L’AQUILA – “‘Da altre fonti questa Procura è stata informata che in alcuni nosocomi la carenza di particolari farmaci costosi è ovviata chiedendo ai pazienti stessi di procurarseli all’esterno della struttura in cui sono ricoverati’. Questa la denuncia, accuse infondate quelle del procuratore secondo il presidente della Regione Marco Marsilio, tanto che la Corte non ne ha tenuto conto approvando il rendiconto”.
In diretta su La7, questa mattina, il presidente Marsilio, di FdI, ospite della trasmissione “L’Aria che tira”, condotta da David Parenzo, è stato intervistato in merito all’inchiesta giornalistica di Isabella Ciotti sulla sanità abruzzese, sotto ai riflettori a causa dell’esplosione del debito delle quattro Asl che potrebbe essere ridotto entro dicembre a 130 milioni di euro.
“Abbiamo deciso di andare a verificare se effettivamente qualche problema c’è, perché quando un organo dello Stato scrive cose di questo tipo, è giusto capire”.
A questo punto le testimonianze raccolte tra i pazienti intervistati in Abruzzo: “Il peso del debito sanitario della Regione Abruzzo è sulle spalle dei pazienti”.
Il primo paziente, Giuseppe, cardiopatico, racconta il suo ultimo ricovero all’ospedale “San Salvatore” dell’Aquila: “La prima cosa che hanno chiesto è stata di portare i farmaci per la mia terapia. Si sono presi un blister per ogni farmaco. Sono stato ricoverato un mese, tutti i santi giorni mi chiedaìevano i farmaci, persino l’insulina”.
Si tratta, viene sottolineato nel servizio, “dell’effetto dei tagli operati dalle Asl abruzzesi a fronte di un disavanzo che, nel 2023, superava già i 120 milioni di euro. Per questo la Regione ha chiesto a ciascuna delle Asl di presentare il proprio piano di rientro. Manovre correttivi che si concentrano sulla spesa farmaceutica”.
A qeusto punto, un’altra intervistata spiega: “Domani mattina mio marito ha una visita e mi hanno detto di portare due pile AA per un apparecchio che deve indossare per 24 ore”. E in onda viene trasmesso anche il video della visita, con l’operatrice sanitaria che ammette “a noi non le danno le pile” e chiede: “le avete portate?”. Diverse le testimonianze raccolte anche a Lanciano, della Asl di Chieti.
Poi la testimonianza di un medico, che ha preferito restare anonimo, col volto coperto, una “vigliaccheria” come l’ha definita Marsilio: “Situazioni in cui l’antibiotico-terapia diventa essenziale subito e devi mediare sul tipo di antibiotico che scegli, devi cercare di adattare quello che hai e non andare dritto con quello che metteresti – ha detto l’intervistato – Qualche mese fa per alcuni giorni è mancata l’Aspirina in vena. È una situazione brutta per chi lavora da decenni in questi termini, veramente difficile da immaginare”.
Marsilio ha poi subito sottolineato: “Negli ospedali pubblici abruzzesi ho fatto curare tutta la mia famiglia, non mi fiderei delle persone che non ci mettono la faccia”.
“Se fosse vero quello che si dice io starei in galera, perché se si negano farmaci ai malati negli ospedali qualcuno va in galera. Riconosco che c’è un testo scritto da un procuratore della Corte dei Conti. Ma il peso che la Corte ha dato a questa accusa generica infondata ed anche grave è stato tale che non ne ha tenuto conto”.
In merito alle testimonianze: “Per il primo signore abbiamo verificato e si è trattato di un disservizio momentaneo di fornitura. Parliamo di farmaci da migliaia di euro, se fosse vera l’accusa del procuratore la notizia non sarebbe rimasta così nascosta e non ci sarebbe stato bisogno di inchieste, ma sarebbe stata una notizia di pubblico dominio”.
Per quanto riguarda gli altri casi: “Verificheremo i singoli episodi, non mancheremo di andare fino in fondo. Quello che voglio chiarire è che quando si risparmia sui farmaci, si risparmia sul costo e non sulla quantità. Abbiamo avuto casi di farmaci acquistati male con procedure sbagliate”.
E poi, rivolgendosi al conduttore: “Le posso raccontare come ho trovato la sanità 5 anni fa, non esisteva una centrale unica di committenza. Ho messo in piedi il sistema che permette di acquistare i farmaci nella condizione migliore per abbattere il costo. Problema che c’è in tutta Italia, ora c’è però particolare attenzione sull’Abruzzo. Forse qualcuno, come Elly Schlein, ce l’ha con noi perché abbiamo vinto le elezioni e, nonostante la sua campagna elettorale, gli abruzzesi non hanno creduto a questa rappresentazione drammatica. Non c’è una sola Regione che non ha sfiorato il tetto della spesa farmaceutica, ci sarà un problema generale di incremento costi?”.
Dopo l’intervista, la nota del Pd Abruzzo: “Ospite della trasmissione ‘L’aria che tira’, stamattina su La7 durante un’inchiesta sulla sanità abruzzese, Marco Marsilio ha dato l’esempio di come non dovrebbe comportarsi un amministratore davanti alla denuncia di un problema ormai conclamato. Dopo aver dato dell’ ‘irresponsabile’ al conduttore della trasmissione per il solo fatto di aver sollevato il tema, il presidente della Giunta regionale ha tacciato di ‘vigliaccheria’ un medico che – intervistato col volto oscurato – riferiva di una situazione difficile per quanto riguarda i farmaci in un ospedale abruzzese”.
“Quindi si è lanciato in una strenua difesa dei direttori generali delle ASL da lui nominati, quasi fossero dei marziani appena sbarcati sulla terra e non i massimi responsabili delle strutture che hanno creato una voragine di debiti vicina ai 200 milioni di euro, denunciando poi il presunto caso di un farmaco pagato 24 volte il dovuto, evidentemente da strutture che lui stesso ha nominato: ci piacerebbe sapere dove, come e quando questo sia potuto accadere”.
“Infine è precipitato nel ridicolo allorché – davanti alla molteplici criticità emerse nell’inchiesta di La7 e alle contestazioni dei giornalisti presenti in studio – ha alluso a presunte nomine politiche in Rai e alla Corte Costituzionale, tranne poi fare un rapidissimo dietrofront, evidentemente consapevole di aver detto un’enormità. Da scolpire nel marmo l’espressione corrucciata del presidente mentre una delle intervistate ripeteva: “Il governatore può dire quello che vuole ma la sanità all’ospedale dell’Aquila non funziona”.
“Se Marsilio pensa di rappresentare così l’Abruzzo, dobbiamo solo auspicare che non venga più invitato in alcuna trasmissione. Quanto alla sanità, ci auguriamo che la figuraccia rimediata oggi a La7 lo faccia riflettere sulla pessima qualità del suo operato. Quello che è emerso dall’inchiesta è di una gravità inaudita: basta con la propaganda e con affermazioni del tipo ‘abbiamo fatto anche cose buone’ (ripetuta persino stamattina). La destra prenda atto della realtà e smetta di dire bugie. Siamo in una condizione drammatica: quando si chiede ai pazienti di comprare i farmaci e portare le pile da casa per le apparecchiature medicali, si sta andando dritti verso il baratro”.
“Se la destra, tra disattenzioni e silenzi, ha in mente un sistema sanitario in cui si curano solo i ricchi, contrasteremo questo disegno con ogni mezzo a disposizione. In Parlamento, in Consiglio regionale, in tutti i luoghi delle istituzioni e nelle piazze, con tutti gli strumenti che la politica e la legge ci mettono a disposizione”, conclude il Pd.
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