PESCARA – Le associazioni dei consumatori Adoc, Adiconsum e Federconsumatori Abruzzo tornano sul tema delle mense nelle scuole di Pescara e plaudono la rimodulazione delle tariffe ufficializzata dall’ente comunale.
“Apprendiamo con soddisfazione che è stato ampliato, come suggerito, il numero di fasce Isee che tiene conto anche del numero di figli in età scolare – commenta Monica Di Cola, presidente dell’Adoc Abruzzo – l’operazione effettuata con ragionevolezza mitiga l’effetto del peso per la spesa scolastica sul complessivo potere di acquisto delle famiglie, già devastato dagli aumenti di energia, alimenti, tasse, banche e carburante”.
“Si tratta di un importante passo avanti, ma non basta – aggiunge – la mensa scolastica deve diventare un servizio pubblico universale perché di fatto è un servizio essenziale plurale che contribuisce nelle sue pieghe a ridurre le disuguaglianze. Poiché garantisce una corretta alimentazione ed una sua educazione, aiuta a fronteggiare la povertà alimentare, garantendo in situazioni estreme almeno un pasto. La presenza della mensa è un fattore determinante per rendere disponibili il tempo pieno e consentire alle famiglie, prevalentemente alle donne, di conciliare i tempi vita lavoro. Insieme a tutte le associazioni consumatori vigileremo sulla qualità dei pasti e delle materie prime e sulla sostenibilità della preparazione, distribuzione, somministrazione, raccolta e smaltimento. Nei tavoli promuoveremo progetti volti allo sviluppo e alla diffusione di mense scolastiche, possibilmente funzionali all’economia circolare. E presto ascolteremo in una assemblea pubblica tutti i protagonisti della vicenda, famiglie ovviamente al primo posto, per valutare insieme e calibrare nuovi bisogni per cui spendersi”.
Sui nuclei familiari non residenti, Francesco Trivelli, presidente di Federconsumatori Abruzzo, aggiunge: “Nonostante le novità apportate, si ribadisce la necessità di andare incontro alle tante famiglie, residenti fuori comune, che per problematiche lavorative, iscrivono i propri figli nelle scuole a Pescara. Spesso sono famiglie a basso reddito, in gran parte, cittadini della futura grande Pescara, che si troveranno costretti a pagare il pasto per i propri figli, nella fascia massima. Per costoro, che sono tanti, purtroppo, non si è voluta trovare una giusta soluzione. Le nostre associazioni rimangono a disposizione per aprire un confronto anche con i Comuni di provenienza, per trovare le giuste agevolazioni”.
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