SISMA 2009: CGIL, ”STABILIZZARE I PRECARI DEGLI UFFICI SPECIALI”

7 Ottobre 2019 14:26

L'Aquila -

L'AQUILA – “Avevamo iniziato l’anno 2019 con mille incertezze, con il decennale del sisma 2009 alle porte e con le promesse del Sottosegretario Vito Crimi per una soluzione definitiva al problema dei precari sisma 2009. Ci troviamo alle porte di una nuova legge di Bilancio per il triennio 2020-2023 con un nuovo governo, senza un sottosegretario dedicato e con molti di problemi da districare”. 





A sostenerlo in una nota le rappresentanze sindacali di base della Gcil dell'Ufficio speciale ricostruzione dei comuni del cratere, (Usrc) e del comune dell'Aquila (Usra), che torano ad invocare la stabilizzazione e chiedono l'intervento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, deal’ex sottosegretario Crimi al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, dei sindaci dei Comuni del Cratere, e “alla politica tutta di impegnarsi in prima persona per chiudere definitivamente questa annosa vicenda una volta per tutte e per permettere ai territori colpiti dai terremoti di potersi rialzare il prima possibile”. 

“I lavoratori non ci stancheremo mai di ricordare, hanno a tutti gli effetti i requisiti soggettivi per essere stabilizzati perché vincitori di concorsi ed in servizio da più di 6 anni presso il Comune di L’Aquila e gli Uffici Speciali e che solo per un “vulnus normativo” rischiano di essere gli unici “esodati delle stabilizzazioni italiane”.





“Questo territorio vive uno spopolamento accelerato inesorabilmente dai terremoti che si sono susseguiti in questi anni ed un processo di ricostruzione (fisica e sociale) che non vedrà sicuramente il compimento al 31 dicembre 2020 termine dei contratti a tempo determinato. Professionalità che hanno contribuito, insieme a tutti gli altri attori politici e tecnici, a rendere possibile un “modello L’Aquila”. Lavoratori che potrebbero tranquillamente sopperire ed in molti casi già lo fanno alle carenze di personale dovute alle varie “spending review” e pensionamenti che hanno ridotto il personale di Comuni, Province e Regioni”, conclude la nota. 

 

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