SISMA AMATRICE, CROLLO CASE POPOLARI CON 19 MORTI, CONFERMATE IN APPELLO CONDANNE

15 Marzo 2023 08:39

Regione - Cronaca

ROMA – Per il terremoto del 24 agosto del 2016 sono state confermate in appello le condanne per il crollo di due palazzine di edilizia popolare ad Amatrice,  sotto le cui macerie morirono 19 persone. La Corte d’assise di appello di Roma ha condannato a nove anni Ottaviano Boni, all’epoca direttore tecnico dell’impresa costruttrice Sogeap, e a cinque anni Maurizio Scacchi, geometra della Regione Lazio-Genio civile.





I due sono accusati, a seconda delle posizioni, di crollo colposo, disastro, lesioni ed omicidio colposo plurimo. In aula presenti i parenti delle vittime.

Dichiarato, inoltre, il non luogo a procedere per la posizione di Luigi Serafini per motivi di salute. Nel processo erano imputate anche altre due persone, nel frattempo decedute: l’ex assessore Corrado Tilesi e l’ex presidente dell’Iacp Franco Aleandri.





“È stata scritta una pagina di giustizia e di verità da parte della Corte di Appello di Roma per tutti i familiari delle vittime -, ha dichiarato l’avvocato teramana Wania della Vigna – che hanno compreso che la morte dei loro cari non deriva da un terremoto eccezionale, il terremoto non è stata espressione di una natura matrigna ma ci sono precise concause umane.  Le palazzine ex Ater, popolari, erano connotate da attività illecita fin dal momento della loro costruzione, quando non fu rispettata la normativa antisismica dell’epoca, nel momento in cui mancarono le verifiche, i controlli. Sono morte tante persone, famiglie completamente sterminate, però oggi sanno che cosa è accaduto”.

 

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