2018 con un avanzo di 0,088 mln di euro e dall’uscita da un commissariamento di cui, però, chi guida oggi la Regione non è riuscito nemmeno a completare le successive fasi previste, trovandosi oggi con un deficit che va ben oltre il limite di legge e con il rischio di un nuovo commissariamento.

I 200 milioni di deficit sono infatti già il 10% del fondo sanitario regionale, bisogna stare entro il 5% per evitare di finire di nuovo commissariati oppure, come forse accadrà, chiedere indulgenza politica per non arrivarci di nuovo, nonostante le drammatiche cifre di una realtà della sanità abruzzese sempre più ridotta in macerie da chi dovrebbe amministrarla”.

VERI’: “NESSUNA VORAGINE DA 200 MILIONI, DA OPPOSIZIONI ALLARMI INFONDATI”





“Come ho già spiegato lo scorso anno, e prima ancora nel 2020 e anche nel 2019 gli equilibri di bilancio vengono certificati dal Tavolo di Monitoraggio nella primavera successiva all’anno di riferimento: vale a dire che il responso sul 2022 lo avremo solo nella primavera 2023. Vorrei sapere sulla base di quali poteri divinatori, PD e M5S ogni fine anno rilanciano questi allarmi, venendo sistematicamente smentiti dai fatti e dalle certificazioni dei tecnici del ministero”.

L’assessore rimarca come i 200 milioni di cui parla l’opposizione siano calcolati (come ogni anno) sulle proiezioni “a chiudere” delle Asl, che si basano sui dati di bilancio al 30 giugno.

“Un passaggio intermedio che non tiene conto soprattutto del valore dei ricavi, normalmente definiti proprio nel secondo semestre dell’anno, che riguardano sia il valore della produzione, sia i risultati delle azioni messe in campo dalle Asl per efficientare la spesa, sia tutte quelle entrate (come i payback farmaceutico o della protesica) che non sono ancora calcolati, perché legati a provvedimenti statali”.

Verì non nasconde che la situazione non sia semplice.

“Non dimentichiamo che i maggiori trasferimenti statali non hanno coperto i maggiori costi sostenuti per far fronte all’emergenza pandemica e che al momento non sono state neppure definite compiutamente le misure sull’aumento dei costi energetici, ad oggi tutti a carico del bilancio delle aziende sanitarie. In questi mesi, però, la Regione non è certa rimasta a guardare l’evolversi degli eventi, ma è intervenuta fattivamente concordando piani con le singole aziende e confrontandosi sui tavoli nazionali insieme alle altre Regioni italiane, tutte alle prese con difficoltà simili. La Regione Abruzzo ha scelto, anche per il 2022, di non penalizzare gli investimenti su tecnologia e soprattutto sul personale, che in anni fin troppo recenti ha rappresentato la sola leva su cui si interveniva per far quadrare i conti, a scapito della qualità dell’assistenza”.

Un ultimo passaggio, l’assessore lo riserva agli strumenti di programmazione.

“La nuova rete ospedaliera non è stata oggetto di ulteriori osservazioni da parte del ministero e siamo quindi in attesa del via libera definitivo, che porterà al successivo iter in Consiglio regionale. Sulla rete territoriale, invece, sono già state avviate le fasi di confronto con le parti sociali ed entro dicembre sarà recepita con provvedimento, in linea con le scadenze stabilite dal ministero”.

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