TERAMO – “Dopo L’Aquila anche Teramo farà la sua parte con lo screening di massa nei prossimi giorni. È importante scovare l’asintomatico. Il motore di ricerca sarà la protezione civile con i comuni. Useremo tutte le forze possibili immaginabili per sensibilizzare le persone al test antigenico rapido, mirando anche a determinati settori, quali ad esempio le scuole. Intanto da gennaio a Teramo ci sarà il vaccino anti-covid”.
Lo ha affermato il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, durante la conferenza stampa, nella sala convegni dell’ospedale Mazzini, tenuta questa mattina sull’operazione di screening di massa sulla provincia di Teramo che partirà nei prossimi giorni. Hanno partecipato alla conferenza stampa anche il presidente della Provincia di Teramo, Diego di Bonaventura, il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, la Protezione civile Regionale e tutti gli Ordini Professionali Sanitari.
Se non ci saranno intoppi lo screening partirà tra giovedì e venerdì. Al momento sono disponibili 25mila tamponi, con il residuo di quelli dell’Aquila si dovrebbe arrivare a 40mila. Ma già nei prossimi giorni il numero è destinato ad aumentare. La Protezione civile ha infatti da giorni le procedure per l’acquisto di ulteriori test per un milione di euro. L’obiettivo, vista la scarsa partecipazione registrata nella provincia aquilana, ferma intorno al 30 per cento, è di arrivare a sottoporre a screening almeno tra il 40 e il 60 per cento della popolazione (dalla quale vanno esclusi i bambini sotto i sei anni, i già positivi al Covid e quelle categorie già sottoposte a tamponi periodici per questioni di lavoro), per un totale di 150-160mila tamponi.
Durante la conferenza stampa il direttore Di Giosia, che da poco ha perso il fratello proprio per il Covid-19, ha sottolineato più volte insieme agli altri presenti, l’importanza della sensibilizzazione dei cittadini al processo di screening di massa: “useremo tutte le forze possibili e immaginabili per sensibilizzare le persone a sottoporsi al test antigenico rapido, mirando anche a determinati settori, quali quelli delle forze dell’ordine e delle scuole che sono più a rischio di trasmissione del virus. E’ fondamentale un’operazione come questa per poter intervenire immediatamente sui casi positivi e fermare questo virus che sta colpendo con ferocia. Solo qualche tempo fa è venuto a mancare, a causa del Covid, mio fratello e così tanti cari di molti di noi non ce l’hanno fatta contro questo virus. Occorre scovare l’asintomatico e per farlo bisogna che ci sia la collaborazione di tutti”.
E’, dunque, fondamentale salvaguardare il tessuto sociale, poiché si è di fronte ad una “bomba infettiva” senza precedenti, occorre per questo motivo la collaborazione di tutti: dalle istituzioni al cittadino. L’unione della Asl e degli enti istituzionali locali e regionali contro un nemico unico ed invisibile del quale, però, si vedono solo gli effetti positivi quando si riesce a sconfiggerlo altrimenti in altri casi sono quelli di un bollettino di guerra.
Proprio in questi termini sia il presidente della provincia Di Bonaventura, che il sindaco di Teramo e presidente dell’Anci Abruzzo, D’Alberto si sono espressi.
“Siamo di fronte ad una pandemia sanitaria alla quale, va detto chiaramente ma senza polemiche, seguirà una pandemia economica”, afferma Di Bonaventura, al quale fa eco il sindaco teramano: “questa è un’operazione sanitaria, va gestita secondo misure sanitarie e allo stesso tempo, quindi, si ha bisogno di certezze e garanzie sui numeri dei tamponi disponibili, all’interno di una tempistica limitata e cioè il più breve possibile coinvolgendo tutta la popolazione territoriale. Si deve avere una fotografia di tutta la provincia, in questa situazione siamo tutti responsabili”.
E venendo ai numeri riferiti dalla protezione civile presente in conferenza stampa con il responsabile regionale, Silvio Liberatore “ci si aspetta, dopo quanto fatto nei giorni scorsi a L’Aquila, un trend positivo sulla partecipazione delle persone, 282 sono gli asintomatici a L’Aquila subito dopo lo screening, a Teramo si potrebbe arrivare ad una percentuale simile o poco più alta. La macchina organizzativa è molto complessa, i sindaci avranno davanti a sé un lavoro estenuante ma fondamentale, affiancati da noi della protezione civile e dai volontari per sgravare quanto più possibile il peso del lavoro al personale ospedaliero occupato nelle corsie” ed aggiunge infine che “contiamo circa 200/300 tra volontari e mezzi sanitari a disposizione”.
“Saranno coinvolte 300mila persone e sulla base dei risultati dei numeri dello screening avuto a L’Aquila, si pensa si possa arrivare ad un 40-50% di persone. Attualmente sono disponibili già 25mila tamponi ai quali si aggiungeranno durante l’operazione di screening di massa altri tamponi, per un totale circa di almeno 180mila tamponi”, ha poi precisato Di Giosia.
Inoltre, quanto è emerso durante la conferenza sono gli obiettivi da perseguire, attraverso questa complessa organizzazione di screening: fondamentale raggiungere le categorie più sensibili che sono soprattutto le scuole, quest’ultime saranno anche protagoniste nell’entourage del motore organizzativo in quanto, tra i siti strategici, sono state messe a disposizione tutte le palestre delle stesse.
Riguardo alla logistica, ogni sindaco del territorio provvederà a mettere a disposizioni siti per il tampone rapido e per i territori difficilmente raggiungibili saranno previste postazioni mobili. Ogni postazione di screening dovrebbe contare 4 persone con un proprio ruolo: quello di accettazione della richiesta di tampone rapido, quello di processazione del tampone e di invio dell’esito, in quest’ultimo caso la persona positiva sarà contattata tramite email entro 3 ore dallo screening fatto.
In conferenza stampa sono intervenute alcune personalità del mondo sanitario teramano e veterinario, tra i quali il dottore di cardiologia dell’ospedale di Teramo, Cosimo Napoletano che ha fatto un “appello morale a tutti i medici”, -ricordando anche “l’importanza e la sicurezza dei tamponi per il personale che sarà impegnato durante lo screening di massa”.
Il presidente dell’ordine dei medici veterinari della provincia di Teramo, Domenico Santori ha ribadito “l’importanza della sensibilizzazione delle persone sul tampone antigenico rapido” e ha precisato che “l’unione delle risorse territoriali, così come in questo gruppo di enti, è fondamentale per fronteggiare una crisi sanitaria di questa portata e per questo è altrettanto significativa la presenza anche dei medici veterinari”.
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