CHIETI – L’Intersindacale sanitaria, in una nota inviata alla regione e al ministro della sanità chiede chiarimenti circa le problematiche inerenti lo scarso utilizzo CUP 2° livello per richieste prestazioni sanitarie in Abruzzo. Si tratta di una strategia in più mosse per ridurre i tempi di attesa.
Compito di tale figura è la gestione delle criticità che si presentano agli sportelli e al call center, da affrontare con differente modalità. Lo specialist interviene nel caso in cui non siano disponibili prestazioni richieste con le “classi di priorità” (lo strumento che differenzia l’accesso a visite ed esami con il criterio dell’urgenza) e in generale nelle situazioni nelle quali gli operatori dello sportello non hanno la possibilità di dare una risposta efficace all’utente.
“Gentile Assessore”, si legge nella nota inviata con particolare riferimento all’assessore Nicoletta Verì, “a 8 anni dalla approvazione del Decreto Commissariale n° 60 del 25.06.2015 (vedere allegato 1), riguardante il “Piano Operativo per liste attesa”, persistono troppe criticità nella adozione di alcune facilitazioni per garantire le prestazioni sanitarie adeguate ai tempi di attesa per i bisogni di salute dei cittadini abruzzesi..Fra queste facilitazioni c’è una azione che prevedeva e prevede, alla pagina 14 del suddetto Decreto, la “Linea di azione 5: Visite e prestazioni di controllo; CUP 2° livello”. Linea di azione che dispone: “Al fine di gestire in modo separato le prestazioni di controllo, si deve programmare in via prioritaria di istituire apposite agende dedicate per le prestazioni di follow-up intese come visite/esami successivi al primo accesso e programmati dallo specialista che ha già preso in carico il paziente anche mediante l’istituzione di CUP di II livello. L’attivazione dei CUP di II livello, presso gli ambulatori delle Unità Operative Ospedaliere e Distrettuali, deve avviarsi entro il termine dei 90 giorni successivi all’entrata in vigore del presente documento. La programmazione, pertanto, richiede il completamento del processo di informatizzazione degli ambulatori”.
“Nello specifico il CUP di II livello deve essere in grado di gestire le agende appositamente costituite attraverso una rete intranet che collega i terminali (client) dai quali gli utilizzatori dei reparti ospedalieri, dei distretti sanitari di base e delle strutture convenzionate, interagiscono mediante interfaccia informatica per le prenotazioni di follow-up. La prenotazione di visite e prestazioni di controllo, qualora necessaria, deve essere obbligatoriamente programmata al momento della conclusione della prima visita/prestazione da parte dello specialista che attiva la presa in carico del paziente secondo la organizzazione aziendale. Il processo di implementazione e di messa a regime dei CUP di II livello sarà oggetto di valutazione dell’attività dei Direttori Generali.”
“Disposizioni che alla data odierna, a otto anni dall’entrata in vigore del Decreto Commissariale n° 60 del 25 giugno 2015, ancora non trovano completa attuazione in quasi tutte le Asl visto che i cittadini abruzzesi dopo una prima visita/prestazione specialistica raramente ottengono, dal medico specialista che li ha visitati, la data della visita di controllo e le relative prescrizioni di visita, esami e farmaci necessari su ricettario del SSN o su pro-memoria stampato come prevede la normativa in materia di dematerializzazione della ricetta medica. Gli stessi sono costretti, perdendo tempo con viaggi di andata e ritorno dai CUP aziendali non sempre vicino casa, a recarsi dal proprio medico di famiglia e dal proprio pediatra di famiglia per ottenere le richieste di visite di controllo e di esami diagnostici redatte su ricettario SSN o su pro-memoria cartaceo come prevede la già citata normativa in materia di dematerializzazione della ricetta medica”.
“Nell’ultimo periodo la Giunta Regionale, pur avendo adottato alcune delibere che hanno richiamato l’attenzione su una migliore gestione delle liste di attesa con assegnazione di risorse economiche aggiuntive, non è riuscita a garantire nella Regione Abruzzo l’attivazione del CUP di secondo livello salvo, per nostre dirette esperienze, nelle Unità Operative di Ematologia e Malattie Infettive della ASL di Pescara. Nessun riscontro è però pervenuto ad oggi dalle Direzioni Generali Aziendali dopo l’invio in data 18 settembre 2023 della nostra nota allegata. Nessuna possibilità di avere un riscontro indiretto neanche dalle schede di valutazione allegate alle Delibere di Giunta Regionale n° 33 e n° 36 del 18 gennaio u.s. che hanno confermato il Direttore Generale della ASL di Lanciano-Vasto-Chieti e il Direttore Generale della ASL di Pescara visto che è stato omesso nelle stesse, alla voce “Obiettivi di salute” al punto 3.2 dedicato all’attivazione del CUP di 2° livello, il punteggio assegnato utile per la conferma dell’incarico”.
“Non ci sono tracce di monitoraggio della attuazione del CUP di II livello assegnato, come previsto dal decreto commissariale n° 60-2015 alla linea di azione 16 dello stesso, all’Agenzia Sanitaria Regionale che dovrebbe convocare ogni due mesi la Consulta Regionale per le liste di attesa per mettere al corrente i cittadini abruzzesi e le Organizzazioni sindacali degli operatori sanitari dipendenti e convenzionati circa l’applicazione delle disposizioni aziendali messe in essere per risolvere le criticità esistenti garantendone nel tempo i livelli ottimali raggiunti. L’Agenzia Sanitaria Abruzzese non avendo purtroppo monitorato, nel report dell’aprile 2023 lo stato di attuazione dell’utilizzo del CUP di II livello nelle Asl siamo costretti a chiederlo alla S.V. per gli effetti delle norme prima che Lei lasci l’incarico di Assessore alla Salute”.
Download in PDF©