SARDINE A PESCARA: FSI, ”UGUALI A SALVINI, ENTRAMBI VOGLIONO DISTRUGGERE LO STATO”

6 Dicembre 2019 21:11

Pescara - Politica

PESCARA – “Dopo il ricciolo Santori ho visto l’intervista di un’altra massima rappresentante delle Sardine. Una giovane e bella ragazza che, incalzata sulle istanze di rinnovamento che sosterrebbero costoro, non è riuscita a fare altro che ripetere a memoria le solite vuote frasi fatte, senza mai rispondere compiutamente alle sollecitazioni degli interlocutori. In effetti alla fine dell’intervista l’unica cosa che è rimasta impressa oltre l’aspetto fisico è stata l’inconsistenza culturale e politica della ragazza”.

Così in una nota Gianluca Baldini, della sezione pescarese del Fronte sovranista italiano, che interviene sul fenomeno delle cosiddette Sardine, movimento di protesta contro il leader della Lega, Matteo Salvini.

La ‘costola’ abruzzese del movimento sarà in piazza Salotto, a Pescara, oggi, sabato 7 dicembre, dalle ore 18.30.

Sempre oggi a Pescara, ma dalle ore 16:00, nella Sala Riserva Dannunziana dell’Aurum, il Fronte sovranista italiano si riunirà “con tutti i militanti e simpatizzanti dell'area di Pescara-Chieti per fare il punto della situazione sull'anno che volge al termine e iniziare a programmare il nostro 2020”, come spiega lo stesso Fsi in un comunicato.

“Questi ‘pesciolini’ – polemizza Baldini – stanno generando un’onda che alimenterà la corrente favorevole a Salvini e alla Lega, così come gli ossessionati da Berlusconi lo hanno tenuto in vita per trent’anni, benché il cavaliere si fosse già affossato da solo dopo il primo decennio di esperienza politica. Non solo perché il loro unico scopo è ostacolare la campagna elettorale permanente dell’ex ministro dell’interno, ma soprattutto perché rappresentano la proposta politica (malcelata) di quella “sinistra” che si propone l’obiettivo di portare a termine proprio il programma di Berlusconi, la cosiddetta ‘rivoluzione liberale’. È quello che dissero a loro tempo Prodi, Bersani e compagni e che ribadiscono oggi i renziani”.





IL RESTO DELLA NOTA

I ragazzi a capo del movimento sono quelli che hanno votati sì al referendum di Renzi e promuovevano il no su quello del nucleare e acqua pubblica. 

Sono quelli che vogliono il petrolio, che spalancano le porte alle grandi opere inutili e impattanti che vengono promosse dagli investitori stranieri per garantirsi rendite sfruttando il nostro territorio, sono quelli che plaudono alla riduzione delle garanzie costituzionali dei lavoratori perché ripongono una cieca fiducia negli automatismi del libero mercato, sono quelli che vogliono più privato e meno stato.

Alcuni di loro ragionano così perché hanno il culetto al caldo, protetti dalle loro famiglie benestanti, altri sono semplicemente incapaci di comprendere che se le destre vincono ovunque è perché le sinistre, quelle che avrebbero dovuto difendere gli ultimi, sono diventate le lobbies dei protetti, della borghesia smorfiosa dalla quale provengono questi ragazzi.

Per chi, come noi, continua a ribadire la propria equidistanza da tutti i partiti e i finti “non partiti” che si differenziano solo per forma e che si equivalgono sostanzialmente nei contenuti, le sardine non sono altro che l’ennesima espressione mutevole dei girotondi, del popolo viola, del partito arancione, della “rivoluzione civile”…

Insomma l’ennesimo tentativo di gatekeeping a sinistra per contrastare la destra.





Oggi in Italia non esiste un partito, a esclusione del Fronte sovranista italiano, che si dichiara socialdemocratico e che prevede nel suo programma misure realmente socialdemocratiche. 

Non c’è. 

C’è solo il partito unico liberale, contemporaneamente al governo e all’opposizione, che vuole portare a compimento l’opera di distruzione dello Stato per lasciare tutto nelle mani del mercato.

La solitudine non ci spaventa. 

Continueremo a lavorare pazientemente per far affermare la nostra alternativa, perché vuol dire riconsegnare centralità alla nostra Costituzione, cioè dignità al nostro popolo.

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