SCLEROSI MULTIPLA E TERAPIE, TOTARO: “TEMPESTIVITA’ FONDAMENTALE, TANTI PROGRESSI IN QUESTI ANNI”

di Azzurra Caldi

9 Marzo 2021 19:43

L'Aquila - Sanità, Video

L’AQUILA – “Nel corso degli anni abbiamo potuto constatare che ritardare il trattamento può comportare dei danni irreversibili. Un paziente a cui è stata diagnostica la sclerosi multipla deve iniziare subito le terapia, su questo non ci sono dubbi. Ritardare potrebbe essere un problema”.

Lo ha spiegato ad AbruzzoWeb, nel corso di una diretta, il dottor Rocco Totaro, neurologo del Centro malattie demielinizzanti dell’ospedale dell’Aquila, che ha ricostruito i progressi della ricerca analizzando le terapie utilizzate attualmente per la sclerosi multipla.





“La tempestività è un elemento importante, negli studi che sono stati fatti è stato visto come ritardare la terapia di due anni comporta il non poter regredire di alcuni sintomi e danni che si manifestano nel corso del tempo. Il successo della terapia si basa sulla scelta di quella giusta, abbiamo diversi farmaci al momento e questo è un bene e un male allo stesso tempo. Un male perché non esiste un farmaco che vada bene per tutti, ma il fattore positivo è che con tanti farmaci è più facile trovare il farmaco adatto al paziente”.

“Questo viene fatto in base a tutta una serie di parametri come il tipo di sclerosi multipla o il numero delle ricadute che ci sono state dall’inizio della terapia, dalla risonanza magnetica, se ci sono molte lesioni e di che tipo. Ci sono quindi tutta una serie di caratteristiche che determinano il tipo di terapia. Non ultimo anche eventuali possibili danni della terapia stessa, perché terapie completamente innocue non esistono, un rischio teorico c’è sempre ma, per fortuna, per la sclerosi multipla sono molto bassi”.

“Non è sempre facile diagnosticare la sclerosi multipla ma oggi ci sono risposte abbastanza tempestive, è raro che non si riesca ad agire subito in maniera efficace. È cambiato tutto rispetto a 20 anni fa, il primo farmaco autorizzato per la sclerosi multipla in Italia risale al 1996, da allora siamo a circa una dozzina di farmaci, quindi le cose direi che sono cambiate, ovviamente in meglio”.





 

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