SCUOLA GIOVANNI XXII: ROMANO ACCUSA IL SINDACO DELL’AQUILA SUI RITARDI, “TENTA DI BARARE”

31 Gennaio 2024 10:18

L'Aquila - Cronaca, Politica, Scuola e Università

L’AQUILA – “Mi preoccupa che il sindaco Biondi sia poco lucido e poco preparato sulla ricostruzione scolastica e mi irrita particolarmente che tenti di barare persino sulla mancata ricostruzione dell’unica scuola in centro”. Lo afferma il consigliere comunale aquilano di opposizione Paolo Romano.





“La ricostruzione della scuola Giovanni XXXIII”, dice,  “fu affidata dal Comune al Provveditorato nel 2018, anno nel quale Biondi siglò un accordo con Anac e Provveditorato per la ricostruzione delle scuole; in base a quell’accordo definito con toni trionfalistici ” il punto di svolta sulla ricostruzione scolastica”, il Provveditorato avrebbe dovuto svolgere l’attività di centrale unica di committenza per le opere di importo inferiore alla soglia di rilevanza europea, mentre per le somme che superavano tale limite avrebbe dovuto essere stazione appaltante. In questi quattro anni di silenzio sulla Giovanni XXXIII, è Biondi stesso ad ammettere di aver scritto al Provveditorato una volta, nel 2021: deduco che se il Provveditorato dovesse tardare fino a fine mandato a farsi dare il progetto definitivo dall’aggiudicatario, il sindaco continuerebbe a tacere; sembra che l’unica scuola elementare che rimane in centro storico non valga la pena di nessuna ulteriore interlocuzione. Il sindaco dovrebbe non solo chiedere conto dei ritardi epocali, ma anche riprendere in capo al Comune l’appalto dei lavori, così come ha già fatto in passato per la scuole Celestino V, Pettino Vetoio, Santa Barbara e persino per l’hotel Campo Imperatore”.

“A maggior ragione se nel decreto Milleproroghe del 2020 l’accordo con il Provveditorato sembra essere scaduto: sarà mia cura, comunque, interrogare ufficialmente il sindaco in aula sulla vicenda a beneficio della cittadinanza.  È finito il tempo delle mistificazioni, degli insulti gratuiti, dei comunicati piccati che arrivano nelle redazioni a sera per evitare il sano contraddittorio con l’opposizione: la città intera sta giudicando insufficiente l’operato di questa amministrazione sulle scuole”.





Prende posizione anche l’ex assessore comunale Pietro Di Stefano.  “Biondi”, scrive,  “mi cita nel rispondere al consigliere Paolo Romano sulla vicenda della scuola Giovanni XXIII. Come al solito scarica le responsabilità sull’amministrazione che lo precedeva, mai che abbia la l’onestà di riconoscere i suoi limiti. Ma sono proprio le date a smentirlo poiché lui diventa sindaco nel giugno del 2017, il finanziamento della scuola è di dicembre dello stesso anno (concesso dal governo Gentiloni grazie alla programmazione della precedente amministrazione), il bando di gara per la progettazione è invece del 2020: se Biondi voleva riappropriarsi delle procedure sulla scuola ha avuto ben tre anni per farlo. Oggi gli basterebbe alzare il deretano dalla sedia e capire cosa succede invece di accampare scuse. Sono passati oltre sei anni ormai e dovrebbe sapere che con quelle accuse cade nel ridicolo. Se poi vuole parlare del Provveditorato allora si documenti su quanto hanno fatto quell’ufficio e quelle persone proprio nelle settimane successive al sisma”.

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