ROMA – I medici d’emergenza, i camici bianchi che salvano la vita in pronto soccorso, sono pochi, stressati, usurati e scelgono spesso di lasciare.
“In Italia oggi mancano nei pronto soccorso, secondo i nostri ultimi dati, circa 4mila medici, ovvero il 40%. Negli ultimi 12 mesi noi abbiamo avuto l’uscita di un migliaio di colleghi e l’entrata di circa 500. Interessante il dato che emerge: l’uscita è per il 70% con dimissioni per pensionamento, scelta del privato o per la medicina generale. Il turnover tra giovani e ‘anziani’ è di 1 a 2, ovvero due escono e solo un collega entra”.
A fare il punto per l’Adnkronos Salute è Fabio De Iaco, presidente della Simeu (Società italiana di medicina emergenza-urgenza), che oggi ha riunito a Roma oltre 140 direttori di pronto soccorso per l’evento ‘Accademia dei direttori Simeu 2023’, per fare il punto sulla situazione attuale dei dipartimenti di emergenza e individuare delle soluzioni scientifiche.
Dalla survey della Simeu, “emerge un dato interessante sulle misure che le aziende sanitarie hanno messo in atto per sopperire alle uscite dei colleghi: c’è una frammentazione estrema delle misure”, sottolinea il presidente a margine dell’evento.
“Nel 54% ci sono dei contratti atipici, nel 48% delle aziende lavorano dei medici non d’emergenza pagati a prestazione, le cooperative dei ‘gettonisti’ sono usate nel 28% dei pronto soccorso – snocciola i dati De Iaco – ma con una grandissima differenza tra Nord (47%), Centro (19%) e Sud (10%)”. “Altro dato interessante – prosegue il vertice Simeu – nel 32% dei pronto soccorso lavorano gli specializzandi come in ossequio al decreto ‘Bollette’ che ha inserito questa possibilità. Ma è evidente che in molte aziende non sono stati fatti i bandi per accettare gli specializzandi. Ed è grave”.
Ancora, la survey indica che, “soprattutto al Nord, ci sono ambulatori a bassa criticità che non sono gestiti da medici d’emergenza, dove vengono dati codici verdi, gialli e rossi”, precisa De Iaco.
“Cinque notti al mese – conclude – vengono considerate ‘lavoro usurante’. Sappiamo che nell’82% dei pronto soccorso c’è almeno un medico che supera questo limite ogni mese e che questo limite viene superato dal 45% di tutti i medici. Un livello di usura enorme”.
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