Pubblichiamo l’analisi, concessa ad AbruzzoWeb.it, di Enrico Macioci sulla manifestazione a Roma in favore del riarmo organizzata e promossa dal quotidiano La Repubblica e dallo scrittore Michele Serra.
L’AQUILA – La manifestazione indetta da Michele Serra possiede ai miei occhi qualcosa di folle, oltre che di falso e ipocrita; sono andato perciò a spulciare qualche intervista all’organizzatore, e devo ammettere che se uno si risvegliasse oggi dal coma e leggesse le sue dichiarazioni non potrebbe non essere d’accordo con lui. Pace, unità, uguaglianza, democrazia, speranza: chi non condivide simili valori? Chi oserebbe opporvisi scientemente?
È davvero ben pensata – non da Serra ma dai pupari che sono riusciti (avverando Aldous Huxley, o forse conformandovisi) ad ammantare di bene ciò che in teoria sarebbe male.
Sotto la pandemia accadde lo stesso: la perdita della libertà individuale veniva resa necessaria dalla cura della propria salute e, fattore forse persino più importante, dalla salvaguardia della salute dei più deboli. così come adesso è la solidarietà nei confronti di un Paese offeso e ferito a giustificare un riarmo così massiccio.
Non basta. Anche vista dalla parte opposta la faccenda risulta difficilmente aggirabile (se si coltiva la buona fede). Difendere la libertà di scelta, difendere l’intangibilità del proprio corpo oppure, come oggi, difendere la pace tout court suonano come cause sacrosante, in nome delle quali è lecita una battaglia strenua.
In definitiva i pupari hanno creato un sistema a cappio, col risultato di innescare un conflitto sicuro e permanente (e già vedo all’orizzonte un’uguale disfida in nome del clima, sempre che non si viri su qualche altra emergenza più “fresca”). Ciascuno di noi tanto più si contrappone quanto più reputa sacrosanta la causa che sostiene. In questa palude etica la verità – posto che ne esista una definitiva e assoluta – non c’è più. Ciò che rimane è solo la polarizzazione.
Ed è sfruttando una perpetua impasse che i poteri oligarchici transnazionali portano avanti il lavoro, che possono acquistare miliardi di dosi di vaccini e miliardi di scorte belliche senza mai davvero confrontarsi con gli umori le volontà i desideri dei popoli.
A noi non resta che manifestare pro o contro fenomeni già stabiliti e in un certo senso già accaduti. La fine della democrazia non è la dittatura ma uno sdegno automatico di tutti su tutto.
- IN PIAZZA “PER L’EUROPA”: SCRITTORE AQUILANO MACIOCI, “MANIFESTAZIONE DI SERRA FOLLE ED IPOCRITA”Pubblichiamo l'analisi, concessa ad AbruzzoWeb.it, di Enrico Macioci sulla manifestazione a Roma in favore del riarmo organizzata e promos...