SANITÀ: SPUNTA STRUTTURA MISSIONE, LA VUOLE MARSILIO, 140MILA EURO L’ANNO A DG, IN POLE VALENZA

DEFICIT SANITARIO: ARRIVA IN GIUNTA PROPOSTA DI LEGGE CHE ISTITUISCE ORGANISMO CHE DOVRA' CONTROLLARE OPERATO ASL, ANALIZZARE CONTI, VERIFICARE AVANZAMENTI E RISULTATI DEI PIANI DI RAZIONALIZZAZIONE PRESENTATI DAI DIRETTORI GENERALI. COSTO FINO A 2026 DI 1 MILIONE DI EURO, SEDE A L'AQUILA E PESCARA. POSSIBILI TITOLARI EX DIRIGENTE REGIONALE A CONTRATTO ORA ASSUNTA ALL'AZIENDA SANITARIA DELLA PROVINCIA DELL'AQUILA E IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO PRESIDENZA GRIMALDI, CHE STA METTENDO A PUNTO PROVVEDIMENTO

14 Agosto 2024 09:07

Regione - Sanità

L’AQUILA – Una Struttura tecnica di missione, che risponderà direttamente al presidente della Regione, Marco Marsilio, e all’assessore alla Salute, Nicoletta Veri, dal costo di 1 milione di euro fino al 2026, con sedi a L’Aquila e Pescara. Con un Titolare retribuito come un direttore regionale, oltre 140mila euro l’anno, e che dovrà occuparsi del risanamento del debito sanitario, monitorare passo passo l’operato delle Asl e l’applicazione dei piani di rientro presentati dai quattro manager. Ed anche supportare l’Unità appena creata dal governo nazionale, nelle politiche di riduzione delle liste di attesa.

Questo prevede un progetto di legge in fase di “cucina”, una cui bozza è già arrivata nella riunione di giunta regionale dell’8 agosto, e a cui sta lavorando Emanuela Grimaldi, direttore del dipartimento della Presidenza. Operazione che si sta consumando nel massimo riserbo ed Abruzzoweb è venuta in possesso di una versione della legge che a detta di ambienti politici è una delle più vicine a trovare un accordo. Questo in una situazione di chiusura totale di informazioni anche nei confronti degli addetti ai lavori, e dei rappresentanti delle istituzioni sanitarie.

Circolano già anche i nomi dei possibili titolari della struttura: la stessa Emanuela Grimaldi, ma anche l’avvocato Daniela Valenza, ex dirigente a contratto  del servizio “Assistenza Atti del Presidente e della Giunta regionale”, ora dirigente della Asl provinciale dell’Aquila, assunta con il contestatissimo scorrimento delle graduatorie di un bando del Comune dell’Aquila. Nel nuovo ruolo Valenza sta affrontando proprio la problematica del deficit nella Asl più indebitata d’Abruzzo.

Nell’ultima seduta di giunta, la discussione nel merito e l’eventuale approvazione sono state rinviate, serviranno infatti ulteriori approfondimenti, e c’è chi parla anche di una spaccatura all’interno della coalizione di centrodestra, in particolare in seno a Fratelli d’Italia, azionista di maggioranza. Il provvedimento, in ogni caso, dovrà essere approvato in consiglio regionale.

Nessuno nei piani alti di Palazzo Silone ha comunque dubbi sul fatto che la Struttura di missione diverrà presto realtà, vista l’emergenza appresentata dall’esplosione del debito, e anche alla luce dell’offensiva partita dagli stessi banchi del centrodestra, volta a imporre un ruolo determinante del c0nsiglio, e delle commissioni competenti, sulle decisioni in materia sanitaria, a discapito della giunta e dell’assessore Verì, confermata alla stessa scottante delega come assessore esterno non essendo stata rieletta con la lista del presidente, e dunque additata come corresponsabile, non solo dalle opposizioni, del bubbone del debito.

L’obiettivo è dunque è anche quello di riaffermare il primato del controllo su un settore, quello sanitario, che nonostante il debito molto pesante e lo spettro del commissariamento che è tornato ad aleggiare, è ancora politicamente strategico visto che costituisce oltre l’80 per cento del bilancio regionale ed è un settore che dà molte soddisfazioni anche dal punto di vista elettorale.





Ma che in questi primi cinque mesi della dodicesima legislatura è stata una spina nel fianco di un centrodestra che è partito con il piede sbagliato, nonostante il trionfo alle elezioni regionali del 10 marzo scorso, che hanno decretato il secondo storico mandato. Il deficit sanitario è infatti balzato a 122 milioni di euro nel 2023, costringendo il centrodestra ad approvare una manovra di rientro dolorosa, attingendo a 60 milioni dalla cassa sanitaria e altri 60 milioni reperiti anche prelevando provvisoriamente risorse dai fondi del Tfr dei dipendenti e delle tasse regionali che dovranno essere girate al governo centrale

Imponendo poi piani di razionalizzazione della spesa ai manager delle quattro Asl, e in prospettiva a dicembre 2024, a leggere i loro stessi piani, rispediti al mittente per integrazioni e modifiche, il debito sarà sicuramente superiore ai 100 milioni e qualcuno addirittura teme vicino ai 200 milioni. E questo significa il rischio di tornare al commissariamento governativo, da cui l’Abruzzo a costo di molti sacrifici è uscito nel 2016, e di dover contestualmente aumentare le tasse regionali. La struttura di missione sembra in particolare essere stata pensata per marcare stretto e tenere il fiato sul collo ai quattro manager, Ferdinando Romano, Asl provinciale dell’Aquila, Maurizio Di Giosia, Asl Teramo, Thomas Schael, Asl provinciale di Chieti, e Vero Michitelli, Asl Pescara. Tutti di rigorosa nomina politica da parte del centrodestra, dunque persone di fiducia, ma che solo di fatto alla guida di aziende sanitarie con i conti disastrati.

C’è poi chi, come accennato sopra, che in questa struttura legge anche una contromossa rispetto alla presa di posizione del consiglio regionale, con in testa il presidente della commissione Sanità Paolo Gatti, di Fratelli d’Italia, ed anche il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, di Forza Italia, che con l’apporto dell’opposizione e contro il parere dell’assessore Veri’, hanno fatto approvare un emendamento che impone che le commissioni competenti in primis quelle della Sanità e del Bilancio, debbano esprimere pareri vincolanti e non solo obbligatori su tutto quello che riguarda l’argomento sanità, a cominciare anche qui dai piani di rientro delle quattro Asl.

Si era dunque parlato di una sorta di commissariamento del consiglio nei confronti della giunta. Ed ora la nascita di questa struttura di missione va nella direzione opposta.

Entrando dunque  nel merito del progetto di legge, la sede principale sarà L’Aquila quella operativa a Pescara, e avrà una durata temporanea, e comunque non oltre la fine della legislatura, nel 2029.

Si passa poi a definire quelli che sono i compiti della Struttura. Eccoli in sintesi, “monitoraggio, controllo, analisi dei dati, in concorso con l’Agenzia sanitaria regionale”, “attività di impulso e monitoraggio in ordine al controllo di gestione effettuato dalle aziende sanitarie locali”, affiancamento “al dipartimento Sanità nella verifica del rispetto dei piani di rientro predisposti alle aziende sanitarie locali”, con particolare riguardo “alle attività di pianificazione, gestione, risorse umane, finanziarie e strumentali, sulla base dei fabbisogni sanitari”

E  soprattutto, suo compito sarà “il monitoraggio e controllo della attività svolte dai direttori generali per l’attuazione e raggiungimento degli standard fissati nella programmazione regionale”.

Da segnalare infine che la Struttura di missione dovrà supportare l’Unità centrale di gestione per l’abbattimento delle liste di attesa, introdotta dal governo di Giorgia Meloni  con decreto legge 73 del 7 giugno. E che è stata anche osteggiata da più di un governatore perché lesiva dell’autonomia regionali in materia sanitaria. Sulle liste di attesa che in Abruzzo c’è anche una inchiesta della Procura di Pescara che probabilmente si estenderà alle altre province.





A capo della Struttura andrà un titolare nominato con decreto dal presidente della giunta regionale, tra il personale dirigenziale di ruolo, oppure tra il personale dirigenziale di un’altra pubblica amministrazione, ma anche personale estraneo alla pubblica amministrazione dotato delle adeguate professionalità.

Si prevede una procedura di evidenza pubblica, condotta dal dipartimento della Presidenza della giunta regionale. E si anticipa che requisito di cui si terrà conto, sarà quello di aver ricoperto un ruolo apicale in enti pubblici, con particolare esperienza in materia di spesa pubblica, anche in ambito sanitario. Gradite le abilitazioni professionali, anche qui in campo sanitario.

Il compenso del titolare della struttura sarà parificato a quello dei direttori di dipartimento della Regione, che sommando retribuzione tabellare, di posizione e di risultato, supera in media i 140.000 euro l’anno lordi. Il costo della struttura sarà per il 2024 di 200.000 euro, di 400.000 euro per le annualità 2025 e 2026.

La struttura sarà dotata di personale dirigenziale e non dirigenziale, temporaneamente assegnato, e scelto dentro la Regione Abruzzo, in altri enti regionali, e nelle  Asl, che con un apposita convenzione manterranno comunque a proprio carico il trattamento economico del personale.

Saranno ammessi anche consulenti esterni, esperti in particolare nella gestione controllo risanamento degli enti. Per quanto riguarda la logistica le dotazioni tecnologiche necessarie saranno tutte a carico della Regione Abruzzo.

Il titolare della struttura dovrà scrivere trimestralmente un dettagliata relazione da consegnare al presidente Marsilio e all’assessore Veri’.

 

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