“SANITÀ ALLO SBANDO, AUMENTO TASSE E BIONDI TACE?”. ALBANO, “IN CDX SOLO FAIDE PER IL POTERE”

INTERVISTA A NEOSEGRETARIO PROVINCIALE DEL PD, BORDATE CONTRO SINDACO DELL'AQUILA, "NON RAPPRESENTA I CITTADINI E IL TERRITORIO, LI SACRIFICA ALLA DISCIPLINA DEL PARTITO NAZIONALE".

21 Marzo 2025 08:14

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – “Io mi chiedo dove sia Pierluigi Biondi, massima autorità sanitaria sul territorio, presidente del Comitato ristretto dei Sindaci della Asl. Perché tace davanti al mostruoso debito della sanità, davanti all’aumento dell’addizionale Irpef, davanti ai servizi allo sbando, nonostante il deficit macinato? E’ ancora interessato alla sua città, al suo territorio, fa ancora gli interessi degli aquilani? Il suo silenzio è vergognoso!”.

Un fuoco di fila di domande retoriche, un duro attacco al centrodestra, in Regione Abruzzo e al Comune dell’Aquila, con bersaglio prediletto, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, di Fratelli d’Italia, quello sferrato, nell’intervista ad Abruzzoweb, dal segretario provinciale del Partito Democratico, il 36enne Stefano Albano, capogruppo dem in consiglio comunale e al suo secondo mandato, figlio di Vito Albano, segretario Federazione italiana dei medici di medicina generale, ex presidente dell’Ordine dei Medici ed ex consigliere comunale del Pd anche lui.

Eletto il 10 marzo, come candidato unico, prendendo il posto di Francesco Piacente, Stefano Albano entra nell’intervista anche nel merito delle spaccature del Pd in Europa sulla mozione a sostegno del Piano ReArm Europe, con la segretaria Elly Schlein della cui corrente lo stesso Albano fa parte, che aveva posizionato il gruppo parlamentare in Ue per l’astensione, con il risultato finale però di 10 sì al riarmo da parte dell’ala riformista. E lancia bordate ancora contro il centrodestra, “lacerato da faide sia al Comune dell’Aquila che in Regione”.

“La questione della sanità in Abruzzo è drammatica, si tratta del vero fallimento del centrodestra che governa il capoluogo di regione così come l’Abruzzo intero – esordisce . Dico che si tratta di un disastro perché di fatto le quattro Asl hanno nel 2024 accumulato un debito di 200 milioni di euro a fronte di un report del ministero che classifica l’Abruzzo terzultima fra le regioni in Italia per l’erogazione della prestazione. Che vuol dire? Vuol dire che aumenta il debito e precipita la qualità dei servizi”.





Un paradosso per Albano, in quanto “di solito quando si accumula un debito lo si fa perché si investe per alzare la cosiddetta soglia dei Lea, i livelli essenziali di assistenza. Qui noi invece assistiamo a un precipitare della qualità dei servizi. Non è che va meglio nella nostra Asl provinciale, dove il debito è di 60 milioni di euro. E ora davanti a questo deficit mostruoso la Regione Abruzzo aumenterà  le tasse degli abruzzesi in particolare all’addizione Irpef.  Una stangata che è il frutto della loro gestione fallimentare”.

Per Albano dunque, “qui chiaramente c’è l’obiettivo di smantellare la sanità pubblica e ci stanno riuscendo. In attesa della sanità territoriale, che serve proprio a garantire che ci sia una sanità pubblica di qualità. Ce l’ha insegnato la pandemia, tutte le maggiori menti della sanità globale ci dicono che bisogna invertire il rapporto tra ospedale e territorio”.

E veniamo dunque al Comune dell’Aquila dove dal 2017 amministra il centrodestra di Biondi, che è anche responsabile nazionale enti locali di Fdi e presidente regionale dell’Anci.

“La sanità non è di diretta competenza comunale, ma ricordo che non solo il sindaco è la massima autorità sanitaria sul territorio ma Biondi è il presidente del Comitato ristretto dei Sindaci, cioè di quell’organismo provinciale che deve vigilare sulla Asl e in particolar modo esprime pareri sui bilanci. Io mi chiedo dunque: ma dove sta Pierluigi Biondi? In questi giorni è intervenuto in tutta una serie di ricorrenze di carattere più o meno civico, il compleanno dell’Unità d’Italia e così via. Ma è completamente assente rispetto a questa vicenda gigantesca che ha un impatto diretto sui territori, e la nostra città è una di quelle che risentirà di più di questo disastro. Noi riteniamo che il silenzio assordante di Biondi sia inaccettabile”.

E incalza: “Biondi fa gli interessi degli Aquilani? Non ci risulta, purtroppo continua a preferire il suo ruolo politico di membro della segreteria nazionale di Fratelli d’Italia e quindi continua a preferire la disciplina di partito, e da qui il silenzio, la mancata difesa del proprio territorio e dei propri cittadini”.

Albano parla poi di un centrodestra “allo sbando, e lacerato dalle divisioni interne”.





“Il summit in Regione sull’aumento dell’addizionale Irpef è finito molto male, con la Lega che è uscita dalla riunione fra le urla di Marco Marsilio. Ma non solo, abbiamo assistito ad una tornata di congressi di Fratelli d’Italia nella quale ili sindaco Biondi era regolarmente assente, sia a L’Aquila, che a Sulmona ed Avezzano. In Fratelli d’Italia c’è un clima di resa dei conti, e lo stesso avviene nella Lega dove abbiamo appena visto un attacco sferrato dal consigliere comunale Alessandro Maccarone contro il suo assessore Francesco De Santis sulla vicenda dei parcheggi, una vicenda che è all’anno zero da anni e mi chiedo come mai proprio adesso è arrivato questo attacco. Forse perché ha poco a che fare con la vicenda dei parcheggi e del rilancio del centro storico, e molto ha a che fare con un regolamento di conti interno alla Lega”.

Per non parlare di Forza Italia, dove “c’è chiaramente una guerra fra un pezzo di gruppo dirigente, quello che fa riferimento a Giorgio De Matteis e l’assessore regionale e presidente del consiglio comunale Roberto Santangelo. Insomma, un centrodestra che dal livello comunale, quindi di Palazzo Margherita fino al governo della regione, è poco concentrato a risolvere i problemi degli abruzzesi, anzi accumula danni, come la vicenda sanità e quindi la necessità di metterci una toppa alzando le tasse dimostrano.  L’unica cosa che li tiene uniti è la mera gestione del potere”.

Per quanto riguarda le priorità del suo mandato da segretario provinciale dell’Aquila, “sono tre, ovvero la sanità, il lavoro e la scuola. Mi concentro un attimo sul lavoro, perché in particolar modo noi siamo preoccupati rispetto a quello che lo scenario internazionale e la politica dei dazi di Donald Trump si tradurrà in effetti devastanti sul territorio, in particolare sul farmaceutico e l’automotive”.

Infine una battuta sulla spaccatura in Europa sulla mozione a sostegno del Piano ReArm Europe, con la segretaria Elly Schlein che aveva posizionato il gruppo parlamentare in Ue per l’astensione. E il risultato finale con 10 sì al riarmo.

“Non ci giro intorno. Il voto al Parlamento Europeo, dove il Pd si è spaccato, costituisce una ferita. Una ferita per i nostri elettori, il nostro mondo, insomma, il nostro popolo. Io spero e auspico che una simile condizione non si ripeta mai in più. Posso annunciare, intanto, che questa specifica frattura avvenuta sul voto al Parlamento Europeo si è ricomposta. La posizione unitaria che di fatto torna a portare tutto il partito sulla linea Schlein  è quella contro la proposta di di riarmo dei singoli paesi, a favore invece di un’Europa unita integrata dalla difesa comune e soprattutto, sulla giustizia sociale. Devo dire che il successo della manifestazione di sabato costituisce un importante spinta di fiducia. Una piazza stracolma che ha urlato la necessità di andare verso gli Stati Uniti di Europa, di un’Europa più integrata. Mi pare che sia stato un segnale straordinario nella partecipazione gigantesca e nella qualità delle persone che hanno animato il palco, i migliori intellettuali del nostro Paese”.

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