CHIETI – “L’Amministrazione teatina dal 2020 ha come priorità il sostegno e la vicinanza alle fasce più vulnerabili e in difficoltà della città. Per questa ragione, grazie al lavoro del Settore Politiche sociali e dell’ex assessore Mara Maretti, nel 2021 abbiamo riattivato e potenziato il PIS, Pronto intervento sociale, che oggi lavora a pieno ritmo e in stretta e rodata sinergia con le associazioni del territorio, a favore di tutte le persone in difficoltà. Attraverso questo strumento e con l’istituzione della cosiddetta “area adulti”, cioè la sfera di azione per la presa in carico di tutte le persone adulte fragili, sono stati erogati centinaia di aiuti e realizzati anche decine di progetti per combattere la povertà, senza registrare alcun tipo di problema da tre anni a questa parte”, così il sindaco Diego Ferrara sulle polemiche inerenti i buoni spesa.
“Le persone che il Comune ha preso in carico attraverso il PIS sono circa 433 famiglie, in collaborazione con la Caritas e CRI e attraverso un lavoro integrato e attento a tutte le esigenze delle persone – precisa il sindaco – . Gli aiuti erogati non sono soltanto i buoni spesa, ma sostegni per il pagamento di tutte le utenze, per spese inerenti pronto farmaco e trasporto sociale, per occhiali, per condomini, affitti, caparre per gli affitti sia per giovani coppie e sia per indigenti e persone in grave difficoltà, il tutto per una somma di oltre 60.000 euro solo per il 2023”.
“Per quanto riguarda i buoni spesa, va innanzitutto detto a chi punta strumentalmente il dito contro l’Amministrazione, che non sono più fondi ministeriali come accaduto durante il Covid, ma risorse comunali che con grande difficoltà e serietà siamo riusciti a mantenere nonostante il dissesto e che possiamo affermare con certezza che vengono erogati con attenzione e spirito di equità e solidarietà dai soggetti preposti in base all’iter del Pis, in questo caso Caritas e Croce Rossa Italiana. Per l’anno 2023 attraverso questi due efficienti vettori sono stati erogati in totale oltre 3.500 buoni, ciò in seguito alla valutazione effettuata dal Tavolo Pis dove siedono operatori sociali del Comune e rappresentanti delle due associazioni. Sono assolutamente certo che lo zelo ci sia stato, perché tanta è l’attenzione per le persone che si rivolgono ai servizi sociali del Comune, che molto spesso chi ritarda nel ritirare i buoni dalle sedi della Caritas o CRI, viene sollecitato a farlo dagli operatori comunali, nonché dai volontari e responsabili delle associazioni”.
“Cosa accaduta anche nel caso finito sulla stampa, l’unico in tre anni di governo della città a mia guida. Dai riscontri, risulta che il beneficiario era stato avvisato della scadenza imminente del buono e, in ogni caso, nonostante non abbia provveduto alla spesa in tempo, recupererà il residuo di somma non utilizzata. Non perché abbiamo colpe, ma perché è da sempre un nostro particolare impegno quello di raggiungere i cittadini che per svariati motivi non arrivano ai servizi e anche per questo si cerca costantemente di allargare le collaborazioni con tutte le realtà del territorio”.
“Demolire questo importante lavoro per la comunità, farlo a mezzo stampa, mettendo alla gogna la credibilità solida non solo del Comune, ma anche di associazioni come Croce Rossa e Caritas che hanno una storia pure secolare di assistenza, non è mettersi a servizio degli ultimi, ma significa usarli per apparire. Per questa ragione, sentirò gli uffici legali per tutelare gli interessi di tutti i soggetti coinvolti, perché non si procuri più allarme su un settore così delicato e non si faccia disinformazione sulla vita e sulle difficoltà dei cittadini”.
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