SCANNO – “Adesso ci sono tutte le condizioni per poter fare una programmazione di riattivazione di gestione per lungo periodo di tutto il bacino sciistico. L’infrastruttura è indispensabile per implementare l’offerta turistica del nostro paese. C’è ancora tanto da fare ma questo è un ulteriore passaggio per la riattivazione, esprimo quindi grandissima soddisfazione”.
Sono le parole del sindaco di Scanno (L’Aquila), l’avvocato Giovanni Mastrogiovanni, a commento dell’approvazione da parte del Consiglio provinciale dell’Aquila del provvedimento di cessione a titolo gratuito della seggiovia di arroccamento Scanno-Collerotondo al Comune di Scanno, insieme allo stanziamento di 150mila euro destinati alla manutenzione e alla revisione degli impianti.
Al via quindi l’iter che metterebbe nelle mani del Comune la proprietà dell’intera stazione sciistica, composta da un impianto di arroccamento, di proprietà della Provincia, e da 2 seggiovie e 2 rifugi a monte, il cosiddetto bacino di Collerotondo, già di proprietà del Comune.
Uno spiraglio di luce dunque sull’annosa vicenda della seggiovia di Scanno.
Inaugurata nel 1955, originariamente con impianto monoposto di arroccamento e 3 skilift a monte, la storia di Collerotondo è stata segnata sin dall’inizio dall’avvicendarsi di gestioni e poi, dalla metà degli anni ’80, dalla chiusura per circa un decennio. Nella seconda metà degli anni ’90, invece, ecco quella che sembrava la ripartenza definitiva con una nuova società che ha sostituito a monte gli skilift con le seggiovie, ma anche questa parentesi, dopo anni, si è chiusa non senza tribolazioni e aperture a singhiozzo.
Il bacino sciistico del borgo lacustre è fermo definitivamente dal 2019, anno in cui è stato in funzione solo per la stagione estiva.
“Con questa previsione della Provincia siamo arrivati all’obiettivo di avere un’unica proprietà degli impianti. Adesso quindi dobbiamo finalizzare dei passaggi successivi per avere tutta la proprietà: arrivare fino in fondo ci serve per fare un bando per un’unica gestione di lungo periodo e mettere in funzione in maniera organica il bacino”, prosegue il sindaco Mastrogiovanni.
Non svela comunque il sindaco tempi e modalità di riapertura se non che avverrà con l’affidamento ad una gestione organica dell’intero plesso. La soddisfazione per la decisione della Provincia, pertanto, è del tutto calata nella nella realtà del fatto che l’acquisizione della proprietà è da finalizzare.
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